mercoledì 16 gennaio 2008

HIGH NOON- MEZZOGIORNO DI FUOCO

Quindi ci siamo arrivati.
Dopo qualche recensione di riscaldamento tra cui la notevole performance di Leo, la distruzione del Pianeta delle scimmie di Burton e la quasi chiusura del ciclo "Io sono leggenda" a cui manca all' appello ancora un film ecco iniziare subito un altra miniserie che in realtà culmina con la seconda pellicola del maestro che iniziai a prendere in esame prima di Natale.
Sta a voi cercare di scoprirlo con l' intuito o andarsi a rileggere qualcosa di più vecchio.
Per ora vi dico che saranno 3 recensioni e 6 film in totale.
Buon viaggio!




C’ è stato un periodo nella mia cinemania in cui durante la visione di un classico mi sforzavo in tutti i modi di farmelo piacere, come se fosse un obbligo.
È un classico!
Come può non piacere?
Fortunatamente è tutto passato (a un altro post le grandi parole di Leo che diventeranno manifesto di questo blog!) ma mentre ieri schiacciavo play per far partire il mio lettore dvd con su “Mezzogiorno di fuoco” per un attimo me lo sono chiesto: “E se non mi piace che faccio? Lo dico o non lo dico che è stata una tremenda delusione?”
Facciamo che per questa volta non me ne preoccupo.
Vi sembrerà che io abusi di questa parola dato che ho già catalogato nello stesso modo “Il pianeta delle scimmie” (quello originale!) pochissimo tempo fa ma non ne posso davvero fare a meno.
“Mezzogiorno di fuoco” è un capolavoro.
E bastano 3 minuti e 40 secondi per rendersene conto.
3 minuti e 40 secondi di assoluto silenzio in cui tre uomini a cavallo si muovono accompagnati dalla dolce ballata vincitrice di un oscar “Do not forsake me, oh my darling”.
3 minuti e 40 secondi in cui nella mia testa girava un solo pensiero “Sto per vedere un classico. E questo classico è un capolavoro! E ora cosa cavolo ci posso scrivere sopra?”
Già, che scrivere di una pellicola di cui è stato detto di tutto e di più persino sulla mal fornita wikipedia italiana oltre ad un altro milione di siti e libri?
Della trama preferisco non parlare, dell’ uomo che rimane nella sua città nonostante sia il giorno del suo matrimonio e delle sue dimissioni da sceriffo per affrontare un vecchio bandito in cerca di vendetta di ritorno dalla galera (dove è stato graziato), non mi interessa poi molto.
O almeno non mi interessa riscriverne per la milionesima e una volta un sunto inutile.
Preferirei anche evitare la metafora politica (allegoria del fallimento degli intellettuali del tempo nel tentativo di debellare la paura per le liste nere): per quanto reale e con basi solide (lo sceneggiatore Carl Foreman era nelle liste nere) anche di questa è già stato scritto di tutto e di più.
Io voglio più semplicemente e superficialmente parlare della storia di un uomo solo, abbandonato da tutti.
Un uomo onesto,che ha dato tutto per il suo paese a costo di rendersi odioso e che, proprio per questo, viene ripudiato da tutti.
L’ isolamento che subisce lo sceriffo Will Kane può essere descritto da una semplice linea che parte da un punto molto alto, discende e tocca un nuovo apice sul finale (dicesi parabola Den!)
Il primo abbandono è infatti quello dell’ amore della propria vita: è Amy, la donna appena sposata a non comprendere e a lasciare il marito solo nel momento di maggior bisogno.
“Io non capisco come ragioni!” è la prima accusa della donna che poi svelerà tutta la verità solo nel finale sfogandosi con l’ ex di Will: “Ho già sentito il suono delle armi. Mio padre e mio fratello sono stati uccisi dalle armi. Erano dalla parte giusta, ma questo non li aiutò quando iniziarono a sparare. Mio fratello aveva diciannove anni. Lo vidi morire. Quello fu il momento in cui divenni una quacchera. Non mi interessa chi ha ragione e chi ha torto. Dev'esserci qualche via migliore per ogni persona per vivere. Saprò come arrivarci”.
Ma Will è deciso.
Tornerà in paese e con l’ aiuto dei suoi concittadini risolverà la faccenda una volta per tutte.
La linea comincia a scendere.
L’ abbandono della città da parte del giudice codardo che lo aveva aiutato durante il primo arresto di Frank (il bandito), quello del vicesceriffo Harvey e della sua donna Helen (ex di Will) non possono nuocere l’ animo di un uomo convinto di essere nel giusto e che proprio per questo riuscirà sul finale della prima parte a trovare un valido alleato.
Speranza vana.
La linea comincia nuovamente a salire e Will, vagabondo dagli occhi tristi eppure decisi in una città che lo evita a tutti i costi, si rende conto che non sarà così facile: la frase del padrone dell’ albergo riguardo l’ odio che molti provano in città per Will è l’ incipit di una seconda fase del film.
Abbandonato dalla gente del bar (splendida la sequenza in cui la telecamera spazia su tutte le persone visibilmente impaurite o che fanno finta di nulla) e dall’ amico più caro che finge di non essere in casa, a Will non rimane che la Chiesa, ultima ingannevole speranza per un uomo abbandonato da tutti.
Una chiesa che dapprima sembra accettare di buon grado ma che subito si divide in due fazioni opposte che vedono contrapporsi quelli che vogliono aiutare Will e quelli “che si aggiusti da se. Il guaio l’ ha creato lui e se lo risolve lui”.
Deciderà tutto il pacificatore delle due parti che sentenzierà infine che la colpa è tutta di Will: “Senza di lui non accadrebbe nulla!”
Abbandonato da Dio.
Will si aggira ancora una volta per la città, gli occhi sono tristi ma non più così decisi.
Il punto più alto della parabola si avvicina: persino il suo maestro Martin lo abbandona.
La disperazione di un uomo solo si sfoga tutta sul viscido vicesceriffo Harvey che offre il suo aiuto in cambio del posto fisso da sceriffo.
Nulla da fare.
Dopo un’ intensissima ora di pellicola arriva la prima scena d’ azione fatta di cazzotti in faccia e calci in pancia.
Will ritorna all’ ufficio dove lo attende l’ unico collaboratore.
L’ unico amico rimasto in una città che gli ha voltato le spalle.
Si volta anche lui, Herb, l’ unico amico rimasto.
D’ altronde “lui non fa parte della polizia, non lo pagano, lui si è offerto non è colpa sua se non c’ è nessun altro, in due sarebbe un massacro!”
La cima dell’ iperbole è toccata.
Will è totalmente e incondizionatamente solo.
La camera di Fred Zinnemann spazia in tutti i luoghi toccati e lasciati da Will e infine sull’ orologio.
È ora.
I tre banditi visti all’ inizio della pellicola attendono Frank alla stazione mentre Will scrive una lettera.
Solo quando la musica si interrompe per lasciar spazio al fischio del treno in arrivo la camera ci mostra cosa ha scritto Will.
È il suo testamento.
Nella solitudine più totale lo sceriffo esce dal suo ufficio e si avvia al suo destino segnato mentre le donne della sua vita lo abbandonano per sempre passando insieme su una carrozza di fronte.
Scena da oscar: la camera di Zinnemann si allontana pian piano da Will e noi ci ritroviamo davanti ad un uomo completamente solo in una città deserta.
Nei seguenti 10 minuti si svolgerà l’ intero epilogo della vicenda.
Ovviamente Will riuscirà ad abbattere i suoi avversari uno ad uno, ovviamente sfuggirà ad ogni loro colpo di pistola, ovviamente Amy tornerà ad aiutarlo.
Eppure Zinnemann non è contento.
L’ ultima scena ci mostra Will circondato da tutti i falsi, gli ipocriti, i viscidi, i malpensanti del paese che lo acclamano e mentre la camera si abbassa per inquadrare i piedi di Will che si voltano in uno scatto tu sei li a bocca aperta.
Ha voltato le spalle alla città.
Se ne va.
Ho appena assistito ad un capolavoro.
REGIA: Fred Zinnemann
ANNO: 1952
GENERE: Western
VOTO: 10+
QUANTO SI MERITAVA L’ OSCAR VINTO GARY COOPER: 10+++
QUANTO è MANCATO QUELLO A ZINNEMANN (ANCHE SE UN OSCAR è ANDATO AL MONTAGGIO E UN ALTRO ALLA COLONNA SONORA): 10+++++++
CONSIGLIATO A CHI: Vuole vedere uno dei migliori western di tutti i tempi



Scena epocale!

25 commenti:

chimy ha detto...

Il film più significativo della storia del cinema sul "senso dell'attesa": capolavoro assoluto.

Weltall ha detto...

Bravo!!!
C'è sempre qualcosa da scrivere su un capolavoro di questa portata!
Comunque capita anche a me di pensare, quando sto per iniziare a vedere un film considerato "capolavoro", "e se poi non mi piace?" ^___*

Anonimo ha detto...

A me già Gregory Peck basta...non è il mio genere il western, ma se ti trovi davanti a dei grandi film, il genere va a farsi fottere ^^
Ale55andra

chimy ha detto...

Ah, guarda che hai scritto Gregory Peck al posto di Gary Cooper (non so perchè ma li confondo spesso anch'io ^^)

Un saluto

Deneil ha detto...

@chimy:grazie per la segnalazione (li ho confusi perchè stavo cercano altri film di zinnemann e in un altro c'è gregory peck mi pare!comunque hai assolutamente ragione..il senso dell'attesa..fantastico!
@weltall:grazie!ho deciso che anche se un classico d'ora in poi dico chiaramente senza mezzi termini se mi ha fatto schifo e perchè!così almeno mi prendo un po di insulti!
@ale:come mi ha fatto notare chimy avevo scritto gregory al posto di gary cooper..comunque il film è immenso..te lo straconsiglio!

Captain Howdy ha detto...

Io avrei dato un + in piu- ;-)
P.s: il 29 al Gods ci sono i Priest come headliner,mentre non e- ancora stato annunciato il gruppo principale del 28 (il 27 come sai sono i Maiden)
Comunque qui maggiori info: http://www.heavy-metal.it/news/news_templ.php?id=4880

Ciao!

Deneil ha detto...

@captain:in effetti...magari lo aggiungo!
grazie per le notizie..appena so qualcosa di più sulla giornata dei maiden decido se andare..tra priest e maiden scelgo ovviamente maiden!

M.S. ha detto...

oh no daneil!!! da come eri partito credevo che i nostri giudizi convergessero!!...lo dico o non lo dico? A ME MEZZOGIORNO DI FUOCO NON E' PIACIUTO!!

a parte la regia e la fotografia (soprattutto la seconda devo dire), non mi ha trasmesso nulla. ed è riuscito a non annoiarmi perchè dura molto poco (un'ora e meza scarsa, se non ricordo male)..

Deneil ha detto...

eh no eh!dai perchè non ti è piaciuto??a mio parere non ha un tassello fuori posto!a parte la regia e la fotografia che sono eccezionali per me..poi c'è gary cooper..non vorrai dirmi che non ti è piaciuto lui???e poi c'è quell'attesa snervante..io stavo impazzendo mentre lo vedevo!ma stai tranquillo che d'ora in poi non avrò più rispetto per nessun classico..io e leo ci siam decisi..niente più buonismi!se c'è da dire che il classico dei classici per noi è cacca lo si dice senza mezzi termini!c'è tra i miei prossimi registi da analizzare uno che distruggerò quasi totalmente..e ti assicuro che non è un idiota!ma davvero non ti ha trasmesso nulla??tu sei un pazzo scatenato!:-))))))))

chimy ha detto...

Hai ragione Deneil, se c'è da attaccare un classico, bisogna attaccarlo senza problemi (a rischio di qualche buuuu, magari anche mio, ma non importa).
Non è che se un film è stato fatto 50 anni fa allora dev'essere per forza una buona opera... anzi.
Naturalmente non è il caso di "Mezzogiorno di fuoco"...^^


Ciao

M.S. ha detto...

ebbene sì, lo confesso. mi ha lasciato indifferente. vuoi un voto alla mia maniera? 6,5.
gary cooper si guadagnò l'oscarper questo film. ma lo meritò davvero?
non saprei dire..

Deneil ha detto...

vedo che l'idea è apprezzata..bene..per ora non ho stroncature pronte ma preparatevi che diventerò più duro..anzi mi preparo io a prendere dei buuuuu!

Deneil ha detto...

@mario:ma si che lo meritò dai!!praticamente gira un film da solo..e con i soli occhi!come fa a non meritare un oscar uno del genere?ha vinto un oscar halle berry..vuoi non darlo a gary cooper per un interpretazione del genere?be almeno la sufficienza gliela dai..questo già mi rincuora!sempre bello vedere uno che non la pensa alla stessa maniera!

Luciano ha detto...

Lo vidi sul grande schermo ^_^ in un'aula magna di non pochi anni fa in occasione di un seminario sul Western (nella lista c'era anche Il mucchio selvaggio, Ombre rosse, Fiume rosso, Soldato blu a altri che non cito per non dilungarmi troppo). Mi ripeto lo so perché l'ho detto anche altre volte, ma se si vuole conoscere bene il cinema classico e se si vuole approfondire cosa è stato il western, bisogna guardare attentamente e magari sezionare e riguardare e risezionare proprio questo film (ma non solo). Un'esperienza.

Deneil ha detto...

@luciano:non nel prossimo post (che dedico a un film un po' più nuovo!) ma in quello dopo torno a parlare di western..con 3 film!uno famosissimo (magari c'era nella rassegna che hai citato!) e due un po meno..comunque non c'è paragone con mezzogiorno di fuoco!rispetto a questo i tre che andrò a recensire sono calzette (ad eccezione di uno comunque molto buono!)..hai ragione..un esperienza!

Elisaday ha detto...

OT: i commenti che mi danno fastidio sono solo quelli che commenti veri non sono ma solo frasi buttate a caso x far conoscere un blog. Ho fatto un salto qui e non ho potuto fare a meno di leggere il post sugli Afterhours ;)

Deneil ha detto...

ciao elisa grazie per il passaggio!fa sempre piacere quando i vecchi pst vengono riletti!e poi una fan degli afterhours è sempre una fan degli afterhours..aspetto il loro album in primavera allora!grazie per la notizia..non lo sapevo!a rileggerci!

Anonimo ha detto...

Bé Gregory Peck mi sconfifferava di più, ma non ci si può lamentare neanche di Gary Cooper ^^
Ale55andra

Deneil ha detto...

eh no che non ci si può lamentare!

FiliÞþØ ha detto...

Una mia grande lacuna...ancora non sono riuscito a vederlo...:(

Deneil ha detto...

devi assolutamente vederlo filippo!dei western visti finora il migliore in assoluto..dei classici ovviamente!

Anonimo ha detto...

sono legata a qst film x motivi sentimentali... e a tutto il genere western di cui altrimenti non me ne sarebbe mai fragato un fico secco... quindi forse sono poco oggettiva...ma mezzogiorno di fuoco è perfetto, in tutto e per tutto....mi piacerebbe leggere altre tue recensioni su western... riserva piacevoli sorprese dove altri deludono puntualmente.... facci un pensiero^_^

Deneil ha detto...

pensa che ne ho già pronta un altra con tre film recensiti!
ma dovrai attendere qualche giorno..ci saranno almeno due recensioni ancora da pubblicare!comunque anche per me che sono partito senza saperne quasi nulla il film è perfetto!in tutto!penso uno dei film più belli che ho visto ultimamente insieme al pianeta delle scimmie!

monia ha detto...

c'è una parte di cinema classico che può non piacere (ho cercato con tutta me stessa di vedere film come colazione da tiffany senza nessun risultato), ma ce ne sono altri, come questo, che rimangono grandi lezioni di cinema, indipendentemente da tutto il resto il western rimane l' espressione più vera del cinema americano!

Deneil ha detto...

sono d'accordissimo con tutte e tre le affermazioni..anche se credo ci sia anche una parte di cinema classico semplicemente sopravvalutato..e poi ovviamente c'è quello che ognuno di noi fa fatica a vedere!sul fatto che questo sia un filmone siamo tutti d'accordo comunque!quasi!