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domenica 16 marzo 2008
WE OWN THE NIGHT- I PADRONI DELLA NOTTE
Se a morire un paio di mesi fa fosse stato Joaquin Phoenix al posto di Heath Ledger non mi sarei stupito così tanto.
Se fosse stato quell’ uomo con i capelli scuri tirati indietro e la faccia da eterno tormentato maledetto interprete eccezionale di Cash in “Walk The Line” e non il buon biondino dalla faccia innocente che si divertiva con le musiche dei Queen in “L’ultimo cavaliere” allora sarebbe stato decisamente diverso.
Già me li immagino.
Titoloni come “La maledizione dei Phoenix” o “Un altro Cash scomparso” o peggio ancora “L’ultimo maledetto di Hollywood ci ha lasciato” sarebbero comparsi a fiotti su internet e sui giornali e sui muri dei bagni dell’università e sulle pareti di qualsiasi ragazza quindicenne persa nei suoi sogni adolescenziali.
Pensate a tutte le stronzate che hanno scritto su Heath Ledger e sul suo ultimo ruolo maledetto (il Joker nell’ ultimo già osannato Batman) e moltiplicatele per 100.
1000.
10000.
Perché Phoenix si prestava benissimo al gioco.
Con quella faccia così particolare, con quella famiglia così unica, con tutti quei ruoli da incompreso, maledetto, ribelle.
Immaginate cosa poteva venirne fuori.
Una gallina dalle uova d’oro.
Ma Phoenix c’è ancora.
E, si spera, ci sarà ancora per molto.
Vedere un film per la presenza di un attore.
Da quanto non mi capitava?
Senza sapere una cippa sul regista, sulla trama, sul film in generale.
Vedi Phoenix sulla locandina e dici: “Ma si, perché no? Almeno ne varrà la pena per lui!”
E Phoenix non delude le aspettative.
Le uniche che avevo su una pellicola di cui non conoscevo nemmeno il titolo.
“Uno per “I padroni della notte” ”.
E si entra.
E la prima affermazione dopo 5 minuti di film è “A me sembra un “The Departed” dei poveri”.
E, detto senza modestia, ci ho quasi preso.
“I padroni della notte” prende il poliziesco anni ’70 un po’ sporco, un po’ violento, un po’ tamarro, un po’ mafioso, un po’ esagerato lo porta negli anni 80, gli da una fotografia anni 2000 in stile anni ’70 (ovvero come uno si immagina debba essere un poliziesco degli anni 70 senza averne visto uno), gli sbatte dentro due stelle di Hollywood, mescola il tutto dentro il contenitore di “The Departed” e ne tira fuori un ibrido che si fa fatica a giudicare.
Nonostante la dormita, nonostante le ore passate dalla visione ancora sono indeciso sul giudizio.
Senza dubbio “I padroni della notte” non è l’ultimo capolavoro di Scorsese.
E senza alcun dubbio non è nemmeno un prodottaccio per tappare qualche buco.
Al di la di qualche svista da fiction italiana (collanine che appaiono magicamente al collo di personaggi e calze che scompaiono da un secondo all’ altro o altre bazzecole del genere), “I padroni della notte” sembra un prodotto ben curato ma non troppo.
Sembra di trovarsi davanti a una di quelle camere dove tutto sembra perfetto finchè non si guarda sotto il letto dove sta tutto il disordine scomparso.
“I padroni della notte” è così.
Di primo acchito sembra di trovarsi davanti ad un buonissimo prodotto, magari non originalissimo (credo che nessuno avesse intenzione di far un prodotto originale con un copione del genere) ma comunque molto curato in ogni sua parte.
Poi pian piano qualche problema vien fuori.
Facciam finta che l’ambientazione possa sembrare reale nonostante manchi solo il Joypad per prendere il controllo di qualche omino e sparare all’impazzata sulla folla come in GTA, fingiamo pure che Eva Mendez sia capace a recitare e non a mostrare facce corrucciate e gambe sinuose per tutta la pellicola.
Fingiamo.
Il problema è che su altre cose non si riesce davvero a passar sopra.
Perché mai il padre (un comunque grande Robert Duvall) di Bobby e Joseph deve sembrare così dannatamente Clint Eastwood (quando poi è in palestra che allena ti aspetti da un momento all’altro che spunti Hilary Swank)?
Perché mai tutti i ruoli (compreso quello di Phoenix) devono essere così stereotipati da sfiorare l’ assurdità?
Perché mai il trafficante di droga deve essere lo stereotipo dello stereotipo dello stereotipo dello stereotipo del trafficante di droga?
Ma soprattutto: perché mai non c’è un filo di sole in sta benedetta città?
L’ avrete capito.
“I padroni della notte” soffre di stereopatizzazione acuta.
E se magari io riesco a passarci sopra per vedere un Joaquin Phoenix davvero in forma (e perfettamente calato nel SUO ruolo) e uno strepitoso inseguimento stradale che trasmette tensione da ogni angolo (magistrale il fucilone che esce dal finestrino e la voce del padre alla radio che continua a ripetere “Cambia strada Bobby!”) capirò chi ne uscirà con un retrogusto amaro in bocca.
Anche perché James Gray sembra addirittura non preoccuparsi del girato di alcune scene che risultano decisamente forzate e finte fin quasi all’ inverosimile (la litigata tra la Mendez e Phoenix sembra una scena di “Carabinieri”).
Senza alcuna aspettativa e con in mente il solo Phoenix, “We own the night” con un finale anch’esso stereotipato rimane comunque un buonissimo film se si apprezza il genere.
Che genere?
Il poliziesco anni 70.
Stereotipato.
REGIA: James Gray
ANNO: 2008
GENERE: poliziesco
VOTO: 7
QUANTO JOAQUIN è BOBBY:10
CONSIGLIATO A CHI: riesce a passare sopra a una trama decisamente non originale.
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13 commenti:
Un caro saluto Den...
non so se riesco a sorpassare sopra ad una trama "non originale". Di questi tempi, se ne ha un po' bisogno. Io ho ancora sulla pelle gli occhi spiritati di Javier Bardem. Mi sento "viziata" da cotanta bellezza ;)
Un abbraccio!
Non so perchè ma queste sono esattamente le mie idee senza aver visto il film!!! Avevo pensato anche io che si trattasse di una sorta di tamarrata che scimmiotta i film del genere e via dicendo, un pò tutto quello che hai detto tu.
Però se mi avanzano tempo e soldi, forse e sottolineo forse gli darò una possibilità.
Ale55andra
Phoenix è da tempo uno dei miei attori preferiti, quindi mi fa enormemente piacere leggere sia una delle cose migliori del film! Sul resto, mi sembra di capire che Gray continui a soffrire di quel "wannabe Scorsese" che avevo già riscontrato in The Yards (ne ho parlato da me se ti va di leggere) Comunque lo vedrò in settimana e ti farò sapere!
Confermo quello che ti ho detto ieri: discreto film a volte poco credibile.
Però si devono citare le 2 perle di Duvall:
1)se ti pisci nei pantaloni stai al caldo solo per un po';
2)se ti sposi una scimmia non ti puoi lamentare della puzza di banana.
Anche a me piace tanto Phoenix!!!
Però credo che eviterò questo film per il momento...le tue parole mi convincono ad aspettare magari un futuro noleggio ^___*
la risposta a tutti gli interrogativi è: MANCANZA DI FANTASIA. gli sceneggiatori cercano la formula collaudata, non quella innovativa. il fattore rischio è tenuto alla larga (questo vale per gli USA e per l'Italia, meno, assai meno, per la Francia). quanto a phoenix, beh, inizia dunque ad avere un autonomo potere di richiamo al cinema? mi fa piacere, è un bravo attore e merita una cricca di fan.
A me è piaciuto molto. Gray fa sicuramente il verso a Scorsese(più a Ferrara, direi), ma più che stereotipato il suo è un poliziesco classico. Si sente l'ispirazione, ma non c'è plagio. La sceneggiatura tiene, alcune scene memorabili(l'inseguimento in soggettiva è spettacolare e coinvolgente), attori all'altezza ed un finale che non lascia spazio a nessuna consolazione.
Questo non so se avrò il tempo di vederlo. A differenza di te (per fortuna riesci a "stare in pari") mi sto perdendo troppi film. :(
stereotipato a dire poco! io direi banale, ovvio, prevedibile...(scorsese e i geni deli noir asiatico sono ben lontani)
e per di più palesemente reazionario. Alla fine il film è una difesa dell'ordine (polizia vince sulla malavita), della famiglia (bobby si riconcilia con il padre) e della patria (l'america vince contro i cattivoni russi), in una parola: fascismo!
io ci passo tranquillamente sopra (lo faccio sempre ^^), infatti mi sono gasato (anche troppo ^^)
@chiara:lo so..il problema dell'originalità è proprio la pecca maggiore di un film come questo..anche se nonostante gli occhi spiritati di bardem io (ne puoi leggere) non rimasi così convinto neppure dai coen!
@ale55andra:se ti avanzano tempo e soldi..altrimenti aspetta tranquillamente il dvd!
@iggy:letto di the yards da te son rimasto sconvolto..praticamente dici le stesse cose che ho detto io di questo ma quel film è di anni fa...questo mi fa capire che questo gray sta facendo passi da gigante....
@M:ah le perle di saggezza!
@weltall:vedo che non sono il solo ad apprezzare phoenix...il noleggio basta!
@mario:in italia poi in quanto a sceneggiature siam messi anche peggio degli usa...su phoenix vedo con piacere che non sono solo!
@shadowland:il confine tra classico e stereotipato è molto flebile..e secondo me qui si cade a volte nello stereotipo anche se si sente odor di classico..l'inseguimento è senza dubbio la scena migliore di tutta la pellicola, davvero ben fatto!
@luciano:tranquillo neanche io riesco a star in pari..devo ancor vedere persepolis e onora il padre e la madre...e non è poco!
@claudio:va be oddio...adesso fascismo mi sembra decisamente troppo..secondo me si è semplicemente tra lo stereotipo e il classico poliziesco..niente di più niente di meno.anche perchè le caratteristiche che hai elencato sono parte di almeno il 90% dei polizieschi classici quindi...mm..no fascismo no dai!
@honeyboy:puoi benissimo aspettare il dvd...oppure dato che ti sei gasato puoi anche buttare il dvd e aspettarlo in tv...anzi...aspetta che lo passino per radio!:-b
Deneil esagero perchè mi aspetto altro... in fin dei conti è un film che era a cannes (non se in concorso però...) perciò mi aspettavo molto di più di un poliziesco banale...
non è difficile sfumare almeno un po' i personaggi (ti dico moltipoliziotteschi italiani sono mejo de questo...),
beh in generale mi ha profondamente irritato
Sono passato dalla fase "di questo film non mi frega proprio nulla" a quella "mmm questo film potrebbe piacermi e anche molto!".
Penso proprio che andrò a vederlo :)
Ciao,
Lorenzo
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