mercoledì 13 febbraio 2008

ORIGINAL AND REMAKE_ PSYCHO- PSYCO

Era pronta da tempo ed è stata fortemente voluta da quello stroncatore pazzo di Mario (almeno in questa modalità doppia).
Signore e signori la recensione di Psycho!




Inutile.
Inutile, pretenzioso, falso e senza senso di esistere.
A volte mi chiedo come possa venire anche solo in mente ad una persona di girare certe pellicole.
Di mettersi li a buttare dei soldi in allegria nel cesso come se fossero foglietti con scritto sopra delle cifre insignificanti.
Ma soprattutto.
Perché buttare via del tempo che non tornerà più nella vita?
E perché far perdere due ore a milioni di spettatori che potevano prendere una sana boccata d’ aria in quel tempo ormai andato perso?
Mi riferisco al remake di Van Sant ovviamente.
Il remake di Psyco di Alfred Hitchcock.
Uno dei capolavori del grande maestro che meriterebbe pagine e pagine di analisi filmica e sociologica reinterpretato da uno dei più apprezzati cineasti degli anni 90 (mi riferisco all’ opinione comune e non alla mia che è ancora molto indecisa sulla questione).
Reinterpretato.
Che parolone.
Diciamo pure copiato con la carta carbone.
Diciamo pure fotocopiato a colori con qualche errore di stampa qua e là.
La domanda che mi sono posto subito dopo aver visto l’ originale Psyco è stata: “Perché girare un remake di una pellicola così tremendamente moderna?”
Non c’ è una risposta a una domanda del genere.
O perlomeno io non l’ ho trovata.
Il gioco di Hitchcock con lo spettatore, quello fatto di personaggi inesistenti, di giochi di camera, di piccoli particolari da interpretare, di doppiatori diversi per uno stesso personaggio nella distruzione di una delle regole base della cinematografia classica (Norman Bates nei panni della madre non è doppiato dallo stesso Anthony Perkins) diventa nelle mani di Van Sant segatura al vento.
Diventa una sterile copia fatta di dialoghi, inquadrature, personaggi e ambientazioni il più possibile identici all’ originale.
E così mentre Hitchcock si diverte a prendere in giro lo spettatore, mentre lo fa girare da una parte per rubargli il portafoglio dall’ altra, mentre gli fa morire il protagonista a metà pellicola lasciandolo senza un punto di riferimento fisso, Van Sant con fare serioso tenta di fare l’ Hitchcock in modo maldestro.
Tenta di distrarre lo spettatore e non fa altro che annoiarlo, tenta di mettere in scena un nuovo Anthony Perkins e si trova con un Vince Vaughn rigido come un tronco, tenta di fare il giocoliere e gli cadono tutte le palline dalle mani.
E Hitchcock se la ride.
Mentre mescola la società moderna al gotico ottocentesco (la casa di Norman) e mette in scena come se nulla fosse uno dei grandi mali nascosti dell’ America moderna (i tranquillanti- psicofarmaci che la collega di Marion prende in ufficio) si diverte a vedere come Van Sant annaspi sulle sue orme cadendo con la faccia nel fango per un passo troppo lungo della gamba.
Che Van Sant non sia Hitchcock lo si capisce fin dal nome, ma che Van Sant abbia in comune con il maestro una sola lettera nel cognome lo si capisce solo guardando attentamente.
Lo Psycho del 1998 è privo di ispirazione e di inventiva come molti remake ma quel che spaventa è la mancanza di personalità: basta un Norman Bates che si masturba a far capire che si tratta di un film di Gus Van Sant?
Basta omaggiare un grande maestro del cinema per essere accostati a lui?
Basta ripetere ogni sua inquadratura, gesto (c’ è perfino uno che assomiglia a Hitchcock sul marciapiede fuori dall’ ufficio) e mania per far dire allo spettatore: “Guarda com’è diligente questo alunno di Alfred!”
No.
Non basta.
È anzi offensivo credere che tutto ciò sia un omaggio a una pellicola che non aveva bisogno di nessun omaggio, di nessun rifacimento perché è ancora troppo nuova e splendente così com’è.
Nel suo bianco e nero inquietante, nel suo Anthony Perkins eccezionale, nella sua bellissima Janet Leigh ma soprattutto nella sua regia.
I colori, Viggo Mortensen (straordinariamente simile l’ abbigliamento che usa qui e in “A history of violence”), Anne Heche (sensuale più o meno come un muro di cartongesso) e Van Sant non possono far nulla per omaggiare Hitchcock.
Anzi si.
Una cosa la potevano fare tutti insieme.
Sedersi su un divano e rivedersi ancora una volta l’ originale.
Per prostrarsi ai piedi del televisore di fronte a tanta arguzia.
Per evitare di rovinare un bel ricordo a tanti spettatori e schifarne altrettanti che non hanno visto l’ originale.
Per non perdere tempo prezioso nella propria effimera vita.
Il film più brutto che io abbia mai visto?
No, assolutamente.
Ma quello più inutile senza dubbio.

PSYCHO- PSYCO
REGIA: Alfred Hitchcock
ANNO: 1960
VOTO: 10

PSYCHO
REGIA: Gus Van Sant
ANNO: 1998
VOTO: 3,5

GENERE: Thriller
QUANTO CONTRIBUISCE LA SPLENDIDA COLONNA SONORA DI BERNARD HERRMANN AL RISULTATO FINALE: 10
CONSIGLIATO A CHI: Nel caso di Hitchcock a tutti, nel caso di Van Sant vuole vedere un remake uguale e più brutto dell’ originale (tanto per cambiare!)

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Ahhhhh bravissimo! E sfatiamo sto mito che Van Sant sia un genieto... non è che trasformi tutto in oro quel che tocca. Bravo!

M.S. ha detto...

daneil sei un grande.
non che avessi bisogno di conferme, ma me le hai date tutte. la stroncatura in piena regola che hai vatto è molto più imbevuta di vitriolo di quanto io setsso, consapevole e cosciente "stroncatore pazzo" riesca solo ad immaginare.
è adorabile leggere una stangatona fatta a buon diritto, mi auguravo che ciò avvenisse ed il punto cruciale del comune (mio e tuo) dissenso è lo stesso: L'INUTILITA'.
verissimo, il remake firmato van sant non è brutto (non potrebbe esserlo, perchè riprende in ogni fotogramma l'originale hitchcockiano), ma è perfettamente superfluo e privo di senso.
ciò che ho pensato alla fine della visione di psicho (1998) è stato che si trattava di una bella canzone cantata con una voce di merda.
c'è bisogno che aggiunga che sottoscrivo ogni tua parola? non credo, rischierei di ripetermi inutilmente come ha fatto lo scellerato gus.

Deneil ha detto...

@lilith:mi sei stata d'ispirazione lo ammetto..quando sulla tua recensione di paranoid park (che ancora devo vedere) scrissi vansantianissimo..ne ho tenuto conto per scrivere della scena di bates che si masturba..può un immagine del genere bastare per definirlo un film di van sant?
@mario:eheh spero non ti sia offeso per il nomignolo!sarei curioso di leggerne anche una tua recensione..secondo me tu riesci a stroncarlo ancor di più..credo in te!il paragone fatto con la canzone calza davvero a pennello!
la mia domanda è stata "perchè?"...perchè fare una cosa del genere?che senso ha?continuo a chiedermelo...non ha alcun senso!grazie di tutti i complimenti mario!

monia ha detto...

condivido il fatto che sia del tutto inutile e superfluo, e poi credo che fare dei remake degni di nota sia più difficile che fare un film nuovo, si sa che il paragone è inevitabile e poi anch' io non ne capisco l' utilità. comunque apparte il fatto che sia inutile almeno è guardabile, ho visto un minuto del remake di à bout de souffle con richard gere nella parte che fu di belmondo, quello sì che è da bruciare...

Anonimo ha detto...

Ci credi che non avendo capito che ti riferivi a quello di Van Sant stavo per venirti a cercare con una mazza da baseball in mano ^^

Io quello di Van Sant, con tutto che adoro il regista, non credo lo vedrò mai..

Ps: mitico header!!

Anonimo ha detto...

Pur adorando Van Sant che è tra i miei registi preferiti, mi unisco al coro delle stroncature...Non si può pretendere di fare un remake di Psycho e restare impuniti!!!!
Ale55andra

chimy ha detto...

Applausi a scena aperta.

FiliÞþØ ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
FiliÞþØ ha detto...

La cosa più brutta?
Norman Bates che si spara una sega nel remake di van sant...oltre che inutile, di cattivo gusto!
Cmq, un operazione che non ho mai capito, è come una fotocopia a colori della Gioconda...tutte e due belle, ma chi è quel pazzo che preferisce una stampa all'originale?
Non sono mai riuscito a vederlo tutto, dopo la prima metà mi innervosisco troppo!

[scusa per sopra...sono stato io a fare casino con i commenti]

Weltall ha detto...

Quanta arroganza ci vuole per fare (o osare?) un remake di un capolavoro come Psycho???
Secondo me dovrebbero fare delle leggi che prevedano pene severe a chi procuce certi abomini. Che so, tipo far mangiare al regista tutta la pellicola del girato ^___*

Cineserialteam ha detto...

Paragone improponibile.

Anonimo ha detto...

Wow! Complimenti per l'analisi. Una stroncatura in piena regola, ma lucida e mai gratuita.

Io amo alla follia Gus Van Sant, soprattutto gli ultimi film. Premesso questo sono completamente d'accordo con te riguardo a Psycho: un remake fotocopia (a colori) dell'originale. E un film così moderno aveva bisogno di un remake del genere?

Non ho nulla contro i remake, anzi mi incuriosiscono sempre. Fare un remake però non vuol dire copiare, credo che sia sempre importante mettere qualcosa di personale in un remake. Rifare un film col proprio stile, darne una nuova chiave di lettura è, secondo me, l'unico modo per rendere omaggio alla pellicola originale (in qualche modo Rob Zombie c'è -quasi- riuscito con Halloween).
Sogno uno Psycho rifatto da Van Sant ultima maniera, silenzioso, in cui sono gli spazi i veri protagonisti. Sarebbe stato sicuramente più interessante e meno inutile.


Header tanto bello quando inquietante. Ogni volta che vedo Psycho interrompo sempre il dvd subito prima della fine ^^'

Deneil ha detto...

@monia:eheh immagino dato anche il tuo amore per il cinema francese cosa possa essere il remake holliwoodiano...come si chiama?magari lo recupero e ne faccio una recensione con l'originale che è in lista da tempo!!!
@trinity:no vabbè se insulto psycho di hitchcock mi picchio da solo!
non vederlo fai bene!
Norman Bates è sempre inquietante!
@ale55andra:esatto...non so cosa pensasse in quel momento!
@chimy:grazie!
@filippo:si norman bates che si masturba è davvero di cattivo gusto l'ho fatto notare anch'io!
che poi basta vedere anche i soli attori (vince vaughn vale un quarto di perkins) per capire che è una fotocopia venuta neanche tanto bene!
@weltall:oppure guardarsi il proprio remake un centinaio di volte...sarebbe una punizione durissima!
@cineserial:esatto!
@t3nshi:anch'io la penso così sui remake..se si ha qualcosa da dire..una visione da proporre può anche essere giusto farli altrimenti sarebbe bene starsene li a guardarsi l'originale senza massacrare gli spettatori!
halloween lo devo vedere a breve...ti farò sapere!chissà che magari non decida di fare il remake del remake!
è decisamente inquietante norman!

chimy ha detto...

Ecco, adesso che hai messo l'header con la sovrimpressione del teschio verrò sul tuo blog 50 volte al giorno ^^

Deneil ha detto...

questo header piace parecchio...lo rimetterò perchè non è finita qui (eheh) ma per ora cambio se non mi uccidete!

Anonimo ha detto...

A me è invece, oltre alle musiche di Elfman, è piaciuta parecchio la ricercatezza cromatica di questo film (ed era effettivamente l'unico campo in cui Van Sant poteva giocare un pò di più) Sul fatto che lo si reputi un film inutile, non mi rimane che venire a patti con voi, pur avendolo trovato un esperimento tutto sommato interessante. Vi invito comunque a leggere un pò di interviste del periodo e di diari della produzione per capire l'approccio di Van Sant a questo film. Non cambierete idea, ma almeno e forse, non lo vedrete più come un pazzo indisponente che ha dimenticato di prendere i farmaci! ^^

Deneil ha detto...

ci proverò anche iggy ma come dici anche tu penso che non cambieròidea al riguardo..riterrò sempre il van sant che ha girato questa pellicola un pazzo che ha dimenticato di prendere le pillole!!!a me tra l'altro il colore ha infastidito....ma proverò a leggere qualcosa per veder che diavolo aveva in mente gus!

Captain Howdy ha detto...

Con il remake sei stato fin troppo generoso...