domenica 14 settembre 2008

HANCOCK



Leggi le critiche oltreoceaniche di “Hancock” che ti dicono: ma va è una merda, ma chi lo voleva un film del genere, e noi (critici sotto le mentite spoglie di gente comune che va al cinema) che pensavamo stesse arrivando il non plus ultra del cinecomics (che guarda quanto son figo, sono un critico gggiovane e uso il termine cinecomics) e invece ci ritroviamo con un inutile blockbusterone con Will smith protagonista che si è bravo però potrebbe scegliere le pellicole con più attenzione perché poi magari gli incassi stratosferici di ogni suo film negli ultimi due anni cominceranno a calare e allora saranno guai per lui.
Leggi le critiche oltreoceaniche di “Io sono leggenda” e siam di nuovo li: ma va noi (critici stravecchi sotto le mentite spoglie di gggiovani che usano il termine cinecomics) ci aspettavamo il nonplusultra del genere apocalittico e invece va che schifo sto blockbusterone con il finale accomodante con Will Smith che si è bravo però potrebbe scegliere le pellicole con più attenzione perché poi magari gli incassi stratosferici di ogni suo film negli ultimi due anni cominceranno a calare e allora saranno guai per lui.
Leggi le critiche del prossimo blockbuster con Will Smith che incasserà una marea di dollaroni (e euroni) e dove Will Smith darà ulteriore prova del suo talento e sei sicuro che ti troverai davanti la stessa identica minchiata fritta e rifritta di critici frustrati che evidentemente non hanno nulla da fare che prendersela con un tale di colore che evidentemente ha fatto troppo successo per le loro menti deviate dal ping pong cinese delle Olimpiadi (avete presente quei tizi che vestono divise improbabili e assurdamente decorate con dragoni e creature straordinarie che con facce impegnate ai limiti del ridicolo si apprestano a colpire una pallina minuscola su un campo minuscolo all’interno di un palasport gigante che mi chiedo sempre che cazzo può capire quello in piccionaia di sti due besughi che si muovono come grilli attorno a un tavolino da the (rigorosamente al gelsomino essendo cinesi) colpendo una pallina che da quell’altezza è impossibile vedere).
Poi vai al cinema con la tua dolce metà avvertendola che “guarda che magari è una minchiata quindi non esaltiamoci troppo per i divertenti trailer” e ne esci entusiasta.
Non è che esci e dici: carino…
No.
Esci e sei li che saltelli esclamando (il verbo esclamare credo sia usato in Italia da me e da qualche maestra delle elementari quando corregge i temi dove sta scritto in 10 righe 20 volte “dice” con notazione al fondo dove sta scritto: bene il tema ma attento alle ripetizioni): bello bello bello!
E ti viene il dubbio.
Che i critici oltreoceanici forse sono solo una sorta di entità fisica creata a doc da un regime totalitario folle che sembra voglia distruggere i film con Will Smith (con una motivazione peraltro accettabile dal 90% della popolazione invidiomerdosa mondiale: sta avendo troppo successo) ma che in realtà stronca le varie pellicole con Smith protagonista sapendo che l’uomo comune dotato di cervello (soprattutto se europeo) non darà mai retta alle parole di certi signori altolocati e si recherà anzi al cinema a vedere le suddette pellicole soltanto per uscire e dire: ma son proprio dei coglioni sti critici del cazzo.
È ovvio che a un pensiero del genere ne seguirà un altro: ma chi ha permesso a gente del genere di diventare critici cinematografici? Potrei andarci io per tanto così!
Ed ecco quindi una esplosione delle iscrizioni a scienze delle comunicazioni in Italia con una marea di aspiranti critici, pubblicitari (convinti dopo aver visto per la milionesima volta Richard “mi tiro ancora un po’ la faccia e divento un culetto di bimbo a 80 anni” Gere che se ne va in Tibet a mettere le mani sulla sabbia con un bimbo che nulla può grazie alla sua Lancia “non so che”) e giornalisti (che una volta visto Del Noce che stampa baci in bocca a tutti, l’altro giorno mi son beccato un iguana che entrava a Palazzo Nuovo per il test di ammissione a Scidecom).
Ed ecco quindi che dopo aver piazzato gente nei posti più improbabili (a stampare lettere per gli abbonamenti di Focus) Scienze della comunicazione in Italia esplode e si ritrovano tutti con un bel pezzo di carta in mano, molto foxy per intenderci.
Ed eccolo attuato il malefico piano dei falsi critici cinematografici oltreoceano.
E mentre Deneil si rende conto di tutto ciò si rende anche conto che da tempo un film sui supereroi non lo faceva uscire così soddisfatto.
Se non fosse che Hancock non è un film sui supereroi, non è uno sbrodolante cinecomics e non necessita quindi di sto cazzo di ultracattivo che in tutte le recensioni lette tutti incitano a gran voce (il solito meganemico con la solita genesi e blablabla).
Hancock è un Dio.
E in quest’epoca di credenze tanto alte quanto evanescenti viene indicato come un supereroe.

What if God was one of us
Just a slob like one of us
Just a stranger on the bus
Trying to make his way home

E se dio fosse uno di noi?
Voi sapreste immaginarlo nero, perennemente ubriaco, irritabile e spaventosamente solo?
E se Hancock fosse davvero un buon film?
Voi sapreste immaginarlo con protagonista un Will Smith strepitoso come al solito, una Charlize Theron perfetta nel suo ruolo (evito spoiler mostruosi perché vi voglio bene!) e una sceneggiatura ben scritta anche nella sua superficialità?
Sento già invocazioni a gran voce su come poteva essere approfondito il personaggio di Smith, su come si potevano evitare tante scene spettacolari da blockbuster americano a favore di una descrizione più approfondita della vera coppia del film, su come doveva esserci il supercattivone, su come una camera in spalla non può rendere la storia di un supereroe, sulle origini di Hancock che vengono compresse in un discorso di 30 secondi.
Tutto quel che manca potete immaginarlo come in un “Signore degli anelli” letto senza aver mai visto il film.
Divertente, spettacolare, ben recitato, ben diretto e con una buona dose di drammaticità.
È un discorso più generale.
Mentre esco mano nella mano dalla sala mi rendo conto di non volere nulla di più.

REGIA:Peter Berg
VOTO: 7,5
GENERE: Fantastico