lunedì 17 settembre 2007

THE CREATURE WALKS AMONG US- IL TERRORE SUL MONDO


Questo è un atto d’amore.
E come tutti gli atti d’amore non può essere compreso da nessuno che non sia innamorato della stessa persona.
Per questo quasi nessuno riuscirà a leggere questa recensione fino in fondo.
E me ne scuso.
Ma chi ci arriverà forse capirà, forse.
Nel 1956 William Alland produttore del primo storico “Il mostro della Laguna Nera” e scrittore del soggetto del seguito richiama alla sua corte Jack Arnold per la produzione di un ideale terzo episodio sul mostro, ma il maestro della sci-fi anni ’50 non convinto e forse con un indigestione di sci-fi (nel 1955 girò ben 3 pellicole di genere) rifiuta la regia che passa al semisconosciuto John Sherwood (già assistente di Arnold).
Anche il cast, esattamente come nel passaggio tra il primo e il secondo capitolo, viene completamente rivoluzionato con la sola conferma di Ricou Browning all’ interno dell’ amato costume di gomma del mostro per le scene acquatiche.
Già, il costume di gomma.
Vittima in questa pellicola di un brutale cambiamento dovuto a esigenze di sceneggiatura.
Ma andiamo con ordine.
Il film inizia esattamente come gli altri due con la ripresa di una barca dall’ alto.
Questa volta però non si tratta della solita carretta spersa nell’ Amazzonia con a bordo quel matto del capitano Lucas e il solito equipaggio sparuto.
Ci si trova davanti a un gran barcone, con tanto di capitano ben vestito, assistente, guida e 3 dottori specializzati in genetica, radiologia e biochimica più il dottor Barton a capo della spedizione e l’ affascinante moglie Marcia.
Levata l’ ancora il gruppo parte alla ricerca del mostro dotato di un sonar (dispositivo allora assai innovativo) e dell’ ormai classica attrezzatura subacquea con veleni, sonniferi e fucile.
Giunti nel luogo dove è stata segnalata l’ ultima apparizione della creatura il dottor Morgan (genetica) e la guida Grant decidono di immergersi seguiti da Marcia che riesce a spuntarla contro il marito padrone che tende a tenerla quasi nascosta al resto dell’ equipaggio per una gelosia decisamente maniacale.
L’ immersione conferma l’ idea che ci si può fare di questa pellicola fin dall’ inizio: se il secondo ma soprattutto il primo episodio rappresentavano un mondo selvaggio dove si muovevano uomini duri ma con un cuore, questa volta ci si trova davanti a uomini di scienza all’ interno di un mondo quasi perfetto che non ha più nulla di quell’ aria incontaminata e inquietante che permeava l’ ambiente nei capitoli precedenti (basti vedere l’ ambiente marino assolutamente perfetto di questo episodio contro le acque torbide e piene di alghe della palude ne “Il mostro della laguna nera”).
La prima apparizione del mostro con l’ ormai classico tema musicale avviene proprio qui ma la cattura viene rimandata per la “malattia del palombaro” occorsa a Marcia (ancora una volta si tratta di narcosi da azoto, già descritta in “Le grand Bleu”).
Ci si sposta così nelle Everglades dove finalmente, dopo una rocambolesca lotta, avviene la cattura del mostro dopo ben 35 minuti di pellicola (in “La vendetta del mostro” erano stati dedicati solo 15 minuti a questa parte).
La creatura viene così operata d’ urgenza in seguito alle ustioni riportate durante la lotta e il dottor Barton decide di mettere in atto il suo piano: sfruttare i polmoni già esistenti nel gill man per trasformarlo in un mammifero a tutti gli effetti e creare una nuova specie.
L’ operazione avviene senza problemi e al momento della sbendatura degli occhi si comprende subito cosa sta succedendo: il mostro si sta trasformando pian piano in una sorta di essere umano.
Ed eccoci ritornati al costume finalmente.
La creatura completamente sbendata perde molte delle caratteristiche che l’ avevano resa famosa: gli occhi non sono più due semplici buchi neri ma sono praticamente identici ai nostri, la bocca subisce lo stesso effetto così come mani e piedi che sono ancora palmati ma hanno dita ben definite, infine la testa non ha più la famosa cresta che aveva reso così riconoscibile il gill man e le squame sono sostituite da una pelle quasi umana.
La pellicola prosegue poi con il ritorno dei nostri alla base, l’ imprigionamento del mostro all’ interno di una gabbia e il progressivo aumento della gelosia e dell’ odio di Barton nei confronti della moglie che viaggia in parallelo con il disprezzo che egli ha della creatura ormai inoffensiva fino ad un finale tutto da gustare con una fantastica scena conclusiva che ripaga un film troppo privo di idee ma a cui manca soprattutto una regia esperta come quella di Arnold capace di donare tensione (in questo episodio anche le poche scene di lotta sembrano troppo costruite, artefatte) e profondità.
Il tema dell’ uomo come vero mostro è ripreso ovviamente da Sherwood ma reso in maniera fin troppo palese e aiutato da un costume che favorisce la resa delle emozioni della creatura (già sembra una colpa in un film del genere per me!) mentre a volte sembra fin troppo di vedere Frankestein, con l’ essere creato dall’ uomo e poi abbandonato al suo destino fino ad essere incolpato di delitti non suoi (capirete, capirete).
La parte che riguarda l’ attrazione del mostro per la donna viene invece completamente abbandonata a favore del buon parallelismo da me prima citato e dal tema fortissimo della gelosia di Barton per la moglie che praticamente da solo tenta di reggere in piedi un’ intera sceneggiatura.
Sul lato degli attori Jeff Morrow nei panni del dottor Barton si perde tra espressioni irriconoscibili che dovrebbero essere di rabbia ma sembrano di simpatia e viceversa anche se la parte del matto non gli riesce male mentre Leigh Snowden se la cava egregiamente nel ruolo della bellona urlatrice e riesce a dare anche un minimo di spessore al personaggio solitamente più bistrattato; per finire Gregg Palmer (la guida Greg) e Rex Reason (dr Morgan) entrambi corteggiatori della bella Marcia fanno la loro bella figura usando rispettivamente i muscoli e la dialettica per il loro scopo.
Insomma che dire?
Di fronte a una recensione del genere:
“Assurda storia di un mostro marino che uccide lo scienziato da cui è stato catturato”
Letta su uno dei più famosi dizionari di recensioni cinematografiche qui in Italia mi ero assai spaventato, convinto com’ ero che questo terzo episodio avrebbe affossato del tutto il mio amato mostro dopo il non esaltante secondo capitolo.
E invece.
E invece bisogna sempre guardare con i propri occhi e soprattutto non fidarsi di quei saccentoni capaci nella loro suprema intelligenza di mettere a confronto pellicole come questa con “2001 Odissea nello spazio” per poi tirarne fuori recensioni come quella da me riportata qui sopra.
La pellicola non è certo al livello dell’ originale, ma senza dubbio rimane almeno sul livello del secondo capitolo poiché, anche se perde molto a livello di significati riguadagna qualche punto sul piano della produzione, davvero ottima a mio parere, e della storia che, seppur troppo simile a Frankenstein, è senza dubbio più riuscita di quella de “La vendetta del mostro”.
Negli anni ’80 fino alla morte di Arnold nel 1992 un certo John Landis (Animal House tanto per dirne uno) e un certo Tim Burton (qui non dico niente) provano in tutti i modi a convincere il maestro per un remake del suo mostro più amato ma il regista forse lontano dalla macchina da presa da troppo tempo (il suo ultimo film dietro la macchina da presa è “Marylin- Una vita una storia” del 1980 mentre la sua ultima pellicola di fantascienza è addirittura del 1958) rifiuta categoricamente accettando solo un cameo come omaggio in “Tutto in una notte” di John Landis.
L’ idea di un remake passa poi anche nella testa di quel genio di Carpenter con una sceneggiatura già scritta da Landis e Niger Kneale ma il progetto è ancora una volta rimandato fino al 1995 quando la Universal chiede a tale Peter Jackson di scegliere uno tra King Kong e il mostro della laguna nera per un eventuale remake.
La scelta cade su King Kong per il decantato amore del Signore degli anelli per questa pellicola ma la storia non finisce qui.
Qualche anno fa (dal successo del remake de “La Mummia”) si ricomincia a parlare per l’ ennesima volta di un rifacimento del classico di Arnold e si sente addirittura il nome di Guillermo Del Toro per la regia anche se la notizia vien smentita dopo poco.
È notizia straordinaria di quest’ anno ripresa da questo fantastico sito addirittura a cura di Ben Chapman (l’ originale mostro della laguna nera nelle scene fuori dall’ acqua) che il remake de “Il mostro della Laguna Nera” è finalmente in pre-produzione con un budget di 90 milioni di dollari che potrebbe salire ancora, la regia di Breck Eisner (il recente “Sahara” con M. Mc Conaughey) e un certo Brian Steel già apparso in “Hellboy” all’ interno del mitico costume.
Insomma la leggenda del mostro continua e io, come spero Filippo, Simone, Luciano e tutti i suoi fan, incrocio le dita di fronte alle prime dichiarazioni di Eisner di voler rendere la storia del mostro più moderna e adatta ai nostri giorni.
Lo so lo so, i remake di certe cose oggi risultano per lo più delle tremende prese per il culo ma chissà, forse il mostro ci saprà stupire ancora una volta, forse la sua mano palmata che esce dall’ acqua riuscirà ancora a prendermi la caviglia e a farmi cadere nuovamente innamorato ai suoi piedi.
Forse.
Qui sotto il raro trailer di “The Creature Walks Among Us".
REGIA: John Sherwood
ANNO: 1956
GENERE: Fantascienza
VOTO: 6 (voto revisionato dopo aver visto l' intera filmografia disponibile di Arnold: 6,5)
QUANTO ASPETTO IL REMAKE: 10
CONSIGLIATO A CHI: Non vuole perdersi l’ ultimo appuntamento con il mostro ormai risalente a più di 50 anni fa.

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Hi Dan!
..ma quel "Leo" alla fine de "Il Grande Blu" di Besson era per caso dedicato a me?! Comunque già ben prima di essere giunto alla prima metà della recensione avevo già deciso di vedermelo! Hai affinato notevolmente la scrittura/tipo della recensione, già fluente prima, ma ora ad alti livelli, ora sei padrone di tutto, dal lessico specializzato alla scelta dei film (mai banali, spaziando dall'alto al basso), e quindi ancora complimenti per il blog. Io sono ormai un "aficionado"...

PS: sono appena tornato da 3 giorni di week-end al mare...ho rivisto "BLADE RUNNER" in versione originale e col finale differente del DVD["Ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare..."(!!!)] e poi -sempre per la serie "CAPOLAVORI DI STAZZA- 1TONNELLATA DI DELIKATESSEN" mi sono sparato anche "APOCALYPSE NOW"...Marlon Brando-Kurtz del film è un dio. Null'altro da aggiungere...

Ho ancora gli occhi pieni e la mente leggera, perso con l'occhio umido in altri mondi, forse più belli, certo più vivi di tanta immondizia banale che si vede nella vita reale di tutti i giorni...

Allora, a presto (prossimo fine settimana andro' ad affittare Besson!)

Leo

Deneil ha detto...

eheh..certo ch eri tu..chi altro sennò??ti ringrazio sempre per i complimenti..che sono sempre ben accetti se sinceri (quindi spero i tuoi sian sinceri se no....).
Blade runner è uno di quei filmoni che mi manca..e cosa dire di apocalipse now..sono indietro con troppi film cazzo..e devo ancora veder il maratoneta che li ke attende da1settimana!
Sappimi dire su le grand bleu..son davvero curioso di un tuo parere!

FiliÞþØ ha detto...

l'ho letto fino alla fine (senza nessuna difficoltà...^^), complimenti, gran bel approfondimento...molto sentito.
Anche questo non l'ho ancora visto...ma conoscevo la storia, perchè ne partlavano nel famoso speciale del dvd...
Per quanto riguarda il remake, che dire...non vedo di buon occhio simili operazioni commerciali...speriamo bene!
Certo se lo dovesse fare Carpenter avrei già la bava alla bocca...^^

Deneil ha detto...

eheh questo credo che lo abbian davvero visto in pochi filippo..anche perchè pur essendoil seguito del famoso mostro non è molto segnalato..e secondo me non è così pessimo come indicato da molti.Certo di questi remake ho molta paura anch'io(basti vedere cos'han fatto alla mummia)ma chissà!Carpenter sarebbe un sogno, irrealizabile credo purtroppo..

Luciano ha detto...

Ottima e approfondita recensione. Continua così che mi piacciono i film che recensisci.Il remake del Mostro della Laguna? Potrebbe essere uno sbaglio, ma teoricamente potrebbe anche venirne fuori un cult. In fondo questo nostro mondo d'oggi è pieno di mostri e molti grandi autori hanno messo in scena storie di mostruosità dell'oggi (Carpenter per primo ma volendo anche Cronenberg, Tsukamoto e tanti altri). Potrebbe uscirne un capolavoro.

Mthemanager ha detto...

D, a proposito di Blade runner, il mio ce l'hai tu?

Deneil ha detto...

io spero nel capolavoro..ci spero fortissimamente ma ho aseri dubbi..però chissà!si lita il tuo blade è tra le mie mani!
Continuerò così luciano..ho già 2-3perle in mente..

Mthemanager ha detto...

Ah ok, cacchio non lo trovavo più...

Anonimo ha detto...

imparo sempre qualcosa di nuovo leggendoti :)
questi horror classici mi sono sconosciuti :P ma come ho già scritto, imparare non fa mai male!
davvero il libro di l.a. è meglio del film?

Deneil ha detto...

mm si il libro è davvero eccezionale, moolto più complicato del film, ricco di trame intrecciate e personaggi straordinarri, a mio parere davvero bellissimo!

Anonimo ha detto...

ricchissimo post, l'amore per certi film e certa fantascienza ci accomuna non poco...

Deneil ha detto...

eheh sempre contento di trovare qualcuno che apprezza questa sci-fi così bistrattata!

Anonimo ha detto...

A simo comm scuss de imbrocc fa mpo caca a frosciooooo scopa kemmejio.
Cavo er mi terun o visto er filme e me fa caca comm er secondo ma un poi recensi robba fika ar posto de stammerda aoooooooo

Mthemanager ha detto...

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Deneil ha detto...

ma scusa ma se il secondo non t' era piaciuto perchè vedere il terzo che ho detto inferiore???mah!comunque il prossimo potrebbe piacerti!

Anonimo ha detto...

ao io ei gurdo par pode pijarti po u culo!
3msc 4eva aoooooooooooooo