giovedì 30 agosto 2007

WORLD TRADE CENTER


Per parafrasare una nota pubblicità: chi non ha mai avuto pregiudizi alzi la mano.
Io ne alzo anche due.
Non adoro dirlo, non mi piace vantarmene ma è così, inutile negarlo.
Quando ho deciso di vedere “World Trade Center” di Oliver Stone con protagonista Nicolas Cage avevo più di un pregiudizio: non verrebbe anche a voi pensando a un regista quantomeno inaffidabile (non ci riescono tutti a produrre capolavori come “Platoon” e schifezze ignobili come “Alexander”) e a un attore che partecipa a produzioni a dir poco di dubbio gusto come “Il mistero dei templari”?
Poco prima di metter su il mio dvd, però, ho deciso di ignorarli, di far finta che questo fosse un film qualunque basato su quello che può essere definito come il più grande evento storico (finora) di questo nuovo millennio: l’ attacco terroristico dell’ 11 settembre 2001 alle Twin Towers.
E ce l’ ho fatta, ho atteso con pazienza le molteplici immagini iniziali di vita quotidiana a New York (davvero troppe però!), ho conosciuto i nostri protagonisti poliziotti tra cui uno stempiatissimo e baffuto Nicolas Cage (ma in Ghost Rider non aveva una folta chioma?), ho visto crollare sulla testa dei Nostri un’ intero edificio e sono riuscito a sopportare per più di mezz’ ora le urla e gli sproloqui del sergente Mc Loughlin, di Jimeno e Pezzullo rimasti imprigionati sotto le macerie.
Ma.
Ma all’ arrivo sullo schermo di un ex marine di nome Dave Karnes che ritiene di dover rientrare in azione per dare un aiuto perché quella è la sua Missione ho cominciato a vacillare.
Quando poi il nostro fantomatico eroe si reca dal barbiere per il taglio da marine (oddio!) e si dirige sul luogo della tragedia in divisa riuscendo ad entrare all’ interno dell’ area devastata e sorvegliata senza presentare alcun documento e dicendo solo di essere della marina USA sono sbottato.
Ma come può venire in mente una cosa del genere?
Uno si aspetta una storia seria (l’ intera pellicola si basa su fatti e persone reali) e si trova di fronte al solito trito e ritrito eroe da film per il ciclo “alta tensione” su Canale 5.
Davvero troppo.
Se si aggiunge che la seconda ora di film si muove tra primi piani dei due sopravvissuti al crollo con relativi dialoghi del tipo “Devo tornare dai miei figli, mia moglie mi aspetta, voglio bene al mio cane….” e immagini dei famigliari disperati potete immaginare perché a mezz’ ora dal termine sperassi in un incredibile accelerazione delle lancette dell’ orologio.
Ma, se possibile, le lancette si sono mosse in modo ancora più lento e non mi è rimasto che tirare un grandissimo sospiro di sollievo sul finale con una retorica immagine del disastro e di una bandiera americana immobile arrotolata sulla sua asta.
Stone, definito come uno dei registi più nazionalisti e allo stesso tempo come uno dei più grandi antiamericani, questa volta ha scelto la prima via per rendere omaggio (a suo dire) ai grandi eroi dell’ 11 settembre: grandi, magniloquenti e retoriche inquadrature e attori spronati a dare un senso di ansia e terrore (ma se Michael Pena nei panni di Jimeno se la cava ci si aspetta qualcosa di più da Cage che una faccia sporca e un tono di voce da morente)
Al di la di qualsiasi errore contestato alla presentazione della pellicola (accade sempre e comunque nei film tratti da vicende storiche) credo che il film rappresenti semplicemente una grande occasione perduta per cercare di dare realmente un senso a questa immane tragedia.
Non mi rimane quindi che consigliarvi l’ altra pellicola su questo disastro “United 93”, sicuramente meno curata e iperprodotta ma, a mio modesto parere, molto più vicina allo spirito che molti (compresi alcuni parenti dei famigliari coinvolti) avrebbero voluto in World Trade Center ma che Stone non ha saputo donare a un film con tante pretese e davvero poche frecce al suo arco.
REGIA: Oliver Stone
ANNO: 2006
GENERE: Drammatico
VOTO: 5
QUANTO FA CADERE LE PALLE QUESTA PELLICOLA: 8
CONSIGLIATO A CHI: Non ha mai visto un immagine del crollo delle Torri Gemelle (vivete sulla Luna?!). A tutti gli altri consiglio i 1000 documentari che sono passati e passeranno in tv sulla tragedia, sicuramente più interessanti e moooolto meno romanzati.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

la tua recensione mi basta per confermare le mie idee su questo film..potevano evitarsi la solita immagina di bandiera arrotolata però.. :P


meglio i documentari...ma di gran lunga!

Deneil ha detto...

si miky la bandiera arrotolata è stata il colpo di grazia! ti giuro che quando l' ho vista ho urlato: Ma baaastaaa! per fortuna il film finiva li se no andavo da stone e glielo facevo mangiare il dvd!

Gianmario ha detto...

La parte iniziale non e' male, diciamo fino al crollo, ma poi...quella sottospecie di macchietta di Marines che va sul luogo del crollo dopo una specie di crisi mistica e' completamente ridicolo. E chi ci trova? Un'altro marines? Ma per favore. E poi hai ragione quei dialoghi son pietosi, Stone, che ha fatto anche dei documentari molto interessanti per esempio su Fidel Castro, ha tirato fuori un film indifendibile.

Molto meglio appunto United 93 e se si vuole allargare il discorso, Syriana.

Deneil ha detto...

Completamente d'accordo gianmario..il marines è uno dei personaggi più ridicoli che abbia visto in un film di stone..Syriana lo devo ancora vedere ma united 93 è decisamente meglio!anche il documentario su fidel lo evo ancora vedere ma me lo sto procurando..ne hanno parlato molto bene!