Avrei voluto scrivere una
recensione nostalgica che iniziava con la prima volta in cui vidi
Jurassic Park. Era il 1993, io avevo 7 anni e la gente in coda al
cinema era talmente tanta da sfociare fuori dalle porte e allargarsi
sulla strada adiacente fino a bloccarla completamente.
Ci ho provato e riprovato
almeno quattro volte, ma la cosa non ha funzionato: una volta non c'è
abbastanza effetto nostalgia e un'altra sembra di leggere l'incipit
di un romanzetto rosa dell' '800, alla quinta comprendo che non è
quello il punto.
Sto pensando a quanto mi
ha fatto incazzare Jurassic World.
Vorrei pensare a Jurassic
Park, all'infanzia, ai cinema di città di un tempo con 700 poltrone
tutte follemente occupate e alla gente seduta sui gradini al centro,
ma sinceramente non ci riesco.
Penso a Jurassic World.
Rivedo davanti ai miei
occhi i commenti positivi sul film letti in rete e le videorecensioni
entusiastiche che spuntano come funghi e mi chiedo se per caso non hanno
sbagliato sala.
Magari credono di essere
andati a vedere Jurassic World e sono finiti nella sala di Mad Max a
sbavare su deserti apocalittici e chitarristi indemoniati.
O forse avevano bisogno di
far prendere aria alle corde vocali e han pensato di parlare bene
dell'ultimo film giurassico senza saper esattamente cosa stavano
dicendo. Consiglio dei gargarismi in bagno col colluttorio se proprio
non avete di meglio da fare.
Perché la verità è che
non voglio credere che a qualcuno sia piaciuto questo obbrobrio.
Jurassic World (e non
Jurassik World, come ho visto scritto da più parti...) è il trionfo
degli sceneggiatori idioti di Hollywood.
Quelli che riprendono in
mano un'idea di 20 anni fa perché hanno buchi neri al posto del
cervello.
Quelli che fanno correre
le donne sui tacchi per chilometri perché vuoi mica metter le
scarpe da ginnastica ad una fica come Bryce Dallas Howard.
Quelli che scrivono di
cattivi dallo spessore pari ad un foglio di carta carbone e, non
contenti, li fanno morire appena diventano un filo più interessanti
perché tanto sono cattivi e i cattivi devono morire (mica come i
bambini, i bambini sono buoni e si salvano. SEMPRE).
Quelli che scrivono trame
viste, riviste e straviste e se per caso qualcuno glielo fa notare
rispondono che sono omaggi, citazioni, richiami.
Cazzate.
La verità è che Jurassic
World è un film senza idee se non quella grandiosa (e vecchia di 25
anni) di avere un parco pieno zeppo di dinosauri. E, per una volta,
di visitatori.
Non è un caso che le
scene migliori siano proprio quelle che riguardano le attrazioni. Fa
sorridere vedere bambini in groppa a piccoli triceratopi e i vaghi
accenni alle escursioni in canoa in mezzo alla palude giurassica o le
tanto spoilerate girosfere fanno effettivamente sognare come se si
fosse ancora nel 1993.
Solo che siamo nel 2015 e
Colin Trevorrow e Derek Connolly non sono Steven Spielberg, David
Koepp e Michael Crichton.
Vorrebbero esserlo certo,
ci mettono i bambini, le inquadrature-meraviglia e tanta tanta tanta
cgi fatta talmente tanto bene da non riconoscere gli animatronics
dagli effetti computerizzati, solo che non lo sono.
E si vede.
C'era davvero bisogno di
disegnare un dinosauro nuovo di pacca (giustificato persino con uno
spiegone che neanche i cattivi peggiori di 007) per stupire un
pubblico ormai abituato ai dinosauri “classici”? Con le centinaia
(se non migliaia) di specie ormai scientificamente riconosciute era
il caso di creare un mostro tipicamente Hollywoodiano che si comporta
come l'imitazione pacchiana del Predator che lottava contro
Schwarzenegger negli anni '80? Si, pacchiana. Perché almeno Predator
era un alieno e aveva tutti le sue ragioni per essere brutto e
invisibile, ma che ragione ha l'Indominous di avere questi unghioni
ridicoli? Per lasciare i segni sui muri? Ma che è? Un graffitaro?
E dell'innamoramento
stratelefonato e wozzappato dei protagonisti dopo cinque minuti di
film ne vogliamo parlare?
E la colonna sonora di
Michael Giacchino che nei momenti più sbagliati si diverte a
riprendere il tema originale come farebbe il peggior dj paraculo di
provincia? Per tanto così chiamiamo un vocalist e facciamogli
urlare: “LA VOGLIAMO LASCIARE UNA LACRIMUCCIA QUI? ILLUMINAAAAAA!”
Jurassic World vorrebbe
essere un seguito vero e proprio del primo e unico meraviglioso film
di Spielberg e non è che una pallida imitazione che non ha capito
nulla di quel che funzionava in quel film.
Non gli scontri
Godzilleschi tra T-Rex e Indominous che si tirano testate e morsi
manco fossimo davanti alla tv con Giacomo Ciccio Valenti che commenta
il wrestling, non i raptor più o meno addomesticati che fanno le
faccine e collaborano con gli altri dinosauri (no comment su questo
che mi vien voglia di urlare) e nemmeno le corse in moto a capo di un
branco di velociraptor (e hanno avuto pure il coraggio di metterlo in
un trailer...).
Jurassic Park era pura
meraviglia.
Quella delle attrazioni di
cui ho parlato precedentemente, quella che poteva esserci nella prima
scena del mosasauro se non fosse stata spoilerata selvaggiamente dai
trailer o quella che può farti risvegliare alla fine del film con
protagonista il T-Rex.
Meraviglia.
Spielberg pensaci tu.
JURASSIC WORLD
REGIA: Colin Trevorrow
ANNO: 2015
GENERE: Fantascienza
VOTO: 5
Nessun commento:
Posta un commento