mercoledì 23 gennaio 2008

TRE CLASSICI DUE MITI: HOWARD HAWKS E JOHN WAYNE

Eccoci quindi.
Dopo aver dato ampio spazio ad un' ampia recensione come quella de "Il signore degli anelli" di Leo ed aver sistemato un po' i link alle varie recensioni che trovate in alto nella pagina (ho aggiunto "Percorsi", una sorta di sunto delle vie trafficate che segue il mio cervello nel recensire le pellicole) siamo giunti ad una nuova recensione.
E mi dispiace avvertirvi subito che si tratta di qualcosa di grosso. Magari non siamo ai livelli della precedente ma ci avviciniamo.
Ho cercato di strutturare comunque la recensione in modo che ogni film possa essere letto a parte, in modo da non stancarvi troppo.
Vi auguro una buona lettura sperando che il western non vi annoi perchè qui c'è di che riempirsene anche il naso!


UN DOLLARO D’ONORE- RIO BRAVO
EL DORADO
RIO LOBO





Da bambino ho visto tanti di quei western che a volte mi stupisco di non essere diventato un pistolero con il poncho e gli occhi di ghiaccio che se ne va in giro a sparacchiare a gente nascosta nelle finestrelle dei campanili.
Ne ho visti talmente tanti con protagonisti Clint Eastwood o Gian Maria Volontè che quasi mi ero dimenticato di tutte quelle volte in cui mi addormentavo di fronte a quell’ altro attore grosso e con il vocione che faceva sempre e comunque il buono salva tutti.
John Wayne.
Non so voi, ma io da bambino lo odiavo.
Trovavo insopportabile quell’ uomo che dovunque arrivava risolveva tutto in un attimo e si portava a casa la donzella di turno, trovavo insopportabile la sua camminata imperiosa, la sua robustezza fisica, i suoi colpi infallibili e soprattutto il fatto che non si vedesse mai un morto stramazzato o un pizzico di sangue.
Che ne potevo sapere di western classico, western epico, spaghetti western, burrito western e via dicendo con le definizioni più strampalate?
E così la mia immagine di western è rimasta sempre e solo quella del western all’ italiana: quello epico, violento e ambiguo di Leone o quello maccheronico e scherzoso di Bud e Terence.
Tutto questo fino a qualche mese fa quando in tv, su una di quelle reti regionali dove trovi sempre il rivenditore di macchine o la russa che si eccita al telefono (lo so che fa ridere ma è così!), mi son ritrovato davanti quell’ omone che tanto odiavo.
John Wayne.
E ho deciso che era ora di porre rimedio alle mie lacune.
Due giorni per i tre film sopra citati.
Un overdose di western, Howard Hawks e John Wayne.
Cosa c’ è di meglio per dar di matto?
Aggiungeteci poi che al gustoso piatto si è aggiunto “Mezzogiorno di fuoco”, tappa obbligata dato che Hawks e Wayne crearono “Un dollaro d’onore” come remake della pellicola di Zinnemann che trovavano evidentemente troppo rivoluzionaria e fuori dalle righe dato che alla sceneggiatura si trovava Carl Foreman, un uomo il cui nome era segnato sulle liste nere di cui il regista e il grande attore erano aperti sostenitori.
Non è assolutamente mia intenzione aprire un dibattito politico su tale enorme questione quindi prendo la rincorsa e salto tutto a piedi uniti per dirigermi verso i film veri e propri.
Tre film che ho deciso di unire in un’ unica, forse troppo semplicistica, recensione per un solo motivo: il secondo e il terzo sono semplici remake o aggiustamenti del primo, la cui base si poggia appunto su “Mezzogiorno di fuoco”.

UN DOLLARO D’ ONORE
La pellicola nasce nel 1959, prima dell’ avvento del cosiddetto spaghetti western ed è senza alcun dubbio il migliore dei tre film per una serie di motivi che andrò spiegando più tardi, durante la descrizione degli altri due.
“Un dollaro d’onore” o più semplicemente “Rio Bravo” nel suo titolo originale è considerato unanimemente uno dei classici del classic western (giocone di parole!) al pari di “Ombre rosse” di John Ford anche se, dell’ eticità di Ford, il film ha poco o nulla.
Ed è questo che distingue la pellicola di Hawks dalla marea di western dell’ epoca.
Al regista poco importa la storia dello sceriffo buono John T. Chance (ovviamente John Wayne) che si ritrova asserragliato prima nel suo villaggio e poi nel suo ufficio insieme all’ ex buon aiutante ora alcolizzato che cerca di redimersi Dude, al vecchio sclerotico Pat Wheeler e al bel giovanotto molto anni ’50 (ha i capelli alla Elvis! Sfido chiunque a trovare un immagine di quegli anni con uno con capelli simili!) Colorado Ryan.
E non gli importa nemmeno delle scene epiche con cavalli, tramonti, solitudine, sparatorie incredibili o chi per loro.
A Hawks importa del vecchio sclerotico.
Ogni sua battuta, ogni sua parola, ogni suo gesto o movimento così come quelli di tutti gli altri personaggi sono controllati alla perfezione dal regista.
Non una singola sillaba fuori posto, non un solo secondo sprecato, non un solo momento in cui rimanere impassibili di fronte a “Un dollaro d’ onore”.
Hawks prende il western e lo trasporta di peso ai limiti di quel ponte che verrà poi attraversato per sempre dallo spaghetti- western.
Certo Howard sta ben attento a non mostrare sangue, a far vedere quanto è buono e giusto Chance, a mostrarci la redenzione dell’ ubriacone Dude (un grandioso Dean Martin, altro che i cantanti- attori di adesso come quell’ effeminato di Jared Leto) a porci di fronte ad un piacevole quanto classico finale.
Eppure durante tutto lo svolgimento Hawks sembra prendersi gioco di tutto: fa parlare i suoi personaggi come se fossero in un mondo reale (cosa che accadeva molto poco spesso nel classico western), li fa scherzare tra loro, li prende in giro (più volte ci sono riferimenti alla vecchiaia di Wayne per certi ruoli!) e li macchiettizza al limite della farsa come nel caso di Stumpy che non può non strappare una risata anche alla persona più seriosa di questo mondo.
Insomma Hawks imbastisce un classico non classico e lo fa con maestria mettendo in mostra tutto il suo mestiere e tutto quello che ha imparato dalla mitica Hollywood degli anni d’ oro.
Hawks crea un mito western tutto suo.
E non sa più uscirci.

EL DORADO
El dorado nasce nel 1967 ed un chiaro rifacimento di Rio Bravo.
Dopo quasi 10 anni Hawks ritorna al western e lo fa tentando di ripetere il successo del suo illustre predecessore.
E quale metodo migliore se non ricalcare il modello perfetto?
Il regista tiene con se dalla prima avventura il solo fidato compagno Wayne e da all’ intero cast un nuovo volto.
Al posto del grandissimo Dean Martin, davvero impeccabile nella prima pellicola, chiama un Robert Mitchum abbastanza moscio nei panni dell’ ubriacone mentre il vecchio sclerotico (prima era Walter Brennan) è interpretato altrettanto brillantemente dallo sporco Arthur Hunnicutt.
Infine nei panni del bel giovanotto viene chiamato un certo James Caan a sostituire Ricky Nelson, personaggi abbastanza differenti a dir la verità con un James Caan che alza il livello comico della pellicola con un interpretazione molto buona.
“El dorado” è “Rio Bravo” centrifugato.
Se nella prima (abbastanza deludente) mezz’ ora si può anche pensare di assistere a un film tutto nuovo con Wayne che stranamente non fa lo sceriffo ma il pistolero a pagamento e uccide addirittura un povero ragazzo (quasi) innocente, tutti i sogni vengono ad infrangersi quando senti che in un paese vicino ci sta uno sceriffo che si è dato all’ alcool dopo essere stato lasciato da una donna.
Che sorpresa!
Wayne parte, va dall’ ubriacone (che ovviamente è un suo vecchio amico pistolero) e là incontra un vecchio sclerotico che ti fa venire qualche dubbio sul dvd che hai messo su: non è che mi sono sbagliato e sto riguardando la versione estesa di “Un dollaro d’ onore”?
Già perché alla fine “El dorado” altro non è che “Un dollaro d’ onore” con una breve prefazione che ci mostra cosa faceva Wayne prima di arrivare al villaggio (per strada incontra ovviamente anche il giovanotto che qui però è un imbranatone con la pistola tanto che ricorda moltissimo Owen Wilson in “Pallottole cinesi”) e la situazione disastrosa dello sceriffo ubriaco (che nel primo film era solo accennata ma mai mostrata per intero).
Ovviamente anche qui Hawks è ben attento ai dialoghi e alle scene in cui ci si prende gioco del finto duro Wayne (che comincia a mostrare davvero troppo i suoi anni con quella pancia e quel viso consumato) eppure “El dorado” non convince appieno nemmeno superata la prima mezz’ ora.
Le scene notturne (davvero molte e ben fatte, anche se in studio) con i nostri in agguato dei nemici che li hanno ovviamente chiusi nel loro villaggio (e poi nell’ ufficio dello sceriffo) non possono certo valere un’ intera pellicola.
Sembra che il regista si limiti a fare il suo mestiere senza osare troppo e la quasi contemporanea uscita dei primi spaghetti western di fama internazionale di certo non aiuta Howard che si ostina a rimanere da questa parte del ponte e risulta, lui che per primo aveva osato, già sorpassato.
La mancanza della colonna sonora di Dimitri Tiomkin (anche in “Mezzogiorno di fuoco”) che con “Il canto della morte” aveva saputo donare un' epicità tutta sua alla prima pellicola si fa sentire pesantemente e “El dorado” rimane un western senza neanche troppe pretese e che, solo per questo, non può essere dichiarato come insufficiente.

RIO LOBO
Rio Lobo è datato 1970 ed è l’ ultima pellicola di Hawks alla regia.
Un western.
Ancora.
E ancora un western che prende come idea di base quella di “Un dollaro d’ onore”.
Non sarà troppo osare un remake per la seconda volta?
Forse si.
Eppure Hawks ci prova.
Mette nuovamente a centrifugare “Rio Bravo” e, come nel caso di “El Dorado” ne tira fuori una pellicola dal cast completamente rinnovato e dalla storia finalmente rinnovata.
Ci troviamo questa volta durante la guerra di secessione e ovviamente Wayne è un nordista: buono, leale e tutto quello che vuole il nome in questione.
La prima parte della pellicola è tutta impegnata a mostrarci una rapina ad un treno carico di oro nordista degna del miglior Ocean (George Clooney in Ocean’ s Eleven) da parte dei sudisti comandati dal belloccio di turno Cordona alle cui dipendenza sta un altro belloccio, tale Tuscarora.
La seconda parte vede Nordisti e Sudisti riconciliarsi dopo la fine della guerra e il nostro buon Wayne unirsi a Cordona e Tuscarora per ricercare il traditore nelle file dei Nordisti che passava le informazioni per le rapine ai treni.
Va a finire che si trovano tutti in un villaggio sfruttato dal cattivone di turno che ha messo degli sceriffi corrotti a capo della cittadina.
A questo proposito, so che non centra assolutamente nulla, ma sembra davvero di trovarsi in uno di quei villaggi che Ken Shiro (avete presente il cartone animato?) attraversava durante i suoi infiniti pellegrinaggi con lo sfruttatore di turno da sconfiggere dopo aver abbattuto tutti i suoi scagnozzi.
La stessa cosa avviene qui.
Wayne si unisce al padre di Tuscarora (si, è un vecchio sclerotico!) e insieme alla sua banda riesce ad eliminare tutti i cattivelli meno uno che ovviamente ha rapito Tuscarora.
Nell’ ultima mezz’ ora Hawks ricostruisce il finale dei precedenti film con uno scambio di ruoli e fucilate a più non posso (con un esplicito rimando a “Un dollaro d’ onore” quando i nemici provano a far saltare il rifugio dei buoni con la dinamite, come questi ultimi avevano fatto con la casa dei banditi nel primo film) e il solito lietissimo finale.
Howard nell’ ultimo film della sua sterminata carriera ci prova ma alla fine si tira indietro.
Se nella prima ora sembra di assistere finalmente ad una nuova pellicola non ci vuole molto poi per rimanere delusi dalla strada che il regista imbocca sul finale.
Nonostante il cast sia comunque molto buono nessuno sa prendere la scena come Dean Martin e il vecchio John Wayne non sembra davvero in grado di reggere da solo un film di tale portata.
Troppo grosso, troppo statuario, troppo vecchio.
E perché no?
Mi permetto: troppo noioso.
Saranno i tre film in due giorni eppure dopo la prima mezz’ ora non ne posso davvero di più di quel faccione da bonaccione.
Voglio Clint e i suoi occhi di ghiaccio.
Voglio Lee Van Cleef.
Voglio Leone e la sua Neo- epicità.
Forse l’ hanno pensato anche nel 1970 quando il film di Hawks fu pesantemente criticato per le scelte troppo classiche.
Nonostante le musiche davvero eccezionali di Jerry Goldsmith (autore due anni prima dell’ altrettanto fantastica colonna sonora de “Il pianeta delle scimmie”) e il finale nelle mani di una donna (ma “Johnny Guitar” è di secoli prima) “Rio Lobo” non è nemmeno paragonabile a “Un dollaro d’ onore” anche se riesce senza dubbio a essere più caratteristico del debole “El dorado”.
Tre film due miti?
Si, nonostante tutto, qui si parla di miti.

UN DOLLARO D’ONORE
ANNO: 1959
SCENA MEMORABILE: Dude (Dean Martin) entra nel bar ancora mezzo ubriaco e trasandato alla ricerca del bandito che si è rifugiato li dentro e, dopo aver controllato tutti in mezzo alla derisione generale, nota una goccia di sangue cadere nel suo boccale di birra. Si volta e spara al volo uccidendo il nemico.
VOTO: 9

EL DORADO
ANNO: 1967
SCENA RIMEMORABILE: Harrah (Robert Mitchum) entra nel bar ancora mezzo ubriaco e trasandato alla ricerca del bandito che si è rifugiato li dentro e, dopo aver controllato tutti in mezzo alla derisione generale, fa cenno al pianista di spostarsi e spara una raffica di colpi al piano. Il nemico cade in terra morto e Harrah dice di essersene accorto per le troppe stecche del vecchio pianista!
VOTO: 7-

RIO LOBO
ANNO: 1970
SCENA MEMORABILE: Tom Hendricks (Mike Henry) prova a sparare ai suoi compagni banditi che fuggono e la canna del suo fucile esplode con uno schizzo di sangue che gli arriva in faccia. Una scena molto Carpenteriana. Già, Carpenter…
VOTO: 7

REGISTA: Howard Hawks
GENERE: Western

32 commenti:

Anonimo ha detto...

...adoro i "3 classici un mito" in tutte le varianti possibili ed immaginabili! Complimenti, Dan...m'è venuta voglia di rispolverare le cassette di mio padre (...e una è da mesi sul comò che m'attende: "Ombre Rosse")...boia d'un mondo, se solo lo sceriffo mi facesse uscire da questa prigione marcita!!

Weltall ha detto...

E' qui c'è una lacuna da parte mia e mi dispiace, soprattutto per il primo film. Sai com'è...anche io da bambino non sopportavo tanto John Wayne ^____*

Mi è piaciuta la nuova sezione "Percorsi", bravo ^__^

Anonimo ha detto...

Ma ... hai visto -Deneil- che il blog ha onoratamente segnato quota 10734 contatti!?? C'è da stappare lo spumante!!! Si' è relativamente poco, però da qualche parte si deve pur cominciare!

Leo

Deneil ha detto...

@leo: gracias!Ombre rosse me lo son procurato ma ancora devo vederlo..entro domani poi rispondo anche alla mail..oggi ho dato l'esame e non ho avuto tempo!Comunque dovrebbe essere un mezzo capolavoro ombre rosse!Un dollaro d'onore è quasi perfetto..se non fosse per alcune scene un po' troppo patetiche- classiche- inutili (come wayne che fa il burbero con la donna..)sarebbe davvero eccezionale!vado alla riscoperta del western ora!ma poi il vecchio stumpy è geniale!è un signor personaggio!quante volte è stato imitato un personaggio del genere???
già già...più di 10000 visite..queste son soddisfazioni!e ti dirò anche un altra cosa..siam ormai a più d 100 post!ma siccome non tutte sono recensioni mancan in realtà una o due recensioni per arrivare ai 100 effettivi!dopo di che un megapost di ringraziamento non me lo toglie nessuno!
@weltall:john wayne era in effetti odioso da bambino!e ammetto che ancora oggi non lo digerisco totalmente..mi sembra semre troppo..pesante come attore..come se la sua immagine interferisse troppo con il personaggio!Comunque un dollaro d'onore recuperalo!per gli altri puoi anche saltare ma il primo va visto..a mio parere è davvero particolare e ben fatto!
grazie anche per i complimenti per la nuova sezione!

chimy ha detto...

Ahia... ho visto solo il primo (e concordo con te), gli altri mi mancano. Vado al recupero...

Ciao



p.s. un bel postone a tre con tre western di Ford? ^^...

Deneil ha detto...

dovrei approfondire meglio ford prima di farne un post del genere..ma prometto che lo farò (mannaggia alla mia bocca che mi fa promettere certe cose!)
comunque gli altri due film non sono essenziali..sono buoni western ma nulla di più..come ho ripetuto spesso sono un dollaro d'onore messo in lavatrice e tirato fuori con qualche buco in più..certo che un dollaro d'onore è davvero fantastico però!Alterna scene memorabili a dialoghi e personaggi perfetti..gran film!

Anonimo ha detto...

Ahahah i tuoi richiami sono fantastici: Danny Ocean, Ken Shiro, Jared Leto addirittura! Le tue recesioni doppie, triple, quadruple, ecc...sono fenomenali. Bravissimo!
Ale55andra

chimy ha detto...

L'inizio di "Un dollaro d'onore" poi è qualcosa d'incredibile...
Su Ford terrò conto della tua promessa ^^. Ah, se devi approfondirlo, mi raccomando non dimenticare (sempre se non l'hai già visto) "L'uomo che uccise Liberty Valance".

Un saluto

Deneil ha detto...

@ale:grazie ale troppo gentile!in effetti i riferimenti sono un tantino strambi per film del genere però era quella l'impressione!
@chimi:mi segno liberty valance..un dollaro d'onore è infarcito di scene da ricordare!

FiliÞþØ ha detto...

tremenda lacuna...devo assolutamente porvi rimedio!
Prendo appunti...;)

Anonimo ha detto...

Io e il Western, salvo casi straordinari, non ci amiamo, nemmeno se dietro alal cinepresa c 'è Hawks o Ford. Proprio non mi prende.

MrDavis

Deneil ha detto...

@filippo:recupera assolutamente un dollaro d'onore!fallo subito!necessita la tua visione un film del genere! e in una delle prossime recensioni capirai perchè!
@mr davis:ecco questo è un problema!però un dollaro d'onore una visione la merita..se non altro perchè una volta visto ti renderai conto che moltissimi film hanno preso spunto da li..più che altro film d'azione ma non solo..comunque comprendo la tua riluttanza..tutti hanno un qualcosa che non va giu!

Mthemanager ha detto...

Eh, Carpenter?

Deneil ha detto...

te lo dico sottovoce..piano piano..guarda a fianco del "di che si parla..."

Anonimo ha detto...

ehm... non ho mai visto un western in vita mia... E' giunta l'ora di rimediare..

Deneil ha detto...

secondo me è meglio partire da qualcosa di leone o con lo zio clint eastwood.sono più...vedibili come primi western!comunque un dollaro d'onore è consigliatissimo!se invece vuoi qualcosa che va oltre il western assolutamente mezzogiorno di fuoco!

Mthemanager ha detto...

I'm waiting...please hurry up!

mr.crown ha detto...

john wayne era il pupillo di john ford, ma nonostante questo ford aveva regole ferree e impediva a big john &c. di parlare di politica davanti a lui.

Deneil ha detto...

@M:ci provo!
@Mr crown:immagino che invece questo non accadesse con hawks..il solo fatto che un dollaro d'onore sia nato come dichiarato rifacimento di mezzogiorno di fuoco perchè si considerava la storia troppo antiamericana mi sembra sufficiente!sono deciso comunque a vedermi anche un po di ford in questi giorni!

Mthemanager ha detto...

Buggia...

M.S. ha detto...

non ne ho visto neppure uno dei tre. amo poco il western, ma riconosco che i registi del genere hanno fatto lezione di fotografia cinematografica. john wayne l'ho praticato solo nel suo canto del cigno (o quasi) "il grinta". si vedeva che stava male...!

Deneil ha detto...

hawks più che alla fotografia però in questi 3 film bada alla sostanza..ed è quella la differenza con ford ad esempio..quel concentrarsi su personaggi tanto stereotipati quanto credibili!comunque john wayne già in rio lobo è abbastanza penoso..fa fatica a salire a cavallo si vede..e hawks ci scherza anche su..eppure fa un po' tristezza vederlo così!il grinta mi manca!

Anonimo ha detto...

Io non capivo il mito John Wayne fino a poco fa... l'ho rivalutato con un filmetto come Brannigan, in cui fa l'ispettore che da Chicago si trasferisce a Londra per seguire un caso, "un uomo poco più piccolo della Statua della Libertà", che tira giù porte a mani nude ma ha il cuore d'oro.
Da quanto ho letto non era lo scemo che è spesso stato descritto, pare fosse anche molto colto (certo Berretti verdi dà da pensare...).
Comunque anch'io sono cresciutello e col vocione, che sono questi apprezzamenti?
Bye!
Tommaso

Deneil ha detto...

mi segno anche brannigan..un giorno riparto dal primo commento e vedo quanti film mi son stati suggeriti..credo che potrebbe essere un numero mostruoso!
l'immagine che wayne si è costruito non è di certo quella del gran intellettuale..sarei curioso di legger qualcosa di veramente interessante su di lui persona (e non personaggio)..sei un omone con vocione?e magari ti porti a casa anche tutte le donne come faceva il buon john?allora ti odio!

Luciano ha detto...

In quella rassegna c'era anche Rio bravo,decisamente un'altra pietra miliare del cinema western. Ti sembrerà incredibile, portai una relazione sul film ad un esame di Storia e Critica del Cinema. Gli altri due li ho visti ma non erano compresi nel gruppo di film. Su Ombre rosse ti confido un segreto ^^ Sto preparando da tempo una recensione sulla pittura del film. Ombre rosse, per chi vuole approfondire il genere, è uno dei capisaldi del western.

Deneil ha detto...

io ombre rosse come detto lo devo ancora vedere..lo farei in questi giorni se non avessi una lista infinita di film da vedere..ma giuro che lo vedo in qualche modo!almeno sarà una delle poche volte che mi leggo una tua recensione sapendo di che si parla!la aspetto allora!comunque, almeno a mio parere, el dorado e rio lobo non reggono il confronto con rio bravo!

Anonimo ha detto...

Si dice che fosse un espertone di poesia inglese, in particolare fanatico di quella '700sca... Ghezzi segnala una sua battuta che secondo lui (vabbé) ne fa un genio: in visita a una università, fu contestato dagli studenti che lo presero in giro per i "capelli finti". Al che rispose: "No: non sono miei, ma non sono finti".
Al Pacino raccontò una barzelletta su di lui:
A Broadway danno Amleto con John Wayne. Alla fine è sommerso di fischi. Va a bordo palco e dice: "Non prendetevela con me, non ho scritto io queste cretinate".
Sono un appendiabiti con voce tremenda e chiudo la porta in faccia alle donne che mi rincorrono.
Ciao!
Tommaso

Deneil ha detto...

non ho ben capito il nesso che fa di wayne un genio con una battuta del genere secondo ghezzi..mi sfugge proprio!
la barzelletta di al pacino invece è grande...ma sei un appassionato di wayne?hai letto qualcosa su di lui?non ho scritto io queste cretinate...ahahahhah...ma era ritenuto così...stolto wayne a hollywood?cioè quando cominciano a fare anche le barzellette su di te qualcosa devi aver fatto per provocarle..certo i suoi mille western con il solito buon rude cowboy forse ha leggermente contribuito!

Anonimo ha detto...

Secondo Ghezzi trattasi di "distinzione illuministica" e Wayne sarebbe un "attore mitizzato a oltranza e personaggio da fiaba".
Ammiro Wayne ma non sono un fanatico.
E pensandoci bene fisicamente ricordo più Max von Sydow. Se non Clint.
Ciao!
Tommaso

Deneil ha detto...

ghezzi è pazzo!
be se ricordi clint sei intoccabile!

Unknown ha detto...

Ciao Deneil...stavo passando di qua per caso alla ricerca di qualche informazione in più su un dollaro d'onore...sto impazzendo perchè nn conosco affato il wester ma devo fare la mia tesi su di esso...studio design...e allora ti volevo ringraziare per le preziose informazioni che mi hai dato ed eventualmente chiedere se te ne venissero in mente altre..o qualche libro da leggere al riguardo magari lasciami un commento cosi poi ripasso da te...
grazie mille e scusa se ti sono sembrata una pazza disperata..
ciao Gaia

Deneil ha detto...

ciao gaia, ti ringrazio per il passaggio pria di tutto e per il commento.
Devi far una tesi sul western ma ne sai poco...suona strano!
comunque le informazioni che trovi nella recensione (non tutte, molte sono mie considerazioni) le ho trovate nel libro "western" della collana "i dizionari del cinema" pubblicato da "Electa", è una collana di dizionari suddivisi per genere, con molte fotografie e molte informazioni sia sui singoli film (i più importanti del genere), sia su una storia breve ma incisiva del western in generale.
Solitamente lo trovi nelle sezioni sul cinema di qualsiasi libreria un po' fornita (anche feltrinelli e compagnia bella!)
In quelle sezioni sul cinema comunque puoi trovare anche libri sul western più completi, credo però che questo sia uno dei migliori perchè è allo stesso tempo molto chiaro, facile da consultare e abbastanza completo.