giovedì 8 novembre 2007

TRE CLASSICI UN MITO PT I: IL VAMPIRO

BY LEO

-NOSFERATU EINE SYMPHONIE DES GRAUENS- NOSFERATU IL VAMPIRO
-NOSFERATU: PHANTOM DER NACHT- NOSFERATU IL PRINCIPE DELLE TENEBRE
-BRAM STOKER' S DRACULA- DRACULA DI BRAM STOKER





NOTA INTRODUTTIVA: Devo dare per scontato che un minimo di accenni al personaggio letterario di Dracula li sappiate…altrimenti non mi basterebbero dei papiri interi…non posso farne un Bignamino, e comunque, come ama dire il collega Deneil, “c’è sempre Wikipedia a disposizione!”.

Atto Primo; Scena Prima: DEFINIZIONI
STRIGÓI (fem. STRIGOÁIE): Sostantivo maschile romeno che, derivo dalla stessa radice latina che in italiano darà “strega” (con tutti i composti e derivati possibili, cfr. veneto striga, it. strega, stregone/stregoneria/stregare” etc.), viene così definito sul DEX [“Dicţionarul explicativ al limbii române”, Academia Româna Institutul de Lingvistica “Iorgu Iordan”, Bucureşti, 1998, II ed., p. 1029]: “(nella superstizione popolare) Anima di un uomo (morto o vivo) che subirebbe una trasformazione nottetempo in un animale o in un apparizione sotto forma di fantasma, provocando disgrazie in coloro i quali incontra; per estensione, un uomo nato sotto un segno zodiacale infausto, il quale si verrebbe a trovare – in virtù di ciò – in legame col diavolo e che si occuperebbe di incantesimi e malefici. Epiteto dato ad un uomo cattivo, asociale, oppure ad un anziano con comportamenti viziosi e fuori moda.
E’ questa la parola che in situ designa il vampiro.

Atto Primo; Scena Seconda: ESEMPI
In un’opera del 1645, il metropolita della Moldavia, tale Varlaam, nell’opera intitolata “I sette sacramenti della Chiesa”, lascia alcuni appunti sulle credenze popolari riguardo i non-morti e le persone che credono che, essendo i non-morti seppelliti ma agenti in maniera negativa nei confronti delle persone vive, si debba provvedere dando loro un trattamento post-mortem (ossia, bruciarli su un rogo). Poco dopo, nel 1652, un codice valacco riporta l’estensione delle credenze locali, e ci dice che gli uomini levatisi dalla tomba, che tornano e uccidono i vivi, sono solo una bestemmia nei confronti della cristianità, vittima della superstizione popolare, e del buon senso venuto meno: solo Cristo il Redentore ha da ultimo vinto sulla Morte.
Altre storie di cadaveri dissotterrati, a volte trafitti con un paletto, tagliati, fatti a pezzi, si susseguono dal 1927 al 2002, riportate localmente dai giornali.
P.S. : Nulla del folklore romeno e balcanico lega la figura dello strigoi/vampiro a quella del personaggio reale Vlad III Ţepeş, voivoda di Valacchia, astuto politico quanto feroce e crudele combattente, nato tra 1429/1430 e il 1436 e morto nel 1476, [nota. pronun.: “tzepésh”], personaggio storico reale sul quale, post-mortem, si accanì la propaganda più becera da parte delle bieche macchinazioni/operazioni politiche dell’Ungheria e della parte germanica dell’Impero asburgico. Insomma, a posteriori venne ricucito il folklore sull’immagine del personaggio storico per screditarlo il più possibile agli occhi dell’opinione pubblica. Nonostante fossero veri gli impalamenti durante le campagne contro i Turchi (ma anche contro i locali delinquenti, parrebbe), di certo non s’alzava la notte per trasformarsi in pipistrello e succhiarne il sangue!
P.S.2 : Nella tanto civilizzata Inghilterra vennero praticati gli impalamenti per i malfattori, poco tempo dopo e per brevissimo periodo, mentre i Turchi solevano scorticare la pelle del viso del vinto (meglio se voivoda o generale); inoltre costruivano con le teste mozzate ai nemici piramidi alte nel cielo sul campo di battaglia.
Giusto per riabilitare un poco il povero Vlad, tanto ingiustamente accusato di ogni nefandezza possibile. Non giustificare, ma capire e situare nel giusto quadro del suo tempo.
...Ma, allora, chi è stato in tempi recenti ad incollare definitivamente lo strigoi/vampiro al nome di Vlad III?
Bram Stoker con il celeberrimo romanzo ottocentesco “Dracula”, del quale parleremo più avanti.
[Notizie tratte principalmente dall’ottima opera di storia del folklore ed evenemenziale di Matei Cazacu, Dracula, Mondatori, 2006]


Atto Secondo; Scena Prima: L’OMBRA DI MURNAU, IL REMAKE DI HERZOG E IL CAPOLAVORO DI COPPOLA
Una definizione iniziale e un paio di esempi non possono dare più di quanto esse non ci comunichino, per quanto vivide possano essere: sterilità da dizionario ufficiale, comunicazione non immaginifica.
Allora, come trattare in modo corretto e in poche parole il concetto di vampiro a cavallo tra letteratura e filmografia nel ‘900, avendo solo fatto notare che i pochissimi estratti precedenti non sono che una infima parte degli aspetti da trattare?
Semplice, iniziando dal fatto che il titolo del film di Murnau del ’22 è scorretto. Già, perché la parola Nosferatu non si trova in nessun dizionario etimologico romeno, ed è spiegabile solo per analogia attraverso la parola nefârtatu (all’incirca ”falso fratello”), indicante il demonio (ma esistono tante altre teorie per spiegarne l’origine, da parole greche corrotte a neologismi romeni). Presa da Bram Stoker, venne utilizzata in precedenza in un resoconto folklorico transilvano di una inglese, moglie di un comandante di cavalleria austroungarico, edito nel 1888.
Il film, tanto osannato dalla critica, è stato probabilmente la più geniale iniziazione al mondo dell’occulto e del paranormale della storia del cinema, nonché la più immaginifica del cinema tedesco degli anni ’20, insieme all’altro capolavoro espressionistico esoterico/misteriosofico di Lang, “Metropolis” (1927), nuova incarnazione del mito rabbinico del golem e della vita creata dall’uomo, traslata ed adattata all’epoca della tecnica industriale e della meccanica.
L’immagine dell’ombra del Conte Orlock sul muro (interpretato da un alienato ed alienante Max Schreck) è stata persino ripresa in una pagina del nuovo libro di Umberto Eco, “Storia della bruttezza”, destinata ormai a entrare di diritto nella storia delle consacrate icone del mondo moderno.
Problema numero due: i nomi e i luoghi, per non parlare di parte della trama, sono invariabilmente inesatti e/o completamente mutati, la qual cosa depone a sfavore di un completo avvicinamento al “Dracula” (1897) di Bram Stoker che l’avrebbe reso certamente più attraente, e tutto solo per meri problemi di pagamenti mancati dei diritti del libro.
Evito la storia del ripescaggio delle copie scampate alla condanna per il misfatto accennato, e passo ad altro (non siamo il Morandini!)... nel film purtroppo i cambiamenti apportati sono tali e tanti da creare una sorta di doppione del romanzo a cui si ispira: un esempio su tutti, il conte Orlock (alias Dracula) non abusa nel rendere vampiri gli altri personaggi (eccetto qualche sporadico intervento sul collo di qualche malcapitato) ma porta con sé una sorta di peste, di malattia che contagia la città.
Personalmente ritengo che, nonostante tutto, il film accusi il segno evidente del passaggio del tempo e che il gioco allora stupefacente del grande cinema muto sia ormai arrugginito, perdendo in immediatezza e scorrevolezza, essenziali per il rapporto film-fruitore. Dico questo ben sapendo che altri film hanno retto maggiormente l’impatto del tempo (cfr. “Metropolis, nonostante la lunghezza, e gli altri film dell’età del muto recensiti sul blog): avrebbe retto certamente di più se non fosse arrivato Francis Ford Coppola nel 1992 a ri-creare il nuovo paradigma interpretativo del “vampiro da film”, rendendo obsoleto e stantio il prototipo – pur affascinate – di Murnau, e a dirigere quello che può essere considerato un vero capolavoro di tutti i tempi, “Dracula di Bram Stoker” (nonostante il finale sia un poco stravolto rispetto al libro di Stoker, è uno dei pochi casi in cui la versione filmica supera di gran lunga l’originale letterario, insieme al semi-dimenticato “L’uomo che volle farsi re” del 1975, regia di J. Houston, con Michael Caine e Sean Connery, tratto da un racconto di Kipling. Non vi basta?!? Spero di farne quanto prima una recensione).
Perché ho saltato il remake di Herzog del ’78? Perché tutto il suo film è semplicemente un atto d’amore sviscerato da parte del regista, che si è cimentato in un’operazione di “trucco e messa in piega”, secondo il gusto e la moda nuova dei suoi tempi, dell’originale di Murnau.
Risolta la penosa questione dei diritti cinematografici , e ridati i nomi originali della novella di Stoker (quasi tutti!), il film (con uno strepitoso Klaus Kinski nel ruolo del conte) è una fotocopia dell’originale, se non il suo perfezionamento: Bruno Ganz (tra l’altro presente nel recente film di Coppola nel ruolo del medico Stanciulescu) è perfetto con il suo faccione da teutone nel ruolo di Harker, e Isabelle Adjani è semplicemente fantastica nella svampita e bella Lucy Harker (ma perché nei film di Dracula cambiano sempre i nomi dei protagonisti dell’originale di Stoker??? Il suo vero nome è Mina Harker!!!!)...cade un po’ nel ridicolo il faccione di Bruno Ganz vampirizzato e con i dentoni davanti, ma tant’è, il film procede comunque bene verso la meta.
E ritorniamo al nostro Coppola.
Essendomi dilungato abbastanza nella precedente recensione dedicata al suo ultimo “Youth without Youth – Un’altra giovinezza”, mi limito qui a dire che il film è semplicemente quanto di meglio fosse possibile trarre dal libro: finalmente abbiamo ciò che avrebbero dipinto nei loro racconti Stoker e, prima di lui, John William Polidori (il segretario di Lord Byron, figlio del segretario Gaetano Polidori di Vittorio Alfieri) nel racconto “The Vampire”, prode assassino delle sue amanti, apparso nel 1819 e scritto nel 1816, sulle rive del lago di Ginevra, assieme a Lord Byron, P. B. Shelley e Mary Shelley (la quale nello stesso tempo scrisse “Frankestein”).
Giorni memorabili.
Ecco quello che volevano rendere: un aristocratico, un vero aristocratico, già decadente à la D’Annunzio, o meglio sul genere di Huysmans (“A ritroso”), che sensualmente, carnalmente seduce, porta a sé, le donne che mortalmente finiscono tra le sue braccia. Perché perdendo l’amore “vero”, resta solo lo sbandamento animale del sesso conturbante, per perdersi ancora. Il sesso è una chiave di volta del vampiro: strumento di potere per il Conte, sottomissione, nonché appagamento, per le sue compagne. Ma tutto come un eroe romantico, un Satana miltoniano che ha perso ogni speranza, un Achab dietro la balena bianca che sa che non vale la pena di lottare, ma che è tanto più grande perché lotta lo stesso, con la disillusione amara dell’essere uomo, in una terra desolata in cui esiste solo il vento che soffia, la sua fame che cancella lenta i ricordi e gli amori, un Prometeo che incatenato ai ceppi della sua condizione cede all’amore puro, ancora una volta (nel film di Coppola), nel volto della rediviva sua principessa Elisabeta, riapparsa sotto le sembianze della giovane Mina compagna di un Jonathan Harker un po’ imbelle ma ben recitato (un Keanu Reeves che raramente eguaglierà questa giovane interpretazione).
Gary Oldman, il nemico di Jean Reno nell’ottimo “Léon” di Besson, qui non interpreta Dracula.
E’ Dracula.
Sembra che quel ruolo non avesse apettato altri che lui, e che mai più potrà essere toccato da comuni mortali in cerca di glorie filmiche. Quel posto spetta solo a lui. Semplicemente spettacolare.
E che dire agli altri artisti? Anthony Hopkins pazzo e ottuso Van Helsing (ottuso perché lui HA la Verità, perché lui è dalla parte della Ragione, con le maiuscole, nuovo mostro intransigente e fondamentalista paladino della scienza contro il folklore: ovvio, non può avere i dubbi dell’umanissimo Dracula), una bellissima quanto inutile Monica Bellucci nel ruolo di una nuda moglie vampirizzata di Dracula (ma perfetta perché bella come le scenografie iper-sontuose del film), una strepitosa Winona Ryder nei panni della smunta Mina Harker (finalmente col nome corretto!), uno strabiliante Tom Waits nel ruolo di Reinfield, il precedente agente immobiliare tornato folle dall’ultimo viaggio nelle lande romene.
Si perdona persino a Coppola l’errore più vistoso: i protagonisti parlano romeno anche se nell’originale di Stoker il Conte è uno Szekély, un nobile magiaro-ungherese...Ma Vlad III era romeno, per l’appunto della Valacchia! Comunque l’ordine del Dragone fu effettivamente concesso ad un antenato storico di Vlad III dall’imperatore di Germania, e quindi un 1-1 in fatto di bilancia tra verità ed errori storici pareggia i conti, e siamo tutti più contenti!
Dopo anni e anni di film e di errori accumulati, la matassa dell’identità del Conte era contorta, confusa ed ingarbugliata da morire e quindi ode a Coppola che ha saputo districarla e renderla al massimo delle sue potenzialità (e oltre!).


Atto Terzo; Scena Unica ed Exeunt: DRACULA STORIA D’AMORE E DI MORTE?
Il mostro è più umano dell’uomo (scontato in un film horror?! Forse, ma mai realizzato così bene) e le diaboliche trasformazioni animalesche di Gary Oldman/Dracula sono quanto di più umano possiate vedere nel mondo dell’horror tout court: informe pipistrello-uomo ritto sul letto, grida che lui solo ha conosciuto Dio, lui che ne è stato ripagato con la morte della compagna, lui che ha diretto eserciti contro gli infedeli, lui che è destinato ad una triste eternità di Nulla. Poiché Vlad, nel film, fu creduto morto dalla sua amata Elisabeta a causa di un dispaccio proveniente dai turchi che lo indicava come morto sul campo di battaglia (mentre il buon Vlad non vedeva, vivo e vegeto, l’ora di tornarsene a casa dalla bella Elisabeta), e lei si suicidò. Non poteva vivere senza di lui. Vlad impazzì dal dolore, e abiurò Iddio e la fede che aveva fino ad allora difeso dagli attacchi degli infedeli: guardate mille volte la scena in cui trafigge la croce con la spada e la statuettina piange sangue, mentre un imbecille pope-Hopkins simbolo di una religione lontana dal dolore umano e dalla comprensione le dice che tanto lei è condannata agli inferi perché suicidatasi).
Un uomo solo.
Morto dentro come la sua amata.
Prinţul meu e mort, il mio principe è morto. E noi non facciamo altro che aspettare il finale che, come recitava una delle locandine d’allora del film, ci ripete solo questo: LOVE NEVER DIES.
E ci commuoviamo come bambini di fronte al miracolo di chi ha ceduto, e ha saputo cedere, all’amore puro. Quello che può riscattare ancora la Vita, che può fare credere ancora.
Quello forse non “vero” da pubblicità del Mulino Bianco e “purissimo” come un litro d’acqua in bottiglia, ma semplicemente quello più umano e reale possibile.

NOSFERATU, IL VAMPIRO
REGIA: Friedrich Wilhelm Murnau
ANNO: 1921-uscito nel 1922
VOTO: 6 [purtroppo non posso dare di più, ma è solo un’opinione personale: il conte Orlock deve cedere il posto al Dracula di Oldman]

NOSFERATU, IL PRINCIPE DELLE TENEBRE
REGIA: Werner Herzog
ANNO: 1979
VOTO: 7+

DRACULA DI BRAM STOKER
REGIA: Francis Ford Coppola
ANNO: 1992
VOTO: 10+

GENERE: Horror, sentimentale, mistica
CONSIGLIATO A CHI: vorrebbe scandagliare le origini e le evoluzioni del mito del vampiro nella filmografia che attraversa il ‘900, e a chi –ovvio- ama il cinema di Coppola
QUANTO E’ UN TOPO GIGIO DEFORME BRUNO “FAMMI CRESCERE I DENTI DAVANTI” GANZ VAMPIRIZZATO NEL DRACULA DI HERZOG (E ANCHE UN PO’ TRUCCATO MALACCIO): 10

37 commenti:

chimy ha detto...

Il paragone a tre è molto stimolante... devo, però, assolutamente difendere il film di Murnau che per me è un capolavoro assoluto.
Un film di un'importanza estrema per la nascita del genere horror e per lo sviluppo (soprattutto a livello visivo) del cinema espressionista...
Un protagonista (Max Schrek) avvolto da sempre nel mistero, che riesce ancora oggi a inquietare.
Un utilizzo delle luci e delle ombre maestoso (che poi molti hanno cercato di copiare).
Cmq analisi molto molto interessante... complimenti
Ciao, a presto

Anonimo ha detto...

Come al solito le tue recensioni sono molto culturali e approfondite da un punto di vista letterario:ottime.
Ma un buon critico cinematografico deve anche comunicare la storia in maniera semplice .l'interpretazione,le inquadrature che danno il taglio al film e ne determinano il successo.
Il campo lungo o corto,le dissolvenze determinano atmosfere e sensazioni.
Compito del critico è di rivelare a coloro che non hanno ancora visto il film la sensazione ,il calore o la delusione motivata dalla sceneggiatura,dalla recitazione, o dalla trama.
E' solo un suggerimento per un critico in nuce che deve solo diminiure i riferimenti letterari ed aumentare la descrizione degli elementi suggeriti precedentemente.
Troppa cultura a volte ottiene in un pubblico poco sensibile poca attenzione e molta superficialità.
media i contenuti e diventerai qualcuno.

Anonimo ha detto...

...ti ringrazio, chimy.
pero' consentimi di fare solo questo appunto: reputo il film di Murnau di un'importanza stilistica enorme, e per l'impatto che ebbe fino a tempi recenti, e per il canone che seppe introdurre nella resa dell'uomo-vampiro. Tralasciando tutte le possibile implicazioni dell'omosessualità del regista circa l'uso del soggetto che vampirizza e del finale del film (donna vampirizzata e smorta alla finestra, etc...) [NON MI SAREBBE BASTATO UN BLOG INTERO ALTRIMENTI!!!], vorrei però far notare che - e parlo da un punto di vista moderno e attuale - il film ha perduto il fascino dell'immediatezza, che nell'horror goticheggiante è troppo importante. Se il fantasy può resistere- e "Il mondo perduto" sta lì a dimostrarlo, insieme ai vari antichi King Kong e a quella splendida parabola che è "Metropolis" di Lang -e al max strappa un sorriso per i pupazzi in stop-motion, la figura orrorifica necessita di essere sempre attualizzata: impersonarsi=identificazione=paura=catarsi finale. Sono le basilari regole aristoteliche del dramma, che altro non è che un agglomerato del "perturbante" (come direbbe Freud) che sconvolge nel sangue la tragedia della vita umana (e che comprende benissimo anche l'horror, ma spesso molti stupidi critici attuali lo snobbano indefessi)...e le tragedie greche con le loro vicende sanguinolente lo dimostrano. Uomini e dèi, mostri e vampiri abitano nel profondo dell'inconscio, ma per essere risvegliati devono apparirci il più simile a noi, non tanto nell'aspetto quanto nello spirito dei tempi.

...restando fedeli a quell'impostazione tra "totalmente altro" e realtà, a cavallo sempre tra ignoto e noto, tra sacro e profano. Perchè è lì che abbiamo lo sconvolgimento -tragico- delle regole del gioco: l'indecisione tra l'attimo che precede l'atto dell'apparizione orrorifica, e il momento seguente, in cui abbiamo già scelto se stare di qua (e restare a seguire scettici le regole del nostro mondo quotidiano) o se osare di là (e abbracciare le spiegazione dell'alterità, dell'informe mondo della fantasia...)


In conclusione, posso dire che ho davvero apprezzato Orlock (alcuni dicono che lo stesso Murnau si celasse sotto le spoglie dell'attore Max Schrek, il cui nome suona un poco come "massimo spavento" in tedesco, se non erro...!), ma non posso che nuovamente spezzare una lancia in favore del Dracula/Oldman di Coppola.
E quella è e resterà la nuova pietra di paragone per la figura del Conte transilvano per tempi lunghi. Un po' come l'Eneide ammodernò i contenuti dell'epica greca, Iliade ed Odissea. Quella non cancellò le seconde; così nulla toglie la grandezza di Murnau; era solo giunto il momento di un restyling all'altezza del MITO, in mezzo a decenni di spazzatura filmica. E Coppola vi riuscì.

[Avrei anche voluto mettere quel Nosferatu con Malkovich, ma sarebbe stato troppo lungo parlare anche di un altro film, quello in cui lui-attore è realmente un vampiro!...magari prossimamente!...chissà!]

Scusami la lunghezza...spero di essermi spiegato meglio!

Ciao e a presto!
Leo

Deneil ha detto...

Vi risponderà poi l'autore della recensione..per ora posso dire:
@chimi:mi aspettavo ch qualcuno prendesse le difese del film di murnau..se conosco benino i miei lettori credo che arriveranno altri commenti come i tuoi!
@anonimo:mi piacerebbe sapere chi sei prima di tutto..fose ti sei dimenticato di firmare!:-))
comunque poi ti risponderà leo!
Se c'è qualche errore nelle frasi o nelle parole può anche darsi che sia colpa mia perchè ho dato qualche ritocchino (sperando che leo non se la prenda!) ma il contenuto è solo e soltanto suo e non tocca a me rispondere!..io l'ho solo editato!mi levo dalle scatole!ciao a tutti!

Anonimo ha detto...

@anonimo: grazie per i complimenti. Farò tesoro dei consigli...sempre ben accette le critiche costruttive!!
Siamo degli "eterni studenti", come diceva il buon Guccini tempo fa (ma neanche troppo tempo fa)...

vedremo se riuscirò ad applicarmi nelle prossime recensioni [+sentimento e -riferimenti].

Grazie ancora.
(se qualcuno vuole aggiungere qualcosa al tema sono felice di rispondere!]

Anonimo ha detto...

...@deneil: mi sa che questa volta, caro colega, mi toccherà affrontare la folla e difendere il mio punto di vista su Murnau!! Meglio, ci saranno discussioni interessantic [spero]...spero però di avere spiegato bene il punto di vista nel post precedente...non tolgo nulla alle felici intuizioni di Murnau!!

Anonimo ha detto...

...commenti su Herzog?!?

chimy ha detto...

Sì sì il tuo discorso l'ho capito perfettamente e lo reputo molto interessante.
In parte lo condivido anche il discorso aristotelico dell'immedesimazione (tra le altre cose naturalmente) che si confà maggiormente al Conte-Oldman che a Orlock, soprattutto x le generazioni odierne (questo è innegabile...). Sono d'accordo anche che il personaggio Coppoliano potrebbe diventare la giusta pietra di paragone per le generazioni future.
Quello che volevo sottolineare era proprio l'importanza immensa di "Nosferatu" per lo sviluppo del linguaggio cinematografico futuro, e del personaggio del Conte Orlock base (una delle basi forse è meglio dire) per molti personaggi "mostruosi" e, più nello specifico, "vampireschi" del cinema successivo.
Cmq su questo punto mi pare dalla tua risposta che siamo d'accordo...
Tra l'altro fra le leggende che ci sono su Max Schreck, oltre a quella che sia stato lo stesso Murnau a interpretarlo, c'è quella che fosse davvero un vampiro ^^. Alcuni persone che lavoravano al film dicevano che quando c'era luce si nascondeva e cose di questo tipo...^^; naturalmente sono discorsi che fanno sorridere però tutte queste leggende intorno al protagonista (nessuno lo conosceva prima delle riprese, è scomparso dopo il film...) aumentano il suo grande fascino.
Bella discussione davvero.
A presto

Anonimo ha detto...

@chimy: ...ed è proprio su quella leggenda che si è costruito il film sull'attore che non fa/interpreta il Nosferatu, ma che lo e'! E' quello che ho cit di sfuggita nel primo post. Era il 2000, il titolo orig. "Shadow of the vampire" (ita: "l'ombra del vampiro"), regia E. Elias Merhige, con W. Dafoe (se non sbaglio con lui nel ruolo di Schreck!) e J. Malkovich, che fa Murnau (tra l'altro, Dafoe ricevette numerosi riconoscimenti)...
Bene, stupenda discussione, davvero.
Alla fine queste righe sono la parte più viva della recensione.
Felice di essermi chiarito.

PS: però -parlando dei remakes-rispetto al Nosferatu di Dafoe preferisco (come resa sullo scermo, sia chiaro) K. Kinski nel remake di Herzog. Più vero del vero, copia precisa e migliorata dell'originale.

A presto allora
Leo

Weltall ha detto...

A mio modesto parere questo post, oltre ad essere dannatamente interessante, e anche strutturato molto bene.
In questo caso infatti, l'approfondimento storico/letterario è fondamentale, anche perchè il cinema a quello si è ispirato.
Generalmente un intervento critico troppo "pomposo" mi da l'orticaria, questo invece l'ho letto con piacere ^___^

Anonimo ha detto...

@ Weltall: grazie per l'incoraggiamento! sì, anch'io ho pensato che si dovesse fare un minimo di chiari accenni alle coordinate temporali-storiche per situare bene il soggetto del "vampiro" nel folklore e nella storia. Ci sono centinaia di bei commenti sul filone "filmico-immediato-emozionale"(e ne potrei citare almeno un paio di veramente interessanti). Io ho ritenuto di dover scrivere in questo modo, in questo caso...almeno per differenziare un po' la recensione dalle tonnellate di altre rece. E poi amo il film di Coppola! Bisognava essere all'altezza! [si era capito!?! ;-)]

Grazie ancora per il commento. Hai centrato pienamente il senso della rece! ["In questo caso infatti, l'approfondimento storico/letterario è fondamentale, anche perchè il cinema a quello si è ispirato"]

Leo

Anonimo ha detto...

@weltall: ...ho letto con piacere le tue ultime recensioni; splendido il tripudio trionfale destinato al mitologico "Ghost Rider", geniale falsa rece poi smentita! (che film incredibilmente indecoroso..ma chi l'ha prodotto?Vorrei vedere in faccia chi ha dato i soldi per girarlo...)! Concordo su quanto hai scritto circa "Apocalypto", polpettone storicamente risibile (ma in un film qst può non contare se c'è una trama seria) e sinceramente noioso e strabordante (dopo due ore di corse nella giungla...non ne potevo più!). Assieme a due prodi amici assistemmo al film e lo ribattezzamo "Apogalüp", dall'assonanza col nome d'un panettone piemontese. Difatto, il film è pesante come l'ultima fetta di pandoro natalizio prima del mal di pancia quand'eravamo bambini!

Sul vampiro..aspettatevi nelle rece anche il buon Carpenter prossimamente [non ho detto nulla!! ;-)]!!

Leo

Anonimo ha detto...

Il Dracula di Coppola è davvero un capolavoro.
Sublime l'elogio all'amore, senza il quale la vita non ha senso. Elisabeta si toglie la vita, pensando che il suo Vlad fosse morto, e per Vlad la vita non ha più senso, in assenza della sua compagna.
(commento tipico da donna, direte voi, pazienza, sono una donna)
Eli

Anonimo ha detto...

@Eli: grazie per il commento. Felice che sia piaciuta la recensione anche a te.

;-)

Come era indicato nella locandina di Coppola (che il prode deneil ha aggiunto in cima alla recensione, ma era scritto troppo piccolo perché si possa leggere) "Love - Never - Dies". E tanto ci basti sempre.

Leo

Luciano ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Luciano ha detto...

@Leo. I miei complimenti per la recensione. Da vero professionista. Comunque concordo con Chimy anche se, leggendo la tua esauriente risposta, anch'io mi trovo sostanzialmente d'accordo con te. Sui tre film, se dovessi dare un voto, invertirei totalmente la posizione (anche se sono tutti dei capolavori). Ad ogni mondo, secondo il mio gusto (di' pure il mio limite) non "légo" il film al romanzo da cui è tratto. Per me rimangono due testi completamente differenti, perché un regista deve essere libero di "costruire" il suo "oggetto" prendendo solo uno spunto dal romanzo, cambiandolo di poco, di tanto, magari anche sconvolgedolo (uno per tutti basti l'esempio di Kubrick). Di nuovo i miei complimenti. A presto.

P.S. Ho cancellato il commento precedente per un refuso che non volevo far vedere.

Weltall ha detto...

@leonardo: che posso dire? Grazie per esserti preso la briga di leggere i miei post...sei coraggioso ^___*
Comunque, se Apocalypto fosse durato 30 minuti in meno, non sarebbe stato così terribile.
Mentre Ghost Rider...mamma mia! E' una schifezza imperdonabile ^____^

Deneil ha detto...

@luciano:ah ecco che è successo..mi stavo già preoccupando perchè ieri ho fatto un po di lavori sul blog e avevo paura di aver fatto casino..ehehe comunque io l'ho letto lo stesso il commento precedente e tranquillizzo tutti che non c'era niente di male scritto:-)))

Anonimo ha detto...

Oilà! Grazie innanzi tutto per le visite nei miei spazi. Ottimo post il tuo, davvero approfondito.
I film sui vampiri mi piacciono. Molto bello, da quel che ricordo, Ragazzi perduti, e Dracula il vampiro con Cristopher Lee. Il mio film sui vampiri in assoluto che preferisco è quello di Murnau. Hai mai visto la specie di parodia di Tom Holland (quello di La bambola assassina) Ammazzavampiri? Un film sottovalutato.
Per non parlare poi del film di Polanski Per favore non mordermi sul collo.
Un saluto!
Neville

Luciano ha detto...

@Deneil. Ehmmm... resti un segreto tra noi due ;)

Deneil ha detto...

neville ti rispondo io ma è leo l'autore del post..comunque i film che citi mi sono tutti noti ma non ho ancora visto nulla..ma ho in mente un progetto ambizioso sui vampiri in generale..se mi segui vedrai se riuscirò ad attuarlo..!

Anonimo ha detto...

@ Weltall: eh, Gibson&Tarantino pensa che accoppiata!! cmq, storicamente è un'accozzaglia di clichés terribili, senza capo né fondamento...poi concordo con te e come ho già detto, la storia conta poco se il film è sorretto da una buona trama/rivisitazione...hai ragione, probabilm con 30/40 min di corse e sangue e torture varie, sarebbe stato meglio... ;-)
Invece su Ghost Rider...NO COMMENT. Ero e rimango un fedele ammiratore del meglio che la Marvel ha prodotto negli anni (opere accostabili alla letteratura, quelle più valide), e quel film è un insulto e una ciofeca terribile!! Conosci i 2 film di "Ghost in the Shell"? Ho visto due o tre cose interessanti sul tuo blog...Su "G.I. the S." aspettati una recensione al più presto in questa sede!!Chiusa la parentesi mi rivolgo
@Neville& Luciano: grazie per i compl!beh, Polanski è geniale! Ma come avevo già scritto, ci sarebbero state migliaia di parole in più e di aspetti da aggiungere e approfondire...ho solo scelto (e qui sono gusti personali!) tre grandi film che coprissero grosso modo il '900, per vedere le modofiche apportate all'originale di Stoker. Certo, cambiare la trama è non solo lecito e concesso, ma essenziale per mantenere viva una tradizione "filmica", qualunque essa sia. Io ho giudicato queste tre opere secondo un criterio che ho spiegato nel post precedente; è solo una posizione personale...coomunque ci tengo a ripetere CHE IL FILM DI MURNAU E' un CAPODOPERA, ossia l'pera prima nel campo. E' imprescindibile.

Consiglio a tutti il remake dell'originale di Murnau eseguito da Herzog...voi tre, l'avete visto?! Io l'ho apprezzato parecchio! ...[to be continued...]

Anonimo ha detto...

@Deneil: "Project Vampire"??!? Non male!

Deneil ha detto...

sarebbe un opera titanica quella che vorrei fare con i vampiri ma..se consideri quanto ci ho messo a portare a termine il progetto arnold (a breve..e avverto anche luciano..l'ultima pellicola!) non so con questa cosa ne verrebbe fuori..dio devo essere pazzo..

Anonimo ha detto...

ankuorra firme mutti?aooooo me state da fa incazza ma muettite robba fika fika comm a reggina de li dannati aoooooooo

FiliÞþØ ha detto...

Lascia stare chi ti dice di scrivere post più brevi...simili approfondimenti sono un piacere da leggere!
Per il resto, apprezzo quello che hai scritto, ma non sono del tutto d'accordo per quanto riguarda nosferatu...ovvio che film del genere risultino oggi anacronistici, ma è talmente affascinante (e secondo me ancora inquietante) da essere intramontabile...quello di Herzog è una bellissima rivisitazione romantica del film di Murnau.
Su Coppola non si dicute, magnifico capolavoro Gotico Orrorifico, il più simile al romanzo (tranne per qualche dettaglio che giustamente fai notare...).
In conclusione:
Complimenti, deneil non poteva trovare collaboratore migliore.
Continuate così!^^

Anonimo ha detto...

aoooooooooooo ma un te so mankatu aoooooo ma ke me skancelli???

Deneil ha detto...

scrivi stronzate certo che scancello...eh si un po' mi sei mancato...............

Anonimo ha detto...

@ Leo: complimenti (ennesimi, lo so, ma li meriti!) per questo enciclopedico post. Ammetto di essermi un po' "spaventato" vedendone la lunghezza, ma alla fine l'ho letto con grande piacere.

Anch'io però concordo con chi ha ritenuto troppo severo il voto dato al film di Murnau: una pietra miliare della storia del cinema che (sempre a mio parere) già solo per quello avrebbe meritato un giudizio più lusinghiero.

Ma, detto ciò, la tua analisi resta davvero interessante.

@ Deneil: l'idea del progetto vampiri è tanto ambiziosa quanto interessante. Anche se quel Carpenter "buttato li" nei commenti mi fa temere che il progetto comporti anche la citazione del suo Vampires. Per quanto io adori Carpenter, quello è uno dei (pochi) suoi film che non mi ha convinto.

Anonimo ha detto...

iu scritte ki to amisi rommeni erzog ie murnau devvino anna a rubba a ca loro aooooo italia agli itagliani aiooooo

Deneil ha detto...

@mr hamlin: eh si..comprenderà anche quello..lo vidi tempo fa..era un giocattolone di film..assolutamente niente di che..ma sarà solo una parte di un immensa opera...ora mi state convincendo..mannaggia a voi e a me che vi vengo a dire cosa penso di fare!!ci perderò mesi ve ne rendete conto??
@gabbermafia:appunto stronzate.

Trinity ha detto...

Io ne ho uno di Nosferatu, non ricordo quale però...
ma come faccio a vedere tutte le pile di film che ho?? :-(
Vado in depressione! ih

domenico ha detto...

non sono proprio d'accordo...
il film di Murnau è uno dei capolavori assoluti della storia del cinema, un film immortale
le immagini del suo Nosferatu ti si incollano addosso e non ti abbandonano più per il resto della vita
importantissimo per l'espressionismo (movimento che tra l'altro sto "studiando" proprio in questi giorni), un gioco di luci\ombre favoloso
quello di Herzog lo guarderò a giorni (di Herzog ho visto già un bel po' di film ma questo mi è sempre mancato!)
sul Dracula di Coppola non sono convinto, grande film, però...

Anonimo ha detto...

@Filippo&Mr.Hamlin: Grazie mille! !
@honeyboy: so dell'importanza del film di murnau, ma se avessi scritto le solite cose, sai che noia l'ennesimo post uguale ad altri 8 almeno (li ho contati, ma ce ne sono di più!) nella rete?!? C'è stato così un interessantissimo dibattito, in particolare nei primi commenti tra me, chimy, deneil, qualche anonimo lettore e weltall...li hai letti?!? Sono stato davvero contento di discutere con tutti. Un grazie collettivo!

domenico ha detto...

sì sì, è stato interessante, io amo seguire i dibattiti sui post
siccome otto eran poche (non bastano mai!!), ne ho aggiunta una anch'io di recensione sul film di murnau ^^

Anonimo ha detto...

@honeyboy: ho letto la tua rece sul Nosferatu..l'attenzione dedicata agli aspetti stilistici e fotografici del film denota un amore verso il cinema non indifferente..confesso i miei complimenti!!PS: hai scritto qlcs su Metropolis di Lang?!

Leo

domenico ha detto...

prossima settimana, se riesco! (o magari nel week end)
(ti ringrazio!)