venerdì 5 ottobre 2007

TRAINSPOTTING


Ricordo che pochi anni fa continuavo a chiedermi incessantemente cosa si sarebbe ricordato degli anni ’90.
Seguitemi.
Anni ’80: i Queen, la new wave, i film di Stallone e Schwarzenegger e quei megafantasy un po’ adolescenziali che tutti hanno visto almeno una volta (“La storia infinita” tanto per dirne uno) oltre a serie televisive mitiche come l’ A- Team e Mac Giver.
Anni ’70: i Led Zeppelin, i Deep Purple, i Sex Pistols, Scorsese e Coppola.
Anni ’60: la psichedelia, Jimi Hendrix, i Beatles, gli Stones, Dylan, Battisti, i The Doors, Simon and Garfunkel e quindi “Il Laureato” ed “Easy Rider”.
Anni ’50: Elvis, Jerry Lee Lewis e Marlon Brando sul “Fronte del Porto”.
Certo.
Negli anni 80 c’ era anche l’ hardcore punk indipendente, nei ’70 c’ era il progressive, nei ’60 cantava ancora Albano, nei 50 in Italia c’ era Claudio Villa.
Ma sinceramente, per quanto cerchi di convincermene ogni volta, sono sicuro che non tutti pensano ai Dinosaur Jr quando sentono parlare di anni ’80 e nemmeno si fanno passare per la testa che negli anni ’70 c’ era un gruppo di nome Yes.
Fate una prova: prendete 10 persone normalissime e chiedetegli il primo film che gli viene in mente pensando agli anni ’80: sono quasi sicuro che non si tratterà di una pellicola di Jarmusch.
Certo, c’ era anche lui, ma vuoi mettere Robocop?
Ma soprattutto, cosa centra tutto ciò con Trainspotting?
Ci arrivo, ci arrivo.
Ora pensate agli anni ’90.
Vi viene in mente qualcosa?
Ricordo di essermi sforzato molto alla ricerca di una possibile risposta senza rendermi conto che sarebbe arrivata da sola con il passare degli anni.
È arrivata in musica non molto tempo fa: al successo di gruppi come i “The Killers” o i “Franz Ferdinand” ho avuto un flash, ho messo su un disco dei Nirvana, dei Pearl Jam e più tardi dei Limp Bizkit e ho compreso.
Quel sound è anni ’90. Ripresa di un sound molto anni ’70 prima di tutto e poi impastato, feroce, dritto al cuore, senza tante pretese ne artifici (o perlomeno è quello che si vuol far credere).
Stessa cosa per il cinema.
Provate a vedere “Pulp Fiction” o “Le Iene” oggi e vi renderete conto di come siano tremendamente anni ’90: citazionisti prima di tutto (se non veri plagi) e poi feroci, dritti al cuore, senza alcun artificio o pretesa che non sia quella di mostrare tutta la cruda realtà di un mondo che ha superato la speranza degli anni ’60, la disillusione dei ’70 e la finzione degli ’80.
Provate a vedere Trainspotting oggi, non è tremendamente anni ’90? La storia di quattro disadattati in Scozia che si muovono tra eroina, alcool, spazzatura, rapine, aghi nelle vene e cessi luridi: esiste qualcosa che sia più anni ’90 di questo?
Danny Boyle nel 1996 alla sua seconda esperienza (dopo “Piccoli omicidi tra amici”) in collaborazione con il suo sceneggiatore John Hodge ci regala una pellicola che tratta di droga come solo un film degli anni ’90 sa fare: nessuna paura a mostrare l’ ago che penetra nel braccio del protagonista Mark (anche se si tratta in realtà di un braccio finto costruito appositamente per la scena), nessun pudore a far vedere al mondo intero i deliri di un eroinomane post- dose, nessuna remora a mettersi dalla parte del drogato.
Un’ ironia tagliente e personaggi straordinariamente assurdi e fuori di testa accompagnano lo spettatore all’ interno di un mondo che risulta persino irreale nella sua troppa realisticità.
Ewan Mc Gregor, Robert Carlyle, Ewen Bremner e Jonny Lee Miller sono tutti incredibilmente adatti ai loro ruoli in una pellicola in cui un solo attore fuori posto avrebbe potuto provocare il disastro.
La regia di Boyle: inquadrature strambe (magistrale la telecamera poggiata a terra su un fianco), movimentate e piene di riferimenti a foto o film del passato (un’ immagine richiama l’ attraversamento della strada dei Beatles in Abbey Road, un'altra una scena da “Arancia Meccanica” ) e una fotografia sporca (volontaria) fanno si che il film rientri ancora una volta all’ interno della categoria novantiana, se posso permettermi di chiamarla così.
La storia è tratta dal libro omonimo di Irvine Welsh (indovinate che tipo di scrittore è? Molto anni ’90 ovviamente) il quale recita anche nel film nei panni dello spacciatore che procura le supposte all’ oppio che Mark recupererà sul fondo di un cesso lurido dopo essersi completamente immerso in esso. Purtroppo non ho ancora avuto occasione di leggere il romanzo di Welsh che si trova da anni sul mio comodino e a cui ogni tanto do un occhiata: leggendone alcuni brani slegati dal contesto sembra essere un buon libro molto più pessimistico e crudo rispetto al film, ma mi riprometto di fornirvene una recensione e un confronto quanto prima.
La trama? Sinceramente non me la sento proprio dato che qui ne potete trovare una versione più che buona ma, se mi date retta, fate a meno di leggerla e così come per Pulp Fiction vi troverete davanti ad un esperienza un po’ stramba che senza dubbio saprà sorprendervi (in positivo o in negativo tocca a voi deciderlo).
Non date retta al Farinotti (ucci ucci sento odor di criticucci) che indica la pellicola come un apologo della droga (come fecero in molti all’ uscita della pellicola per poi smentirsi più tardi… non il Farinotti che non si è smentito per nulla) e godetevi un Ewan Mc Gregor rasato (senza quell’ orribile codino di lato) e pelle e ossa in una delle sue interpretazioni più riuscite pronunciare uno dei monologhi più significativi degli anni ’90.
« Scegliete la vita, scegliete un lavoro, scegliete una carriera, scegliete la famiglia, scegliete un maxitelevisore del cazzo, scegliete lavatrice, macchine, lettori CD e apriscatole elettrici. Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita, scegliete un mutuo a interessi fissi, scegliete una prima casa, scegliete gli amici, scegliete una moda casual e le valigie in tinta, scegliete un salotto di tre pezzi a rate e ricopritelo con una stoffa del cazzo, scegliete il fai da te e chiedetevi chi cacchio siete la domenica mattina, scegliete di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e lo spirito con i quiz mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. Alla fine scegliete di marcire, di tirare le cuoia in uno squallido ospizio ridotti a motivo di imbarazzo per gli stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi, scegliete un futuro, scegliete la vita. Ma perché dovrei fare una cosa così? Io ho scelto di non scegliere la vita, ho scelto qualcos'altro. Le ragioni? Non ci sono ragioni, chi ha bisogno di ragioni quando ha l’ eroina?... »
I significati di questo film stanno tutti dentro questo pensiero e nella scelta finale di Mark; per questo ho deciso di non esprimermi in merito: credo che le sue parole parlino meglio di qualsiasi possibile spiegazione.
E voi cosa scegliete?
Oggi mi chiedo come ci ricorderemo degli anni 2000, forse tra una decina d’ anni me ne renderò conto.
Forse.
REGIA: Danny Boyle
ANNO: 1996
GENERE:
VOTO: 9 (che mi permetto di variare dopo la lettura del libro)
CONSIGLIATO A CHI: Vuole avere una storia di droga che faccia riflettere, ridere (davvero tanto credetemi) e pensare al livello di degrado a cui può arrivare un uomo.
QUANTO HA LA FACCIA DA ETERNO SFIGATO SIMPATICO SPUD: 10

30 commenti:

domenico ha detto...

il film è bellissimo, sono d'accordo
il libro è addirittura superiore ^^

Deneil ha detto...

Dici?mamma mia allora corro leggerlo!e non sei il primo a dirmelo!

Luciano ha detto...

Trainspotting. Forse il miglior film di Boyle. un film che fece molto discutere, quindi assolutamente da vedere. Nello stesso anno uscì Fargo di Coen. Fece meno scalpore, ma per me film paragonabile a Trainspotting (anche se molto diverso). A presto e grazie per questa reminiscenza dei miei belli anni andati.

P.S. Non ci crederai ma adoro il progressive degli Yes. Ascolto soprattutto Fragile e Close To The Edge e di Wakeman The myths and Legends of King Arthur. Non dirmi che sei un appassionato di questa musica!

Deneil ha detto...

eh di musica sono un appassionato..uno troppo appassionato..ma la musica è peggio del cinema..mi son buttato su talmente tanti di quei generi che non so più come uscirne..degli yes ho il primo album..omonimo..molto bello..ma di progressive ne capisco poco rispetto a tante altre cose..ma se mi sai consigliare qualcosa..alla musica come ai film sono sempre aperto..comunque in musica vado a periodi..ci son periodi in cui mi fisso su una cosa e non la lascio per mesi..l'ultimo periodo è stata la psichedelia..una roba folle avevo trovato dei gruppi assurdi bravissimi..va be..non son normale..comunque se haiqualche consiglio lo prendo volentieri..il progressive è ciò su cui ho meno esperienza!Fargo me lo procuro!

Anonimo ha detto...

La tua tesi sul fatto che il film sia molto anni '90 è perfetta (e personalmente mi sto accorgendo che quello stile di regia e di monaggio mi manca da morire). Molto di quello che avevo dire l'ho già scritto nella recensione che hai letto... il resto è superfluio visto che mi sono dichiarata AMANTE POSSEDUTA DI TRAINSPOTTING che è in assoluto il mio film preferito. Geniale.
Quanto al libro... non sono d'accordo con Honey (e ti pareva): il libro è molto bello, ma perde molte delle caratteristiche del film, e (sì) è più pessimista. Leggilo che magari avremo mododi riparlarne. Bacione!!!

Anonimo ha detto...

Sono notoriamente affetta da dislessia da tastiera.

Anonimo ha detto...

INTRO: non avendo tempo -per ora- di rivedere il testo che scrivero', mi si perdonino gli errori, presumo moltissimi, di battitura e di organizzazione sintattico-logica che faro'...parto:

Ho sempre trovato Trainspotting volutamente "noise" e sporco nella resa da low budget (cfr il bambolotto meccanico che cammina gattoni sul soffitto)...ma esperimento riuscito in pieno: il degrado dopo la visione te lo vuoi scrollare di dosso, come in una camera iperbarica prima di tornare alla realtà...

Comunque è vero: gli anni '90 sono stati il "crudo" dei decenni andati: se gli '80 erano semplicemente edonistici nella felice espensierata gaiezza del sapersi essere dalla parte giusta del mondo, quella finto-libera e relamente-consumistica e anche menefreghista(consumi/benzina/plastica/ambiente/spese pazze negli anni dello shopping, della "Milano da bere", tanto per dirne una) -ma chi non pensa di essere dalla parte giusta, anche dall'altro parte del mondo di allora?!?(Mi viene in mente l'articolo di Umberto Eco appena uscito su "La Repubblica"), con la fine -avvertita come liberatoria da tutti- del mondo bipolare ha creato invece + incertezze, + violenza, - controllo. E per il mondo anglosassone, duramente provato in U.K. dal governo conservatore della Thatcher (ricordo: la guerra per il mantenimento delle isole Falkland al largo dell'Argentina, e le lotte senza quartiere con i minatori inglesi per i loro diritti) e in U.S.A. dal maldestro operato di Bush padre e prima ancora dal folle Reagan ( che schiaccio' il sistema assistenziale americano, dando l'ultimo colpo a cio' che aveva iniziato un ingenuo Nixon, senza contare la spesa folle dell'aberrante "scudo stellare" di difesa contro il resto del mondo e contro un U.R.S.S. ormai in ginocchio economicamente) inonda gli Stati Uniti di povertà e di homeless, un numero senza precedenti nella storia del paese, se non durante La Grande Depressione degli anni 30...e allora per questi maledetti w crudi anni 90 riguardiamo -per gli U.S.A.-il Frank Miller di "Daredevil: L'uomo senza paura", vero capolavoro di Miller, senza supereroi, senza poteri per potersi salvare, incentrato sulla droga, sulla prostituzione, sulle mafie e soprattutto sull'alone di disperazione dei senzatetto, costretti dal governo Reagan a marcire nelle strade. E per l'U.K., il lavoro del grande Gaiman su "Sandman": la ripresa dei temi 800eschi della letteratura fantastica e orrorifica (cfr Poe, Lovecraft, Von Chamisso, Mann etc, ma anche Shakespeare e Dostoevskji) segna solo lo svilimento di una realtà che scivola via, lontano, sempre più distante dai sogni di pacificazione mondiale post-caduta muro, proclamati e mai più realizzati.

Chi ha mai detto che gli anni 90 (considerati insieme alla seconda metà degli 80) fossero un bel momento?!?

E allora complimenti raddoppiati per la rece e per gli spunti musicali...
PS: riguardo al prog è vero che la next big thing dei primissimi 90 esaltata dalla critica musiale furono i Dream Theater, progressive anni 70/80 miscelato con il thrash metal della Bay Area...ergo anche qui il tuo teorema è corretto, e abbiamo di nuovo il "crudo" di cio' che prima era cotto, più leggero, meno sofisticato(non voglio dire che i Dream Theater siano più grezzi-anzi è una delle band più sofisticate nel genere e la mia preferita-ma solo che il suono s'è "ispessito")...
[consiglio: Genesis, Jethro Tull, Rick Wakeman degli Yes-collaboratore con i Black Sabbath nel 72 x l'album "Sabbath Bloody Sabbath", i Rush, e Emerson Lake & Palmer -ELP- i più "jazzati"]...

A presto

LEO

Anonimo ha detto...

AAAAAAAAAAAAAAAAAH

solo una cosa!!!!!!!!!!!!!

Il Miller anni 80 di Daredevil è in "Daredevil: Rinascita" (in orig. Born Again)...

"Daredevil: l'uomo senza paura" è un'altra storia...sempre sceneggiata da Miller ma disegnata da Romita Junior e di poco posteriore...

scusate la svista!
LEO

Deneil ha detto...

@lilith: lo leggerò senza dubbio così saprò dirvi (a te e a honey)cosa ne penso..il tuo amore folle per trainspotting comunque è chiaro ad ogni tua riga scritta!
@leo: oddio..ogni volta una caterva di argomenti che meriterebbero di fare un blog apposta per quanto sono interessanti!su trainspotting siamo nettamente d' accordo tutti quanti mi sembra!
Sugli anni '80:per quanto riguarda la politica ovviamente non posso che accodrmi alle tue parole che mi sembrano quanto di più chiaro e conciso io abbia letto sul periodo.
Il problema è: siamo sicuri che tuti la pensino così? Ricordo una volta di aver parlato con una ragazza che aveva vissuto gli anni 80 e mi disse che per lei era megli allora.Mi spiego:mi disse che lei preferiva quel menefreghismo verso tutto che dominava al tempo..per dirla musicalmente lei preferiva michael jackson tutto lustrini alla rabbia frustrata di un kurt cobain (che tra l' altro senza la musica sarebbe stato uno di quegli homeless di cui parli in una seattle dominata dall' industria del computer).Ma quello che voglio dire non è che jackson fa schifo e cobain è un figo:quelli son gusti e ammetto che jackson ha fatto cose nel pop che nessun essere umano aveva mai fatto prima (a meno che non si considerino i beatles pop..e allora diventa un po' più problematica la faccenda)..quello che voglio dire è che quella ragazza preferiva far finta che non ci fosse nessun problema, preferiva guardarsi jackson e dire: "guarda quanti bei lustrini" senza voltare la testa di un solo millimetro per non vedere la ferocia di quell' hardcore punk che sfogava tutta la sua rabbia per una società che era apparenza.
Poi sono arrivati gli anni '90 e sinceramente è diventato ancora più un casino: le carte si son mescolate, ai lustrini e all' apparenza si sono sostituiti i jeans stracciati e l' amarezza che però è diventata ben presto una finta amarezza: ricordo di aver letto in un giornale di musica di mio fratello del tempo un articolo che titolava più o meno: "tizio lancia la moda grunge"..non ricordo chi fosse, uno stilista famoso comunque..che portò le sue modelle sulla passerella con jeans stracciati e via dicendo.la domanda allora è: cos' era meglio?l' apparenza degli anni '80 o la finta amarezza degli anni '90 (passati i primi2-3 anni che sembravano addirittura una rinascita di una cultura politica giovane, un nuovo interessamento di questi ultimi alla politica che si era completamente perso negli anni 80)?
Io sinceramente preferisco gli anni '90 per una semplice ragione: per un brevissimo periodo almeno c' è stata una speranza di rinascita, per un momento tutti si sono accorti in quale merda navigavano..e per quanto molti abbiano provato a sfruttare questa consapevolezza per ritornare all' apparenzaqualcuno ha resistito e oggi si può dire che un barlume di luce ancora attraversa le nubi dell' apparenza, forse grazie all' inizio degli anni '90.
Daredevil e sandman me li devo assolutamente procurare..per quanto riguarda la musica devo darmi una svegliata se voglio conoscere un po' di progressive!grazie dei consigli leo!
Big leo!

Luciano ha detto...

Con Progressive intendo quella particolare stagione del pop che va dalla fine degli anni sessanta al, diciamo, settantasette? Non so se pensiamo alle stesse band (all'epoca venivano denominate, almeno in Italia, "complessi") Ad esempio, conoscerai sicuramente i King Crimson (soprattutto In the Court of the Crimson King), oppure i Gentle Giant, tanto per fare alcuni esempi. Mi fermo altrimenti potrebbe venirne fuori un commento più lungo del precedente. A presto.

Deneil ha detto...

be si per progressive intendo quello..anche se poi c' è da dire che il progressive si trasformato in qualcosa di diverso ed esiste oggi sotto forma di gruppi come i dream theater..progressive metal lo chiamano..meglio o peggio?io direi semplicemente altro.
Be in the court of king crimson è spettacolo puro..dei gentle giant conosco la famosa copertina..con il faccione mi pare..ma non ho nulla..ah quante lacune..quante lacune...

Anonimo ha detto...

...sul prog: definirlo in ogni variante sarebbe troppo difficile. e riduttivo...senza dubbio.
es. JETHRO TULL: hard blues? folk-prog? musica classica e melodie anglosassoni-medievaleggianti/rinascimentali? sì, e altro.
GENESIS: velleità classiche? sintetizzatori e serrati controtempo? gusto per l'opera barocca? sì...ma altro
PINK FLOYD, venature rock? miscela di elettronica e acustica? e cosi' per i Rush, per tutti i consorziati e gli associati al genere...etc...
e' troppo complicato definire, ascoltare è la cosa migliore.

Cmq Dan, nn ti preocc: uno dei più grandi storici delle religioni ha detto che è impossibile documentarsi su tutto, bene o male, è molto più saggio/sano sapere bene/meglio cio' che già si sa ed organizzarlo. A sapere tutto e colmare tutte le lacune non basta una vita, e' un labirinto dal quale non sie sce piu', perche' c'è sempre qualcosa che precede e che segue...per questo esistono i commenti della critica e i compendi cinematografici :-)

Ovviamente per molti allora gli anni 80 (e per molti ancora oggi) sono stati il piu' bel momento possibile per la civiltà... e cosi' riguardo ogni tempo...ma il nostro compito è quello di carpire i segnali generali di un'epoca e trarre le somme...operazione valida solo quando la marea è passata, e si puo' giudicare da lontano.
E poi lo so che tanti ci hanno marciato sopra, sulla moda da seguire, ma e' un andamento ciclico dei tempi: cio' che in precedenza è mera trasgressione, diventa prima accettata, poi condivisa, infine meritevole di essere diffusa. Cfr. ad esempio i movimenti artistici, prima sbeffeggiati e poi valutati milioni alle aste. Il tutto, ovviamente, entro certi limiti, quelli dell'accettabile secondo il gusto sociale del tempo.

Concludo facendo solo notare le tue belle parole , da sottolineare: si', per quel poco di autocritica che i 90 hanno saputo sfoderare sono stati sinceramente un po' meglio.

Vedremo come ricorderemo questi anni che attraversiamo in barca, tutti insieme, nel bene, nel male.

PS: ho visto un film girato a Taipei nel 94, "Vive l'amour". Pluripremiato (prob. a Cannes) io l'ho trovato davvero di brutto gusto e pessimo. Anche Frank, fissato col cinema orientale, ne è rimasto disgustato. Lento, noioso, lungo...sconsigliato.

LEO

Luciano ha detto...

Sono d’accordo con Leonardo. Le etichette servono solo da orientamento, ma un artista, un’opera d’arte non può essere etichettata. Questo vale per la musica, ma vale anche per l’arte. Come si può ad esempio dire dove si trovi il confine tra la pittura surrealista e quella metafisica? I Gentle Giant, ad esempio, suonavano una musica che univa elementi hard rock e Jazz ad atmosfere medieval-baroccheggianti (fu coniata anche l’espressione baroque and roll). Vi assicuro che in quegli anni (70-76) il termine Progressive non era conosciuto (almeno dagli appassionati, non so se qualche critico l’avesse già coniato). Questo genere di musica sofisticata era definito genericamente Pop e per Pop si intendeva solo questo genere di musica. Per chi ha vissuto quegli anni (definiti impropriamente “di piombo”), oggi se li ricorda come anni colorati, anni della libertà (di contestare ed esprimersi) mentre considera gli 80 anni del riflusso (edonismo reganiano) della rinuncia a voler cambiare il mondo, della disillusione. Ogni generazione “rivisita” i propri decenni, come faglie che si accatastano l’una sopra l’altra, tentando una definizione. È vero, non bisogna esperire come lacuna la mancata conoscenza (o approfondimento) di un testo, ma è anche vero che l’uomo è per sua natura curioso e non appena ha raggiunto una vetta, già in lontananza ne vede un’altra da scalare. Mi piacciono questi scambi d’opinione. Grazie e a presto.

Anonimo ha detto...

@ Luciano: ben detto.

LEO

Deneil ha detto...

Non so che dire!
Io approvo in pieno le parole di leo e luciano, sia per quanto riguarda la musica (per fare un discorso simile a luciano ricordo che negli anni '90 io ascoltavo oasis, blur e altra roba definita rock..e basta..poi1 giorno qualcuno si è svegliato e ha detto che tutto era brit pop, definizione tanto bella quanto inutile dato ce ci son milioni di gruppi diversi nel calderone) sia per quanto riguarda la visione della società..ho molto apprezzato poi le parole di luciano "È vero, non bisogna esperire come lacuna la mancata conoscenza (o approfondimento) di un testo, ma è anche vero che l’uomo è per sua natura curioso e non appena ha raggiunto una vetta, già in lontananza ne vede un’altra da scalare" che sembrano descrivere al meglio la mia visione della cultura in generale!
"Vive l' amour"..lo recupero e ti saprò dire..certo che se non l' ha digerito fra non saprei..a volte mi sembra che il cinema orientale sia sopravvalutato..mi spiego..escono dei veri capolavori dall' oriente ma a volte si tende a esagerare dicendo: il cinema occidentale è morto, io guardo solo quello orientale..e così facendo si perde un punto di vista obiettivo per infognarsi in una pratica del tutto simile a chi non guarda il cinema orientale perchè troppo lento o chissà cos' altro..

Anonimo ha detto...

...potrei consigliare di lasciar perdere Vive l'amour...(guarda che non so quanto sia peggio del V elemento!)...ho già sbagliato io, porcamiseria!!salvati!

Leo!

Deneil ha detto...

ma si magari se lo vedi benebenebenebenebene è bello...........già mi immagino....e poi almeno ti posso maledire per avermi costretto a vederlo..costretto!

Anonimo ha detto...

questo l'ho visto!ma il mio parere te lo daro' poi...ciauz saretta

Deneil ha detto...

voglio proprio sentire..secondo me non ti è piaciuto per i deliri post-iniezione...

Anonimo ha detto...

sbagli invece!ho apprezzato proprio quei deliri...no davvero appena posso te lo faccio sapere.
Quei deliri alla fine sono proprio cio' che forse di piu' vero ho colto in questo film, il film in se' non mi e' dispiaciuto.Credo di non averlo compreso pero' fino in fondo un po' per ignoranza personale, un po' perche' a volte mi impongo di nn concepire certi stili o filosofie di vita che in qualche modo mi sono estranee e che mai riuscirei ad accettare, cioe' credo sia un fatto di educazione personale che mi hanno inculcato e che ho sempre ricevuto...lo so e' difficile da spiegare comprendere...sorry...e poi la cosa che mi ha colpito e' il fatto dei soldi.Lo so puo' sembrare un discorso un po' venale pero' alla fine sembrava quasi solamente una questione di soldi, cioe' piu' non ne avevano piu' si cerca di spendere, con i soldi si cambia vita?e probabilmente si, ma il vizio passa o resta??non so se sono riuscita a spiegarmi.

Deneil ha detto...

appena ho 1 attimo di tempo ti rispondo...voglio proprio sapere la tua opinione!

Anonimo ha detto...

troppa aspettativa e' dannosa......

Deneil ha detto...

capisco cosa vuoi dire saretta, comunque io credo che questo sia un film che, essenzialmente, mostra quanto in basso può arrivare un uomo rendendosene conto (in fondo rent se ne rende conto)...ovviamente è anche un film sui soldi, in fondo la loro vita (l'eroina)si basa sui soldi e quindi avere i soldi può cambiare tutto..però non i saprei dir..ora sto leggendo il libro di irvine welsh da cui è stato tratto..mooolto più duro del film, un pugno nello stomaco ma sempre con un fondo di ironia e scritto in modo tutto particolare (sembra quasi un insieme di raccontini da diario scritti tipo flusso di coscienza ma molto sporco..e malato)...ti saprò dire!voglio una spiegazione logica del perchè non ti è piaciuto!

Anonimo ha detto...

eHi ma io mica ho detto che non mi e' piaciuto!!!Ho solo detto che non l'ho capito fino in fondo la cosa e' ben diversa.Davvero dany non mi e' dispiaciuto per niente come film, mi conosci se no ti avrei detto che non mi era piaciuto come ho fatto per altri.
Vedi Dany l'ironia spesso e' una "litote" della vita, spesso invece e' semplice enfatizzare, nella grecia antica era un dissimulare un nascondere, anche se come termine e concetto e' molto piu' complesso.Se ci pensi bene tutte queste cose sono veritiere anche nel film preso in questione.
E probabilmente e' proprio questo linguaggio dell'ironia, questo dire e non dire, questa duplicita' di sistema, questa dissumulazione apparente che rende tutto cosi' vero nel film.Se tutto non fosse stato cosi' esagerato o comunque in un certo modo sottinteso forse lo scopo, il fine del film non si sarebbe colto.Se stai a pensare tutti i giorni ognuno di noi usa un linguaggio ironico in un modo o nell'altro, in tutte le sue decine di sfaccettature, spesso non ce ne rendiamo conto perche' per noi ormai e' abituale, e' familiare...forse e' per questo che il film ha avuto un cosi' rapido successo.Degrado umano e sociale, eroina, hiv, morte e disgusto..un mix di certo che non puo' piacere, eppure...tutto si riassume(per me naturalmente)nle fatto che quando tocchi il fondo o cominci a scavare o a risalire.credo che l'ironia er aindispensabile per un genere di film o libro come questo.

Si e' capito piu' o meno cosa ho scritto...mah....

Deneil ha detto...

comprendo quello che vuoi dire e sono pienamente d'accordo..e mi stupisco che molti critici siano rimasti disgustati da questo film sostenendo cose assurde come il fatto che fosse un incitamento a drogarsi quando io vedo tutto in questo film meno che un "vatti a drogare che è meglio!".
Il libro..per il punto in cui sono..sembra più il diario di un ex drogato che mostra la bassezza a cui può arrivare un uomo ed è molto meno ironico anche se certe cose ci sono..ma sono dette in un modo che ti fanno sorridere con labocca storta..il film..per ora..mi sembra un insime di questi momenti..ma appena avrò finito il libro ne farò una rece e forse riuscirò a spiegarmi meglio!

Trinity ha detto...

Cazzo cazzo cazzo!
Questo post mi era sfuggito!
Ottima la tesi, spendido il post, e grandissimo il film, che mi hai fatto venir voglia di rivedere ORA!
Ma non ce l'ho e quindi metto in moto l'eMulizzatore!
Cmq io degli anni 90 così di primo acchitto ti avrei detto NIRVANAe Pearl Jam!!!
Ai Limp Bizkit pensa che mi capita di pensarci spesso.. mi piacevano un sacco al liceo! Ma che fine hanno fatto?
Tornerò a commentare con +

Trinity ha detto...

scusa mi è partito l'invio...
dicevo che lo riguardo e poi commento meglio
ciao!

Deneil ha detto...

Ciao Trinity!te l'ho mai detto che mi piace un sacco quando qualcuno arriva alle mie pagine più vecchie??vuol dire che qualcosa è rimasto..e serve sempre a qualcuno!!!grazie mille per i complimenti!ehehe infatti nirvana e pearl jam li ho messi..vado pazzo per loro..e un tempo ancora di più come potevo non metterli??i limp bizkit??be dopo result may vary..dove c'era behind blue eyes che era anche nella colonna sonora dell'orendo gothica con halle berry...han fatto un the best e un altro album..si sono persi..come quasi tutti i gruppi new metal..peccato per alcuni (loro all'inizio eran molto bravi)..meglio così per altri (c'era un numero infinito di gruppi pessimi nu metal all'epoca).
Comunque trainspotting è assolutamente da vedere!però ti avviso..piace anche a lilith e voi due molto poco spesso andate d'accordo sui film..ma secondo me questo è uno dei rari casi..6 un po' matta e di fretta in questo periodo o è un'idea mia??

Trinity ha detto...

ma io trainspotting l'ho già visto appena uscì e ricordo che mi era piaciuto parecchio...
devo solo rinfrescare la memoria!!
Cmq qui anche lilith e honey sono d'accordo, quindi penso che nn avrò difficoltà a unirmi a loro...

Aspè mi sono persa un pezzo... ora Leo chi è?
siete in 2?
E da quando? se da sempre perché non l'ho mai incrociato??
Mah deneil nn ci fare caso, io sono matta, sempre di corsa e da un po' di tempo pure esauritaaaaaaaaa!!
Saluti!

Deneil ha detto...

ah ecco mi sembrava strano..be rivedilo che fa sempre bene allora!
eh si leo è nuovo..cioè per me no ma per voi lettori si..le sue recensioni sono un pelo più impegnate delle mie..be spero ti piacciano anche le sue rece (le mi son più belle vero??:-)))))
ciau matta!