Erano le 10.30 di sera e io
stavo girovagando nella libreria da 2 ore.
Avevo visto tutti i titoli Feltrinelli, i Mondadori, gli Einaudi e
i Garzanti. Ero passato alle biografie e avevo gettato un occhio ai
libri di storia. Mi ero avvicinato allo scaffale della fantascienza
senza dimenticarmi dei libri musicali, di quelli cinematografici e
pure delle raccolte di poesie che tanto non comprerò mai. Ero andato
a vedere cosa c'era nella saletta per i bambini (non sia mai, che
magari mi perdo un capolavoro nascosto tra gli attacca-stacca..) e
avevo pure fatto finta di osservare i thriller prima di aggirarmi con
lo sguardo perso nell'immenso settore dedicato ai libri fotografici e
d'arte di cui non capisco un emerito cazzo.
Non avevo trovato niente. Niente di niente.
Capitano, rarissimamente ma capitano, quei giorni in cui non sono
ispirato e tra centinaia di titoli tra cui solitamente non saprei
scegliere se comprare quei 5 libri o quegli altri 5 (finendo poi per
comprarli tutti e 10, ma in due giorni diversi così mi sento meno in
colpa), non trovo nulla.
Erano le 10.30 di sera di un mercoledì qualsiasi di un mese
qualsiasi quando decisi che, essendo l’unico cliente fino a quel
momento, non potevo uscire a mani vuote facendo finta di nulla come
al solito.
Va bene girare e rigirare e ririgirare e sfogliare e risfogliare e ririsfogliare, ma dopo due lunghissime ore (peraltro notturne) vuoi dirmi che non hai trovato assolutamente nulla da comprare in una libreria di 5 stanze con gli scaffali alti fino al soffitto? Un thriller, un classico, un libro di fotografie, un manuale di cose da fare al mercoledì sera alle 10.30, qualcosa ci deve essere.
Io quella sera me ne uscii con Boom.
Un altro giorno, si parla di 12 anni fa, feci lo stesso ragionamento in un negozio di dischi e me ne andai con un disco dei Killswitch Engage in borsa perché, cito (mie) testuali parole riferite all’amico, “Mi piace la copertina”. “Ma non li conosci!!!” “Si, ma la copertina è bella quindi…”.
Quindi niente. Al tempo ascoltavo New Metal (o new rock come lo chiamarono di li a breve o crossover come lo chiamavano prima o merda secca di fine anni ’90 come lo chiamano ora) e i Killswitch Engage non sapevo assolutamente chi fossero. Venne fuori che, per purissimo caso, i Killswitch Engage erano new metal, o qualcosa di simile, ma alla seconda canzone si scoprì anche la cosa più importante: quell’album pagato 40.000 lire (a scriverlo già mi fa innervosire) era una completa, totale, incredibile merda.
Non imparai la lezione, questo dovrebbe esservi ormai chiaro, ma decisi che di lì in poi, se proprio dovevo comprare qualcosa per non sentirmi in colpa delle mie interminabili ore passate a girovagare per negozi di musica-libri-film, l’avrei pagato poco e sarei stato moooolto attento nella scelta.
E quindi ho scelto Boom: un libricino di 150 pagine scritto largo, pagato 8 euro, che parla di due ragazzini invischiati in un’avventura fantascientifica con professori alieni, ragni parlanti e passaggi spazio temporali.
Insomma, non ho imparato veramente una beneamata ceppa, ma ho avuto perlomeno un buonissimo assaggio di simpatica fantascienza per i più piccoli (altro che Killswitch Engage...)
Va bene girare e rigirare e ririgirare e sfogliare e risfogliare e ririsfogliare, ma dopo due lunghissime ore (peraltro notturne) vuoi dirmi che non hai trovato assolutamente nulla da comprare in una libreria di 5 stanze con gli scaffali alti fino al soffitto? Un thriller, un classico, un libro di fotografie, un manuale di cose da fare al mercoledì sera alle 10.30, qualcosa ci deve essere.
Io quella sera me ne uscii con Boom.
Un altro giorno, si parla di 12 anni fa, feci lo stesso ragionamento in un negozio di dischi e me ne andai con un disco dei Killswitch Engage in borsa perché, cito (mie) testuali parole riferite all’amico, “Mi piace la copertina”. “Ma non li conosci!!!” “Si, ma la copertina è bella quindi…”.
Quindi niente. Al tempo ascoltavo New Metal (o new rock come lo chiamarono di li a breve o crossover come lo chiamavano prima o merda secca di fine anni ’90 come lo chiamano ora) e i Killswitch Engage non sapevo assolutamente chi fossero. Venne fuori che, per purissimo caso, i Killswitch Engage erano new metal, o qualcosa di simile, ma alla seconda canzone si scoprì anche la cosa più importante: quell’album pagato 40.000 lire (a scriverlo già mi fa innervosire) era una completa, totale, incredibile merda.
Non imparai la lezione, questo dovrebbe esservi ormai chiaro, ma decisi che di lì in poi, se proprio dovevo comprare qualcosa per non sentirmi in colpa delle mie interminabili ore passate a girovagare per negozi di musica-libri-film, l’avrei pagato poco e sarei stato moooolto attento nella scelta.
E quindi ho scelto Boom: un libricino di 150 pagine scritto largo, pagato 8 euro, che parla di due ragazzini invischiati in un’avventura fantascientifica con professori alieni, ragni parlanti e passaggi spazio temporali.
Insomma, non ho imparato veramente una beneamata ceppa, ma ho avuto perlomeno un buonissimo assaggio di simpatica fantascienza per i più piccoli (altro che Killswitch Engage...)
BOOM!- BOOM! OVVERO: LA STRANA AVVENTURA SUL PIANETA PLONK
ANNO: 2009
AUTORE: Mark Haddon
GENERE: Fantascienza
VOTO: 7,5