sabato 22 settembre 2007

MARATHON MAN- IL MARATONETA


Babe corre.
Corre per diletto Babe.
Corre per allenarsi alla maratona, pur non avendone mai corsa una.
Ma lui spera di parteciparvi e vincere.
Babe corre in un incantevole parco sulla riva del fiume, tiene il tempo, cerca di migliorarsi, evita cani che lo vogliono mordere ed incrocia altri corridori.
Babe corre all’ università.
La sua mente corre, è più svelto degli altri, non risponde alle domande, lui è già alla tappa successiva.
Babe corre nel suo passato, si rivede innocente sull’ altalena, si rivede colpevole un attimo più tardi di fronte al suicidio del padre.
Babe ha un fratello, Henry.
Anch’ egli corre.
Per Babe, Henry “sta negli affari”, nel petrolio più che altro.
Henry invece corre in tutt’ altra direzione.
Henry fa il lavoro sporco per il governo, fa il doppiogiochista per cavarsela, ma non sempre riesce ad arrivare al traguardo.
Henry raggiunge per l’ ultima volta il traguardo di fronte a Babe, poi crolla esanime al suolo, troppo sforzo per un corpo comunque più forte di quello del padre.
Babe osserva, mentre la sua mente cerca di correre lontano, la traccia del gessetto che segnala l’ ex presenza del corpo del fratello nel suo appartamento.
Babe corre e brucia le tappe nel corteggiamento di Elsa che lo avverte subito che il loro amore non può avere un seguito, ma Babe è testardo, lui quando corre non pensa ad altro.
Babe non riesce a correre per la prima volta imprigionato nel suo bagno, mentre misteriosi rapinatori cercano di entrare distruggendo i cardini della porta, le sue urla di disperazione corrono fuori dalla finestra rotta ma non bastano.
Babe non è sicuro.
Non è sicuro di quel che sta accadendo.
Non è sicuro di chi sia quell’ anziano signore di fronte a lui dall’espressione glaciale.
Anzi “Si è sicuro, molto sicuro, sicurissimo, ci può giurare!”
O forse “No, non è sicuro, è pericoloso, bisogna che stia attento”.
Babe è sicuro solo di una cosa: correre lo salverà perché, come disse il suo eroe etiope Abebe Bikila, vuol far sapere che il suo Paese ha sempre vinto con determinazione ed eroismo e non con doppigiochi e torture come credono di fare l’ amico del fratello e il nazista Christian Seltz.
Non ci avete capito nulla?
Bene. Certe cose si capiscono solo dopo aver visto “Il maratoneta” e non prima.
“Marathon Man” nasce da un romanzo di Goldman adattato da lui stesso per il grande schermo con la regia di John Schlesinger, classico regista che ti chiedi sempre chi è ma poi scopri essere uno di quelli con le palle, capace di girare in meno di dieci anni tra il 1969 e il 1976 di questa pellicola tre capolavori come “Un uomo da marciapiede” (3 oscar a regia, film e sceneggiatura), “Domenica, maledetta domenica” e il film qui recensito.
“Il maratoneta” è un thriller.
No, non è “Seven”, ne “Il silenzio degli innocenti” ne qualsiasi cosa si intenda per thriller oggi.
“Il maratoneta” è un thriller di quelli come si facevano una volta, magari abbastanza prevedibile per lo spettatore di oggi ma capace di farlo rimanere incollato alla poltrona per il grado di realismo talvolta disturbante che raggiunge.
Come si fa a non farsi prendere dal panico con Babe chiuso in bagno in preda alla disperazione più totale nel tentativo di trovare una via di fuga?
Come comportarsi di fronte a due folli in macchina che corrono parallelamente sulla stessa strada strettissima insultandosi come pochi fino a schiantarsi?
Cosa pensare durante l’ infinita fuga a piedi di Babe sulla superstrada inseguito da una macchina piena di pazzi furiosi?
E soprattutto: come cazzo si fa a non farsi venire i brividi mentre quel pazzoide di Szell collega la spina alla corrente e decide che è ora di trapanare un dente sano del povero Babe fino al nervo per farlo confessare (la scena era in realtà molto più lunga ma venne abbreviata dal regista di fronte alle reazioni scomposte della sala alla prima proiezione)?
“Marathon man” si può vedere quindi come un insieme di splendide fotografie in movimento: ogni inquadratura è ben studiata per far entrare lo spettatore all’ interno di quel bagno angusto o di quella sala spoglia con una sola poltroncina in mezzo e se ancora non bastasse ci pensano uno straordinario Babe Dustin Hoffman e il vincitore del golden globe come miglior attore non protagonista Laurence Olivier nei panni del freddo Szell a farci sentire la tensione che permea tutte le scene.
La critica al sistema americano si esprime tutta nel suicidio del padre di Babe, arrivato ad un punto in cui era impossibile per lui dividere ciò che era bene da ciò che era male impegnato com’ era ad infrangere la legge per servire il suo Paese mentre quella al nazismo risulta assai meno velata e senza dubbio più cruda anche se Schlesinger tenta di dare una spiegazione alla follia nazista con le parole di Szell che sostiene: “Anche noi ci credevamo al nostro Paese”.
Babe corre, fino al traguardo, fino alla vittoria.
Per dimostrare la sua forza, per slegarsi dal confronto con il padre, per superarlo finalmente, Babe corre.
((Per Leo che non smette mai di dare buoni consigli))
REGIA: John Schlesinger
ANNO: 1976
GENERE: Thriller
VOTO: 8
QUANTO FA VENIR VOGLIA DI ANDARE DAL DENTISTA: 0
CONSIGLIATO A CHI: Non vuole perdersi una scena di fuga a piedi straordinaria oltre alla scena del dentista senza dubbio tra le più angoscianti mai viste al cinema.

13 commenti:

Luciano ha detto...

Mi piace la tua recensione che mi riporta nel clima dell'epoca. Film memorabile (e famosissimo) che ha lasciato una traccia nella storia del cinema. Di Schlesinger comunque preferisco (anche se di pochissimo) Un uomo da marciapiede (1969) sempre con Dustin Hoffman come interprete (un Hoffman giovane come nel Laureato).
A presto

Anonimo ha detto...

Mmm però... non l'avevo mai sentito, ma intriga come idea!
Ciao

Deneil ha detto...

@luciano:grazie..ottimo complimento..sono lusingato! A breve vedrò anche il premiatissimo uomo da marciapiede è li che mi aspetta!
@trinity:assolutamente da vedere non te ne pentirai!

FiliÞþØ ha detto...

non ho visto niente di Schlesinger (è grave vero?)...ma dire che mi hai incuriosito è poco...

Anonimo ha detto...

"IS IT SAFE?!"
grazie mille per la dedica finale!

Il voto che gli avevo dato io dopo la visione del film era tra 7 1/2 e 7/8...quindi concordo con tutto cio' che hai detto tu nella recensione.

PS: ho cercato "Le Grand Bleu" in una videoteca ma non lo avevano, allora, inca&%$ato nero con il mondo del noleggio mass-mediatico USA, mi sono voluto punire con "Ghost Rider" (perche' dei film di qualita' al massimo ne tengono una copia, ma di porcate ce ne sono 275 copie in dvd per ciascun film da sbanca-botteghino)...
SOLO QUESTO: pessimo. Peggio di "Hulk".
N. Cage deludente? Peggio. Deprimente.
Per riprendermi, ho dovuto vedere "Bram Stoker's Dracula" di Coppola con Gary Oldman, Anthony Hopkins, Winona Ryder, Keanu Reeves etc etc... (pure Monica Bellucci nel ruolo di una delle mogli-strigoi/vampira di Dracula).
Magnifico nel suo stile volutamente retro' (cfr. le inquadrature ad effetto anni 40). Anche senza computer grafica, il meglio possibile ottenibile da un romanzo esoterico di fine 800 inglese e' stato ottenuto...e difatti i temi esoterici sono molto cari a F. F. Coppola: Apocalypse Now è un paradigma del "Ritorno del Re", unendo i temi cari allo storico delle Religioni di fine 800 Sir J. Frazer al Conrad di "Cuore di Tenebra" - e nel film vediamo il colonnello Kurtz leggere una copia del libro piu' famoso di frazer, "The Golden Bough"-"Il ramo d'Oro"...e in "Rumble Fish" [tit ITA: "Rusty il Selvaggio"]- film stupefacente del 1983 con Matt Dillon e un M. rourke ai massimi livelli - il tema e' quello del Centro del Mondo, dell'Albero Cosmico e della succesione familiare - come gia' avvenne per "Apocalypse Now" - del re/fratello maggiore al principe/fratello minore.
Siccome in "Rumble Fish" di Coppola c'è anche un imberbe Nicolas Cage, il cerchio del mio intervento si chiude qui...

SOlamente due ultime cose: devo segnalare la colonna sonora di "Rumble Fish", composta da SAtewart Copeland dei Police - stupenda ed incalzante nello stile tipico di un seducente drumming jazzato, e il fatto che Coppola resti interessato ai temi della miscelanza tra Sacro e Profano, poiche' sta girando un film tratto da un romanzo di Mircea Eliade, il grande scrittore/storico delle Religioni d'origine romena, morto a Chicago nel 1987, dove teneva la propria cattedra universitaria.

PS2: Mio padre ha da poco - guarda il caso! - acquistato "Un uomo da marciapiede" in dvd...credo che la prossima settimana me lo vedro'!

A presto! Up the Irons
(e prometto di pestare il commesso del sedicente noleggio dvd se non avra'ancora "Le Grand Bleu"! ;-) )

LEO

Anonimo ha detto...

aooooo westo forze e er peggio filme ke m'ai consejiado ma te leggi a votte? immagini in movimento lotta contra er sistema aooooo ma scopa deppiu ke se no a tua tipa sembre se c['ai a squinzia se decide a darme pur er culo aoooooooooo

Mthemanager ha detto...

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Deneil ha detto...

Ciao leo!!!!ghost rider eh..pensa che io l' ho viso al cine cosciente di andare incontro ad un' americanaa pazzesca..e l' ho avuta..peggio che peggio..sul dracula di coppola non posso che darti ragione, gran film, grandi atmosfere, e soprattutto uno dei coppola più in forma degli ultimi anni a mio parere!per il paragone con apocalipse now ti saprò dire!Ho letto anke del film in uscita e ho visto il trailer ma punta tutto sul suo nome "il nuovo film di coppola, il regista di blablablabla, il maestro di blablabla.."e mo basta però cazzo!rusty il selvaggio ce l' ho!!! vedrò anke quello appena avrò un attimo di tempo..copeland è un genio e basta!
Un uomo da marciapiede è da vedere sono pieno di aspettative quindi se mi delude...
Ecco fagli mangiare il dvd di ghost rider al demente del videonoleggio che magari si sveglia un po'!!!!
Ciao leo!

Deneil ha detto...

filippo ank' io finora non avevo visto nulla di schlesinger..ma come non ho visto nulla di molti altri..sto cazzo di mondo del cinema è davvero troppo grande a volte!!!!
Gabber se non t' è piaciuto neanche queso non so che dirti, evidentemente non abbiam gli stessi gusti.pensa a tirarti giu le mutande che poi altro che ragazza te mando..

Anonimo ha detto...

Maddeke aooooo a deneile ka tu ragazza me so sfonnata pe tutti i buci mentreri a fa ste recessioni aoooo
eppoi ce credo ke un c'habbiamo i stessi gusti io so figo e scopo te sei froscio e rossiki aooooooo

Deneil ha detto...

sisi hai ragione..

Anonimo ha detto...

grande, un dustin hoffman da antologia...
schlesinger ne ha fatti pochi (o almeno pochi ne conosco), ma proprio buoni :)

Deneil ha detto...

eh già dustin hoffman grandioso..non saprei se schlesinger ne ha fatti pochi..ma di certo ha fatto cose davvero grandiose!