sabato 1 marzo 2008

NO COUNTRY FOR OLD MEN- NON è UN PAESE PER VECCHI

AVVISO:CON QUESTA MIA DOPPIA RECENSIONE SU UN SOLO FILM ANNUNCIO CHE SONO UNO SQUILIBRATO MENTALE DIFFICILMENTE CAPACE DI INTENDERE E DI VOLERE.
ORA SE VOLETE CONTINUARE A SEGUIRMI SONO CAVOLI VOSTRI.
PER LA CRONACA PRIMA TROVATE LA RECENSIONE A CALDO DOPO UNA PRIMA VISIONE E SUCCESSIVAMENTE QUELLA SCRITTA MENO DI 24 ORE DOPO, IN SEGUITO A UNA SECONDA VISIONE (E RINGRAZIO LA PERSONA CHE HA VOLUTO QUESTA SECONDA VISIONE E A CUI HO RUBATO SIMPATICAMENTE QUALCHE IDEUZZA).
SCEGLIETE VOI QUELLA CHE PIù VI AGGRADA, SONO LEGGIBILI SEPARATAMENTE.


A volte basta la persona giusta al momento giusto, un discorso, una parola... e tu sei di nuovo li chinato sulla tastiera a ore improbabili della notte a scrivere.
Magari male, magari senza troppe idee.
Ma almeno le dita vanno ancora, quella è già un gran cosa.



8000 premi oscar.
Il film migliore dell’ anno.
Il grande ritorno dei Coen.
Il massimo dei massimi.
Il non plus ultra del cinema del mondo del sistema solare dell’universo.
O più semplicemente “No country for old men”.
Ora io non so nemmeno da dove iniziare.
Partirei dalla fine.
Dal momento in cui appaiono i primi titoli di coda e tu sei li sulla poltroncina…le luci si accendono e tu dici “Ma io veramente… no guarda che ci deve esser ancora un pezzo, avete dimenticato il finale!”
Ma le persone cominciano ad alzarsi, i seggiolini scattano e tu non riesci a dire niente, senti il pubblico ammutolito e non puoi far altro che tappar la bocca anche tu.
Anzi, fai anche a meno di tappartela.
Perchè sinceramente non esce niente.
Esci dal cinema e senti un coro di: “Ma che cazzo era?”
Già, che cavolo ho visto?


Un parruccone che se ne va in giro a zonzo per il deserto a uccidere gente con un pistolotto ad aria compressa e una faccia tra il marmoreo e il tonto?
Un Josh Brolin baffuto e muscoloso che si prende delle pallottole e robe varie ovunque e continua a correre e trascinarsi comunque come un dannato?
Una ruga vivente con le orecchie enormi che cammina imperterrito alla ricerca del parruccone?
Un saggio di regia dei fratelli Coen che all’ inizio fan vedere come si gira e dopo metà film son capaci di farti esclamare “Bello bello, però basta! Quante volte volete farci vedere ancora il riflesso della pistola sullo spioncino della porta riflessa al buio che la luce poi entra ma guarda come abbiam messo la luce che mica tutti son capaci e poi il rugone è il rugone!”?
Esci dal cinema e ti suggeriscono gentilmente di pensarci ancora un attimo per il giusto parere.
Sali in macchina e dopo 30 secondi di silenzio senti di nuovo un duetto di voci che fa: “Ma baaastaaa!”
Ci pensi, ci ripensi, ti fai aiutare a pensare e non riesci a giungere a una conclusione: un film sulla perdita della speranza in America, un Paese che ormai non è più per i vecchi cavalieri del West (ma nemmeno per i giovani prestatori di camicie) impersonati da quel rugone di Tommy Lee Jones.
È l’unica che viene in mente.
Ci bevi una birra su e provi a riformulare i pensieri ma l’ impressione rimane quella, cosa abbiam visto?
Non abbiam le competenze per giudicarlo?
Non riusciam ad arrivare più in là del nostro naso?
Siamo degli imbecilli?
Perché alla fine l’ impressione è quella.
Vedi un film così acclamato e ti aspetti fuoco e fiamme e scoppi e scintille e il cuore che si infiamma e chissà che altro.
E ti ritrovi con un cubetto di ghiaccio in mano.
Bello, perfetto, ammirevole, eppur rimane un cubetto di ghiaccio.
Con i suoi dialoghi cartoon- teatrali, i suoi personaggi da western classico trasportato di peso nel 2000 (anche se la vicenda è ambientata nel 1980 è ovvio che l ‘impronta di questi anni 2000 è fortissima nella violenza sovraesposta e nella caratterizzazione di Bardem) e le sue meravigliose scenografie rese ancor più suggestive da una fotografia perfetta, “Non è un paese per vecchi” rimane un bel pezzettino di ghiaccio.
Lo ammiri, lo rigiri nella mano, lo vedi pian piano sciogliersi e ti rendi conto che c’è un cuore in mezzo.
Ma è talmente piccolo in quella marea di “Ti faccio vedere io come si gira un film da Oscar” che sembra quasi non battere.
E ricominci a vedere “Il miglior film dell’ anno” su ogni cartellone.
Ti chiedi che effetto avrebbe fatto senza quell’ enorme scritta e non sai rispondere neanche a quello.
Ti rendi conto in realtà di non capirci un cazzo di cinema.
Questo è il miglior film dell’ anno?
Del 2008 forse, non avendo ancora visto “Sweeney Todd” e “Il petroliere”, ma del 2007 no!
“Io non ci sto” disse una volta Scalfaro.
Io mi associo.
REGIA: Joel e Ethan Coen
ANNO: 2008
GENERE:Western, Thriller
VOTO: 6,5
QUANTO FA RIDERE IL PARRUCCONE LA PRIMA VOLTA CHE LO VEDI: 10
CONSIGLIATO A CHI:sinceramente non saprei, certo ai fan dei fratelli Coen e a qualcuno che non parta con l'idea di vedere il miglior film dell' anno, sicuramente gli farà un altro effetto.

SECONDA VISIONE


Si può vedere un film per due volte nel giro di 24 ore perché senti e ti senti dire che in realtà non hai capito nulla.
Si può pensare di cercare a tutti i costi quel guizzo, quel genio che tutti hanno visto in una pellicola che tu alla prima visione ti sei perso tra pettinature ridicole e rughe senza fine?
Si può far qualcosa per farsi piacere un film che di primo acchito non è riuscito a colpire come doveva?
Farsi piacere.
Che brutta espressione.
Odio farmi piacere le cose.
Non sono il tipo.
Se un qualcosa mi piace bene altrimenti non sto li per secoli a rimuginare su quello che in realtà mi son perso.
Eppure questa volta il tutto non ha funzionato.
Tutte quei “Miglior film dell’ anno” e voci esterne molto convincenti mi hanno convinto che avevo bisogno della benedetta seconda visione.
Un po’ spaventato da quel che poteva venirne fuori (capita rarissimamente che un film alla seconda mi piaccia come la prima volta) mi sono riavvicinato a “No country for old men”, in lingua originale eccezionalmente, tanto per non perdermi proprio nulla.
A questo punto dovrei dire: “Scusatemi, son stato un coglione, non capivo niente quando ho scritto la recensione qui sopra, non ero in me, il diavolo mi possedeva, il fantasma Formaggino mi spaventava…”
Niente di tutto questo.
O meglio.
Non sento di dovermi inginocchiare sulle spine per quel che ho detto.
Certo son stato un po’ sgarbato verso Bardem e il rugone eppure…eppure non sono riuscito a gridare al miracolo.
Non ho visto la Madonnina piangere o cose simili, solo un buon film ammantato da un aura di capolavoro dell’ anno che ancora non riesco a mandar giu.
So che sembro insistente su questo punto eppure sono convinto che vederlo senza tutte quelle aspettative sarebbe stato diverso, tremendamente diverso.
Non posso non ammettere ad una seconda visione la bravura di Bardem e di Tommy Lee Jones (anche se devo ammettere che Tommy più che recitare bene viene scelto (o sceglie) i ruoli adatti alla sua faccia scolpita dalle rughe) che si apprezzano ancor di più in lingua originale e non riesco nemmeno a dimenticare il buon Josh Brolin che in certi momenti (quello in cui sta per attraversare la frontiera) sembra davvero calare con ogni singolo pigmento nel personaggio.
Non starò a criticare la regia dei Coen che, come già detto, fa di tutto per farsi notare anche se alla lunga sembra diventare un mero esercizio di stile accompagnata da quella fotografia così perfetta e lucente che sembra di vedere un film ammantato d’ oro.
Viene poi la sceneggiatura: e qui ancora non riesco a decidermi.
Cosa c’è che non mi convince appieno in tutto questo conclamato ben di Dio?
Sono i personaggi? No.
Sono le vicende che li toccano? No.
È il modo in cui si muovono sullo schermo? Direi che ci siamo.
I Coen avvolgono un cuore pulsante in un telone di plastica fatto di personaggi da fumetto (molto Tarantiniani in un certo senso) e ce lo mettono in mostra senza mai aprire troppo il telo.
Tommy Lee Jones prova ogni tanto a farci dare una sbirciata attraverso i suoi racconti eppure senti che i Coen sono contrari.
Non vogliono mostrare il cuore pulsante.
Vogliono farci vedere il telo di plastica che Tarantino ormai non si preoccupa neanche di riempire e dirci: “Guardate: qui, una volta, c’era l’ America”.
L’America del western.
Quella fatta di sceriffi solitari e silenziosi, di criminali incalliti e personaggi ambigui e furbi come il buon Josh Brolin.
L’America che oggi, già nel 1980, non è più un Paese per vecchi.
Non è più il luogo dei racconti mitici dello sceriffo e nemmeno quello di un immortale eroe tuttofare come Josh Brolin.
È il Paese del ragazzo che si fa pagare per una camicia utile a salvare un criminale.
È il Paese in cui all’ improvviso ti ritrovi senza sedia sotto il culo e caschi goffamente cercando di capire che diavolo sia successo.
Cos’è quel finale?
Dove va Bardem?
Cosa farà?
I Coen han già tolto la sedia e nessuno se ne è accorto.
VOTO: 7++

23 commenti:

Anonimo ha detto...

Mmmmmm, ma sai che nn capisco cosa nn ti abbia colpito?i dialoghi?i personaggi?cosa...?

MrDavis

Weltall ha detto...

Da come ne parlavi mi aspettavo un votaccio e invece gli dai comunque la sufficienza ^__^
Però (questa volta c'è un "però") non mi trovo particolarmente d'accordo con te, sostanzialmente perchè tutto ciò che a te non è piaciuto io l'ho ADORATO!!!
Su una cosa siamo d'accordo: Tommy Lee Jones ha delle orecchie gigantesche [però (Ah! Un altro "però") è bravissimo e in questo film è perfetto] ^___*

Anonimo ha detto...

Naturalmente i gusti sono gusti, ma stavolta non concordo con una sola parola con la tua analisi.

Per me è davvero il miglior film dell'anno (almeno finora), Bardem mette una paura boia, quel finale è meraviglioso, i dialoghi (in gran parte presi di peso dal libro di McCarthy) perfetti ecc... ecc...

Insomma, se non capolavoro poco ci manca.

FiliÞþØ ha detto...

lunedì lo vado a vedere, leggerò la tua rece post visione, ma ti dico che quel 6,5 mi preoccupa...

M.S. ha detto...

mi fai morire quando stronchi un film!!! :D
però, vedi, aspetta daneil...dici di avere il cervello assopito, no, hai colto un significativo elemento: il film dei coen è stato VITTIMA di una campagna promozionale eccessivamente elogiativa (la menata del miglior film dell'anno), una campagna che l'ha penalizzato, perchè la gente è entrata in sala aspettandosi l'epopea delle epopee, ed ha, invece, visto un film normale, ma formalmente impeccabile. la normalità, di fronte all'aspettativa dell'eccezionalità si traduce inevitabilmente in delusione. dunque, tanto premesso, ritengo "non è un paese per vecchi" un film davvero bello, un film normale, ma più bello di altri, e meno di tanti altri. è il miglior film dell'anno? assolutamente no. però consiglierei di andarlo a vedere.

postilla: spente le luci della sala mi sono trovato a rimaner seduto con la bocca serrata e lo sguardo fisso negli occhi di un tipo che mi fissava con la bocca serrata. da illustri sconosciuti cercavamo l'uno negli occhi degli altri la risposta ad un finale che, obiettivamente, lascia disorientati. poi sono andato a mangiare un panino e non ci ho pensato più!

Anonimo ha detto...

"[...]sue meravigliose scenografie rese ancor più suggestive da una fotografia perfetta, “Non è un paese per vecchi” rimane un bel pezzettino di ghiaccio.
Lo ammiri, lo rigiri nella mano, lo vedi pian piano sciogliersi e ti rendi conto che c’è un cuore in mezzo.
Ma è talmente piccolo in quella marea di “Ti faccio vedere io come si gira un film da Oscar” che sembra quasi non battere."

Deneil e' tornato. Long live Deneil!

PS: prox mia rece annunciata qui e subito negata= Il falso ribelle parte2 e..LA TRILOGIA DEGLI X-MEN!!! (si', sono impazzito!)...ps alle prox elezioni, vota Gianni Carpentiere
;-))

Leo

Anonimo ha detto...

Non sono d'accordo con la tua recensione, a me questo film è piaciuto veramente molto, moltissimo. tensione costantemente opprimente e Bardem che mette i brividi dal primo secondo.

Però capisco benissimo la sensazione che hai avuto alla fine del film perchè è la stessa che ho avuto io.
Un finale improvviso, sembra che manchi veramente un pezzo di film. E' stato difficile da metabolizzare (ho dovuto aspettare qualche giorno prima di riuscire a scrivere qualcosa).

Sono poi arrivato alla conclusione che il finale è perfetto così come è: asciutto, improvviso.
Un film cinico fino all'ultimo secondo: nella lotta "Bene contro Male", al Bene non resta che andare in pensione, magari sognare, sapendo comunque che il risveglio è inevitabile. E all'improvviso ecco che il bene si trova di nuovo nell'amara realtà.

M.S. ha detto...

forse è proprio la sceneggiatura che non ti convince, ma non per come tratteggia i personaggi, ma per alcuni dialoghi, a parer mio, ingiustificabili. ne ricordo uno, a titolo d'esempio, che suonava più o meno così:
"è un gran bel casino, vero?"
"non lo so, ma è un casino".
più o meno il botta e risposta era questo. ebbene, il nonsense di battute di questo tipo (pleonastiche a dir poco), ed il susseguirsi (sporadico) di altre simili, nuociono al film. sono le tipiche americanate a cui i coen non hanno saputo sottrarsi.

daneil...cerco di darti degli spunti, come se tu fossi seduto sul lettino dell'analista!! ;)

Luciano ha detto...

Lo sai queste tue due recensioni mi invogliano ancor più di vederlo. Possibile cambiare il voto in 24 ore? Certamente. Perché il film continua a girare nella nostra mente, perché siamo entrati all'interno della sua casa e lo stiamo abitando e qualche ora dopo e il giorno dopo non siamo ancora usciti. Ottima idea Deneil!

chimy ha detto...

He he... devo dirti che anch'io dopo la visione ho avuto un pensiero e adesso (che sto leggendo il libro) me ne sto facendo un altro.
Anch'io comunque non lo reputo un capolavoro... (tanto per intenderci ^^)

Ciao

Anonimo ha detto...

a me è piaciuto molto, solo il finale non è all'altezza del resto. Paradossalmente il difetto del film è di voler essere troppo fedele al libro da cui è tratto, senza però riuscirci del tutto. In questo senso una lettura del libro ( bellissimo ), può essere chiarificatrice

Anonimo ha detto...

Non vogliono mostrare il cuore pulsante.
Vogliono farci vedere il telo di plastica che Tarantino ormai non si preoccupa neanche di riempire e dirci: “Guardate: qui, una volta, c’era l’ America”.


Non concordo...I Coen descrivono le disillusioni di un Paese impazzito, infreddolito e senza più una bussola per orientarsi in modo millimetrico e terrorizzandoti con il personaggio di Bardem come dire: "nascondetevi, tanto non vi servirà a nulla".Finale che magari è per pochi palati fini, ma a mio avviso esemplare.

Mrdavis

Anonimo ha detto...

Mi piace molto la conclusione della seconda recensione, in particolare la metafora "all’ improvviso ti ritrovi senza sedia sotto il culo".
Azzeccatissima, il finale è secondo me proprio voluto per creare questo effetto.

Ciao,
Lorenzo

Anonimo ha detto...

Lette entrambe. Sei coraggioso. Io lo devo ancora vedere perciò non ho ancora una mia opinione. Però anche a te dico quello che ho già detto a Mr. Hamlin: sono contenta che qualcuno critichi un po' i due film che hanno fatto a cazzotti per gli Oscar.

Fin'ora era un coro entusiasta. Ora ci sono anche altre voci, bene.

Anonimo ha detto...

Sono totalmente in disaccordo con ogni singola parola (ma può capitare no? ^^). Soprattutto sui protagonisti: costruiti magistalmente e interpretati in maniera encomiabile.
Il finale poi, è quanto di meglio si possa chiedere al cinema ^^
Ale55andra

Roberto Junior Fusco ha detto...

Beh, anche io ci ho ripensato su, e devo dire che non ho cambiato minimamente parere. Per me era e resta un gran film.

Anonimo ha detto...

che vergogna, neanche questo ho ancora visto... perchè la roba migliore (o che cmque vorrei vedere) esce adesso che non ho tempo? :(
Simone

Deneil ha detto...

LASCIATEMI RINGRAZIARE QUELLA PERSONA MERAVIGLIOSA (LA PERSONA INTERESSATA SA) CHE MI HA DATO MOLTI SPUNTI PER LA SECONDA (E ANCHE PER LA PRIMA) RECENSIONE.IN PARTICOLARE LA METAFORA DELLA SEDIA NON è MIA, QUINDI TUTTI I COMPLIMENTI VANNO SOLO A LEI!

@weltall:sapevo che sulla prima opinione soprattutto mi sarei trovato in disaccordo con chiunque.e tommy ruga lee fa concorrenza a Ilvio per le orecchie!
@mr hamlin:proverò a leggere anche il romanzo..chissà..
@mario:sul secondo commento ci hai preso in pieno lo ammetto!sei un buon psicologo!dialoghi come quelli che tu stesso citi insieme a quella assordante campagna promozionale sono state le motivazioni principali di un voto così basso rispetto alla media.
@filippo:aspetto la tua opinione!
@leo:grazie sempre troppo gentile leo!attendo con ansia quella sugni xmen (e anche quella sul falso ribelle)..voglio vedere cosa ne viene fuori sugli x-men da un appassionato come te...
@t3nshi:interessante la lettura che ne fai su bene e male...a me però continua a non convincere appieno..non come miglior film dell'anno almeno!
grazie per i complimenti sulla metafora della sedia che in realtà non è mia!e qui ringrazio quella meravigliosa persona che ha saputo regalarmela.
@luciano:attendo tua attentissima analisi!
@chimi:finalmente qualcuno che non grida al capolavoro!
@frank:come detto..mi sa che mi compro il libro!
@mr davis:parlando così del finale sembra che tu sia uno dei pochi palati fini...e non è proprio bello da dire a se stessi.
@lilith:attendo il tuo parere!le voci fuori dal coro son le migliori!;-)
@ale55andra:certo che si può...ed è bello che tu me l'abbia detto!sulle interpretazioni comunque son d'accordo con te!sulla costruzione...a me paiono fumettosi!
@roberto:io l'ho rivalutato a buon film..di più non riesco.
@simone:perchè la distribuzione italiana ha deciso di far uscire tutto nello stesso mese..geniale come al solito!

Anonimo ha detto...

"È il Paese in cui all’ improvviso ti ritrovi senza sedia sotto il culo e caschi goffamente cercando di capire che diavolo sia successo."

mi ero perso questa chicca. Complimenti. Potrebbe averla scritta McCarthy stesso questa frase

Anonimo ha detto...

l'ho visto sabato, a me è piaciuto davvero molto... spiazzante e 'decentrato', come coen comandano...
Simone

Anonimo ha detto...

Per qnt apprezzi i tuoi sforzi critici per favore cambia mestiere a volte e' piu semplice dire si mi e' piaciuto oppure no.
Secondo sceneggiatura e regia sono ineccepibili, era tanto che non si vedeva un film cosi' apparentemente indecifrabile; l'ultima volta mi e' capitato con Magnolia.
Credo sia formidabile lo stile con cui abbiano mostrato uno spaccato tra due generazioni cosi' diverse nella terra che e' ormai di nessuno, non ce' giustizia, non ce' autorita', solo violenza in una scenografia dalla fotografia brillante protagonista di un paesaggio che e' l'unico a non cambiare.
E' un film che puo piacere o non piacere la questione e' molto semplice ma dietro paesaggi, dialoghi e personaggi vi sono disseminati indizi che per chi li sapra' cogliere non potra' che confermare l'ennesimo capolavoro dei fratelli coen.

FiliÞþØ ha detto...

COncordo con MArio...la delusione (tua e un pò anche mia) deve molto anche all'enorme stronbazzamento fatto sul film...poi io continuo a dire che il film è bello, ma non il migliore dei Coen.
Che Barden, Jones e Brolin sono bravi ma in alcuni punti il film l'ho trovato abbastanza noioso e piatto, senza evoluzioni...
L'ho visto con due amici (anche loro appassionati di cinema) e a fine visione siamo rimasti senza parole, poi durante il viaggio di ritorno sono uscite la varie perplessità...
La conclusione è stata:
"Bello, girato benissimo, non un capolavoro ma sicuramente meglio degli ultimi lavori dei fratelli!"

Deneil ha detto...

@frank:oppure una ragazza fantastica di mia conoscenza!
@simone:spiazzante e decentrato senza dubbio!
@anonimo:a parte il fatto che almeno un nome di riferimento sarebbe bello metterlo...così tanto per risponderti dicendo il tuo nome.
Ma a parte quello sarebbe bello anche leggere buone motivazioni a quella tua prima frase, alla fine non fai che dare tue opinioni che poi son anche le mie:una fotografia perfetta, la sceneggiatura e blabla..e cosa dici di nuovo?niente, semplicemente che bisognerebbe cogliere indizi che tu stesso non citi.va be.
@filippo:purtroppo non siam in molti a pensarla così.per molti quello strombazzamento è semplicemente dovuto e non dannoso come noi abbiam detto.
senza dubbio in alcuni punti il film si ferma e senza dubbio è meglio degli ultimi prodottini dei coen...però mi aspettavo comunque di più!:-)