martedì 28 aprile 2015

PAPÀ CASTORO RACCONTACI UNA STORIA!

Questa recensione è stata scritta originariamente il 28 ottobre 2011 e rivista completamente il 27 marzo 2015
 
Mi avvicino a Corona con entusiasmo: quel montanaro visto qualche volta in tv mi ispira simpatia e saggezza, mi racconta una vita di altri tempi e di altri luoghi, mi suggerisce natura e libertà.
Trovato un suo libretto usato ad un prezzo ridicolo, lo prendo al volo e lo metto a decantare in libreria per qualche mese fino al giorno in cui decido che è venuto il suo momento.
Sarà ancora capace il mio intuito librario (mi suggeriscono acquisto compulsivo) di stupirmi?
Da Mauro Corona scrittore mi aspetto uno stile asciutto ma incantatore, voglio consigli e strigliate sull’abuso della natura, pretendo grandi insegnamenti.
Quel che mi ritrovo nelle prime 100 pagine sono raccontini di quinta elementare scritti da un uomo che sembra aver vissuto per 100 anni nella sua valle: ci sono personaggi che appaiono e scompaiono nel giro di mezza paginetta, tanti accenni ad una gioventù da bimbo di montagna e soprattutto punti, virgole e “e” come se piovesse. Dove sono scomparsi i “punti e virgola” e i due punti e le subordinate? E i grandi insegnamenti?
Proseguo a singhiozzi; per una persona che odia i romanzi a episodi e le grandi raccolte di racconti, queste storielle da 1 pagina e mezza sono una tortura infinita: “C’è Tizio, c’è Caio, Tizio e Caio hanno fatto questo e quello”.
Poi pian piano lo scrittore ertano sembra finalmente ingranare la marcia, i racconti si fanno più lunghi, le storie più vicine, più reali, più sagge e più “Papàcastoresche”.
Le ultime 100 pagine scorrono via come l’olio tra racconti di scalate fallite e cave di marmo abitate da dannati di pietra.
L’impressione finale è quella di un oratore straordinario limitato dalla sua stessa concezione dello scrivere: “Scrivere è come scolpire, occorre togliere, tirare via il di più, per vedere dentro”.
Saggezza, alcool, umiltà, natura, ingenuità, montagna e giovinezza.
Vorrei solo più sostanza.
Ci proverò ancora, Corona sa farsi voler bene.

NEL LEGNO E NELLA PIETRA
AUTORE: Mauro Corona
ANNO: 2003
GENERE: Racconti, autobiografico
VOTO: 6

giovedì 16 aprile 2015

UN MARE DI RICORDI



Se L'ultima estate al bagno Delfino fosse solo un romanzo di formazione lo amerei a prescindere, ma siccome è un romanzo di formazione ambientato in un paesino di mare italiano semplicemente lo adoro.
Ci sarebbero troppi risvolti biografici da scodellare per comprendere questo mio amore incondizionato, ma l'unica cosa che davvero conta è che i miei amici, i miei veri amici, quelli con cui ho vissuto i momenti più esilaranti, imbarazzanti, ubriacanti, amoreggianti, anti, anti, anti, sono quelli che da sempre ritrovo al mare, nella stessa spiaggia da più di 15 anni.
La mia prima cotta, il mio primo amore, la mia prima sbronza, il mio primo bagno di notte, il mio più grande rimpianto, la mia prima stronzata, il mio migliore amico, fatevi venire in mente qualsiasi cosa può segnare la vita di un non più troppo ragazzo e io l'avrò fatta lì, in quel desolato paese ligure di mare in cui torno ogni estate.
Nonostante L'ultima estate al bagno Delfino sia ambientato in una zona che conosco poco o nulla, una località balneare non meglio precisata della riviera romagnola, tutto quello che Panzavolta racconta sembra riferirsi ai luoghi e alle avventure della mia gioventù.
Certo, forse non mi è mai capitato di veder finire in una simile tragedia uno scherzo da ragazzini incoscienti (nonostante più d'uno avrebbe potuto finire anche peggio a ripensarci) e le nostre partitelle coi bagni vicini o le compagnie “avversarie” possono essere finite al massimo in una piccola rissa da spiaggia, ma il clima che lo scrittore romagnolo ricrea nelle pagine del romanzo è esattamente quello che ho vissuto durante la mia adolescenza.
Il finale brusco che Claudio dà alle vicende adolescenziali dei ragazzi è quello che ormai ho imparato a conoscere bene in questo tipo di romanzi, un finale che io per fortuna non ho conosciuto andando incontro ad un lento sfumare di quegli anni che stanno facendo spazio a quello che ne L'ultima estate al bagno Delfino è una vita adulta colma di nostalgia e sensi di colpa mai espressi.
Maledetti libri verità.

L'ULTIMA ESTATE AL BAGNO DELFINO
AUTORE: Claudio Panzavolta
ANNO: 2014
GENERE: Romanzo di formazione
VOTO: 8